La classifica aggiornata delle Banche più sicure d’Europa secondo la BCE

La BCE ha pubblicato la lista delle banche più solide nel contesto europeo, tra queste spiccano anche diversi istituti di credito italiani.

Di recente la BCE ha reso noti i dati del Supervisoty Review and Evaluation Process (SREP), l’istituto di vigilanza bancario che si occupa di valutare la “salute” delle banche, e ha quindi potuto indicare quali sono gli istituti bancari più solidi e sicuri nel contesto europeo.

Come si legge nella documentazione, hanno reagito positivamente agli stress test del 2022 anche diverse banche italiane.

I dati del SREP: ecco le banche migliori

Il report sul SREP, il Supervisoty Review and Evaluation Process, è la sintesi di un’azione di vigilanza sugli istituti bancari che devono far fronte a diverse sfide durante l’anno. Al fine della valutazione, gli esperti della BCE hanno realizzato una serie di simulazioni e test, prendendo in considerazione i dati dei vari istituti di credito che verranno sintetizzati in una serie di azioni che la banca dovrà affrontare nell’anno successivo.

Per poter valutare al meglio vengono stilati dei parametri uguali per tutti che possono essere riassunti in 4 punti.

Il primo di questi riguarda la situazione patrimoniale e la liquidità delle banche europee, che non ha visto grandi mutamenti rispetto al passato. Inoltre, le banche hanno registrato una maggiore redditività, totalizzando punteggi sostanzialmente invariati rispetto al passato.

Il secondo punto riguarda i requisiti di Pillar 2, ovvero il requisito patrimoniale specifico della banca applicato al requisito patrimoniale minimo ed è il risultato della valutazione SREP. Nello specifico si considera il CET1 e la relativa media ponderata dei requisiti Pillar 2 che appaiono fissi all’1,1%, in linea con i risultati dell’anno precedente.

Sempre relativo al CET1, rappresenta un altro elemento determinante la media ponderata dei requisiti patrimoniali complessivi, che appaiono in aumento rispetto all’anno precedente, passando dal 10,4% al 10,7%.

L’ultimo tassello dell’analisi generale redatta dalla BCE riguarda i rischi di credito e la governance interna che rimangono aree chiave per l’azione di vigilanza.

Questi test hanno restituito un quadro generale abbastanza rassicurante, nonostante gli scenari allarmanti sul piano internazionale.

Le 5 migliori banche promosse dal SREP

Sulla base di queste analisi e valutazioni, la BCE ha attribuito un punteggio espresso in percentuale, relativo ai diversi istituti bancari europei e, tra questi, si sono distinte anche alcune banche italiane.

Al 5° posto Bankinter

 Banca di origine spagnola con sede a Madrid, si è guadagnata il quinto posto con un Pillar2 di 1,29% e un Cet1 di 0,73%.

Al 4°posto : Haspa Finanzholfing

Al quarto posto si trova la HASPA Finanzholding, con Pillar 2 di 1,25% e un Cet1 di 0,70%.  La HASPA Finanzholding detiene il 100% delle azioni della Cassa di Risparmio di Amburgo, una delle cinque casse di risparmio indipendenti in Germania.

Al 3°posto Kutxabank

Sul podio si notano i dati di Kutxabank, istituto di credito spagnolo operante nei Paesi Baschi che, secondo i dati della BCE, ha registrato un Pillar 2 di 1,20% e un Cet1 di 0,68%.

Al 2° posto Credem

Al secondo posto è presente un istituto italiano: Credito Emiliano registra un Pillar 2 dell’1,0% e il Cet1 allo 0,56% aggiudicandosi il parametro migliore in Italia. 

Al 1°posto Sfil

SFIL si aggiudica il primo posto con un punteggio Pillar2 di 0,75% e Cet1 di 0,42%. L’istituto è una banca di sviluppo dello Stato francese e si occupa principalmente di finanziamenti al settore pubblico e locale e di rifinanziamento di contratti legati all’esportazione.

Ma oltre a Credem, sono presenti altri istituti bancari italiani nella classifica stilata dalla BCE che hanno ottenuto un punteggio inferiore al 2%: la classifica teneva conto di più di 100 istituti bancari e, dai dati, emergono Iccrea Banca (Pillar 2 di 2,80%); Monte dei Paschi di Siena (2,75%); Banca Popolare di Sondrio (2,66%); BPER (2,61%); Cassa Centrale (2,50%); Unicredit (2%); Finecobank (1,75%); Intesa Sanpaolo (1,72%) e Mediobanca (1,68%).

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