Banche: utili in rialzo, l’ultimo trimestre vale 3 miliardi

Utili in aumento nel quarto trimestre per il settore bancario, secondo i primi dati, gli utili sono raddoppiati rispetto all'anno precedente.

Gli scenari economici per il 2023 appaiono ancora incerti, per effetto della forte inflazione e delle connesse mosse e strategie operate per il contenimento della stessa.

Tra tutti gli elementi, spicca l’aumento dei tassi di interesse, significativo per contrastare il calo delle commissioni. Intanto i fari rimangono puntati sulle strategie di Buyback e le politiche di remunerazione, in particolare per intesa Sanpaolo sono attesi investimenti per oltre 1,7 miliardi, e si attende un possibile rilancio anche da parte di Unicredit.

Utili in crescita e commissioni in calo per Unicredit

Unicredit ha superato gli oltre 30 miliardi di capitalizzazione, chiudendo il 2022 con un forte incremento degli utili, nonostante l’aumento dei tassi di interesse e l’elevata inflazione.

Spiega Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, che la strategia attuata dal gruppo bancario focalizzata sulla ricerca di Partnership e acquisizioni, ha permesso al gruppo di incrementare la propria offerta, contrastare il calo delle commissioni e incrementare gli utili, con buona soddisfazione dei soci.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, il corso di Unicredit negli ultimi due anni, è stato fortemente influenzato dalla nomina di Orcel alla carica di Amministratore Delegato, avvenuta nell’aprile 2021. Orcel avrebbe infatti attuato una politica di tagli che ha ridotto di almeno 75 milioni di euro, il costo dei consulenti.

Secondo il quotidiano economico, i tagli maggiori hanno riguardato le commissioni, più precisamente le commissioni a banche di investimento e società per la consulenza operativa e strategica.

Il fine ultimo di questa strategia, per il Financial Times, è quello di ridurre le spese di almeno 1,5 miliardi e di eliminare la dipendenza di Unicredit da competenze esterne, internalizzare i vari processi in modo da rendere il gruppo autonomo su tutta la linea, permettendo così una forte contrazione della spesa e la possibilità di offrire servizi più competitivi.

Partnership tra Unicredit e Azimut

Uno dei nodi centrali nella strategia di Orcel riguarda le partnership , in particolare la partnership commerciale con Azimut, sostenuta da una lettera di intenti in cui si definiscono i principi fondamentali per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio.

Da quanto si legge nella nota diffusa, l’accordo tra Unicredit e Azimut prevede, tra le altre cose, il diritto per Unicredit di esercitare opzioni di acquisto su Azimut entro cinque anni e per Azimut la possibilità di continuare, in questo lasso di tempo, ad esercitare e gestire autonomamente una società di gestione di prodotti di investimento in Irlanda.

Se Unicredit dovesse esercitare il proprio diritto di acquisto su Azimut dunque, il gruppo bancario potrebbe fare affidamento su una struttura produttiva ad alto valore che andrà ad incrementare gli asset presenti sulla piattaforma Onemarkets Fund.

Commentando l’accordo, Orcel ha dichiarato grande soddisfazione per lo stesso, definendolo un passo importante nella strategia di Unicredit per espandere il proprio ecosistema di partner. Questo accordo, secondo l’AD permetterà non solo di ampliare e migliorare l’offerta riservata ai clienti di Unicredit, ma consentirà anche l’impegno del gruppo nel rafforzare il mercato del risparmio italiano.

Unicredit, ha sottolineato Orcel, come banca, punta a generare valore per i propri investitori e stakeholder e a sostenere i mercati su cui operano, in questo caso specifico, il mercato di riferimento è il mercato italiano del risparmio gestito.

Taglio del 25% dei Buyback

Il 2022 ha visto un forte incremento delle attività di Buyback, ovvero di riacquisizione di azioni, soprattutto da parte delle banche europee, i cui investimenti in tale direzione sono stimati intorno ai 33 miliardi di euro.

Per il 2023, in vista dei una possibile recessione economica e il rischio che la svalutazione dei crediti, legata all’aumento dei tassi di interesse, possa andare oltre il 50%, si stima un andamento più cauto che potrebbe implicare tagli dei programmi di riacquisizione per oltre il 25%,

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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