Rilevando che l'inflazione, che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli elevati, ha spinto alcune banche a proporre modifiche unilaterali ai termini e alle condizioni dei loro contratti, aumentando il costo dei conti correnti per i loro clienti, Bankitalia ha invitato le banche a "considerare con molta attenzione un eventuale aumento del tasso di interesse ufficiale da parte della BCE, che potrebbe avere un impatto positivo sulla redditività del rapporto complessivo tra le banche e i loro clienti e compensare i maggiori costi causati dall'inflazione. Invitiamo le banche a considerare con molta attenzione qualsiasi modifica contrattuale che possa svantaggiare questi clienti, in quanto potrebbe avere un effetto positivo sulla redditività del rapporto complessivo tra le banche e i loro clienti e compensare i maggiori costi causati dall'inflazione.".
Cosa evidenzia Bankitalia nella sua proposta?
Bankitalia osserva che questa fase di normalizzazione della politica monetaria segue un lungo periodo di tassi di interesse molto bassi o negativi, che ha spinto alcune banche ad azzerare le spese per i conti correnti e ad aumentare i costi per i clienti, Via Nazionale osserva che "il continuo aumento dei tassi di interesse sta ora spingendo questi intermediari a rivedere le loro condizioni in una direzione più favorevole al cliente" e che "alcune banche si stanno muovendo in questa direzione".
Un obiettivo fondamentale di questo tipo di comunicazione è "garantire che le modifiche contrattuali siano sempre motivate dalla necessità di ripristinare il reale equilibrio degli impegni che intermediari e clienti avevano in origine".
"In un'economia di mercato, la determinazione delle condizioni economiche dei beni e dei servizi offerti resta centrale per la libera scelta imprenditoriale" e "in ogni caso, in caso di modifica unilaterale, il cliente ha sempre il diritto di recedere gratuitamente dal contratto alla data di entrata in vigore delle nuove condizioni e di valutare offerte più convenienti".
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