Ufficiale, la BCE alza i tassi dei mutui di 0,50 punti: fino a quando saliranno?

Continua la lotta all'inflazione da parte della BCE con un nuovo aumento dei tassi di interesse da 50 punti che porta così il tasso generale al 3,5%.

Nuovo aumento dei tassi di interesse della BCE da 50 punti, il tasso generale sale così al 3,5%

La riunione della BCE fissata per giovedì 16 marzo si è conclusa con la decisione di un nuovo aumento dei tassi di interesse di 50 punti, con questo ulteriore aumento il tasso generale sale al 3,5%. Il punto di non ritorno è sempre più vicino, ma allo stesso tempo, per la BCE non è ancora tempo di interrompere la strategia di contenimento dell'inflazione che intanto continua ad aumentare.

Nuovo tasso di interesse della BCE

Con il nuovo aumento dei tassi di interesse voluto dalla BCE, il tasso di riferimento è salito al 3,5%, un livello alto, anche se ancora inferiore al tasso di inflazione indicato per il breve periodo, ma, avverte la BCE, superiore alle stime di inflazione a medio termine.

Secondo le stime infatti il tasso di inflazione potrebbe scendere sotto il 3,5% tra 2024 e 2025, tuttavia, perché questi risultati stimati possano essere raggiunto, è necessario mantenere, come spesso ha dichiarato Christine Lagarde, la rotta, eventuali variazioni infatti potrebbero segnare un nuovo insostenibile aumento dell'inflazione.

L'aumento dei tassi di interesse ha consentito, nel corso dell'ultimo anno, di rallentare l'aumento dell'inflazione, riuscendo a raggiungere un punto di equilibrio e infine ad invertire la marcia.

L'inflazione in effetti, sembra diminuire, grazie a vari strumenti adottati negli ultimi mesi, dagli interventi statali ed europei, tuttavia, la parte legata alla politica monetaria, su cui si sta concentrando l'attività della BCE, continua ad aumentare, anche se più lentamente proprio grazie agli sforzi della banca centrale.

Rialzo evitabile?

Molti sono contrari all'aumento dei tassi di interesse, soprattutto alla luce degli ultimi episodi che hanno visto coinvolto il sistema bancario mondiale, con il fallimento di Silicon Valley Bank prima e la nuova crisi di Credit Suisse.

Per la BCE invece, quest'ultimo aumento dei tassi di interesse era necessario e inevitabile e i suoi effetti negativi, sono ancora sostenibili.

La principale preoccupazione legata all'aumento dei tassi di interesse riguarda il mercato dei prestiti e dei finanziamenti, mercato che, nonostante gli aumenti recenti, non ha subito molte variazioni e anzi, negli ultimi mesi, i prestiti erogati alle imprese hanno continuato ad aumentare, toccando la cifra record di oltre 5,174 miliardi di euro registrata a novembre 2022, in aumento rispetto ai 4.820 miliardi registrati a novembre 2021, un dato analogo a quello registrato per il 2020 e superiore al dato per il 2019 che vedeva prestiti alle imprese nell'ordine dei 4,562 miliardi di euro.

Questi dati ci mostrano che l'aumento dei tassi di interesse, per il momento, è ancora sostenibile.

Prossimi aumenti

Sui prossimi aumenti invece la strada è ancora incerta, la BCE potrebbe proseguire sulla via degli aumenti con un nuovo aumento, nei prossimi mesi, da 50 punti, portando il tasso generale al 4%, o scegliere una soluzione più vicina a quella adottata dalla FED negli USA dove gli ultimi aumenti sono stati di 25 punti, portando così il tasso generale al 3,75%.

Secondo molti analisti, la FED, che già da qualche mese ha avviato una politica di contenimento dei tassi di interesse, procedendo con aumenti più lievi, potrebbe essere prossima ad interrompere tale strategia, in altri termini, l'aumento del tasso di interesse varato a Marzo potrebbe essere l'ultimo amento da parte della Federal Reserve, ma non della BCE.

Le prossime decisioni della banca centrale europea, così come l'ultima decisione presa il 16 marzo, si baseranno su una serie di fattori, tra cui i livelli di inflazione, il tasso di occupazione in Europa e la crescita del PIL. Tutti dati al momento fortemente negativi in Europa e che, secondo la presidente della BCE, rendono impossibile, almeno per il momento, allentare la presa.