Il rendimento dei BTP decennali emessi dal dipartimento del tesoro del Ministero dell'Economia e delle finanze continua ad aumentare, raggiungendo i massimi dal 2011. In aumento anche altri titoli analoghi dell'eurozona, anche se a velocità diverse. Ecco cosa fare.
Aumento rendimenti titoli decennali
In tutta l'eurozona si sta registrando un rapido aumento dei rendimenti dei titoli di stato con cadenza decennale.
L'aumento è causato da diversi fattori interconnessi tra di loro, tra cui inflazione, rischio recessione e incremento dei tassi di rendimento della BCE.
Con l'ultima stoccata della Banca centrale ai tassi d'interesse, portati a quota 4,75%, hanno iniziato a salire i rendimenti dei titoli di stato decennali dell'intera eurozona, compresi i Bund tedeschi che si avvicinano pericolosamente all'area 3%, mentre i BTP italiani hanno superato quota 4,7%.
Spread in aumento
Aumenta anche lo spread tra BTP e Bund tedeschi che nella giornata di martedì 26 settembre, ha toccato quota 190 punti base, un livello analogo a quello raggiunto a marzo 2023.
L'aumento dello spread in queste circostanze sembra essere causato non tanto da un eccessivo indebolimento dei BTP ma quanto più da uno spostamento di interesse degli investitori verso i titoli tedeschi che, dopo essersi avvicinati all'area 3%, con rendimenti al 2,8%, hanno iniziato a diventare particolarmente interessanti per gli investitori internazionali in quanto titoli di alto profilo, con un ottimo rating, e tassi di rendimento relativamente alti.
La maggior appetibilità dei titoli tedeschi, che promettono rendimenti prossimi al 3%, ha spostato molti capitali, accelerando l'indebolimento dei BTP italiani e aumentando lo spread tra i due titoli.
BTP italiani al 4,7%
Come anticipato, i BTP italiani negli scori giorni hanno superato il rendimento del 4,7%, un livello particolarmente alto che suonare il campanello d'allarme.
Un rendimento così alto ha infatti profonde conseguenze per il debito italiano, già sulla soglia di guardia e alimenta inevitabilmente il rischio di una possibile recessione.
Lo scenario attuale pone il governo e in particolare il ministero del tesoro, di fronte ad una sfida non semplice. L'Italia dovrà destreggiarsi tra la politica della BCE orientata al mantenimento della stretta creditizia per fronteggiare l'inflazione, un elevato debito pubblico nazionale e il rilancio della propria economia.
Per l'Italia, osserva Fubini sul corriere della sera, ora più che mai, è fondamentale "trovare investitori che comprino buoni del tesoro a rendimenti sostenibili per lo Stato. In particolare è essenziale averne per l’aumento del flottante, cioè la quota di nuovi titoli da finanziare sul mercato in un anno."
Scenari futuri per l'Italia
Con i tassi attuali, l'Italia, nel corso del 2024, dovrà collocare sul mercato titoli di stato per circa 130 miliardi, tuttavia, la presenza di titoli più appetibili, con rendimenti elevati, rischia di ostacolare tale collocamento e ci si chiede, senza troppi giri di parole, chi comprerà i titoli italiani e quale sarà il tasso da pagare per riuscire a collocarli?