La decisione di Casavo, la strat up che la rivoluzionato il mercato immobiliare, è definitiva: i vertici hanno annunciato una drastica riduzione del personale.
I licenziamenti riguarderanno il 30% del personale attualmente assunto e sono allo studio delle misure di ricollocamento per aiutare chi perderà il lavoro.
“Una scelta difficile” – dice il fondatore e amministratore delegato Giorgio Tinacci – che si è ressa necessaria a causa del mutato scenario del mercato immobiliare, più incerto del passato per via dell’inflazione e dei rincari dei mutui.
Dei 300 assunti potrebbero essere mandati a casa in 90.
Casavo, il 30% del personale rischia il licenziamento nel 2023
“Abbiamo sempre agito in modo trasparente, equo e con rispetto nei confronti delle nostre persone e continueremo a farlo anche in questo contesto. Ci prenderemo cura di chi sarà impattato da questa decisione grazie a una serie di iniziative volte a garantire il ricollocamento.”
Con questo comunicato il manager di Casavo Giorgio Tinacci cerca di giustificare la difficile decisione di tagliare il personale. Per la start up è un momento complesso: si fa fatica a raccogliere nuovi capitali, il mercato immobiliare diventa sempre più incerto e crescono i tassi dei mutui.
Fattori che rallentano le compravendite e fanno oscillare il prezzo degli immobili: “i livelli di inflazione e i tassi di interesse dei mutui potrebbero creare incertezza per chi intende acquistare casa”, prosegue Tinacci.
Non solo licenziamenti, Casavo punta ad un nuovo assetto
La notizia dei licenziamenti fa da cornice ad un nuovo progetto imprenditoriale, anzi ad una revisione del modello di business attuale. Casavo punterà nei prossimi anni ad essere una piattaforma di compravendita immobiliare “più tradizionale”.
Ciò non toglie la volontà dell’azienda di intraprendere la scalata verso il mercato europeo, obiettivo che continua a perseguire nonostante la maggiore volatilità del mercato.
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