Comprare casa, come capire se è un buon affare. Le dritte sul venditore e sull’immobile

Per comprare casa, come capire se è un buon affare? Ecco cosa sapere del venditore e le caratteristiche dell'immobile da valutare.

Siamo in un momento di grande instabilità a livello finanziario e per quanto riguarda i trend immobiliari?

Chi è in procinto di comprare casa, come può capire se è un buon affare?

Indipendentemente dal fatto che il rogito sia imminente o si prospetti tra qualche mese, ecco qualche indicazione utile per valutare con attenzione l’acquisto e magari non lasciarsi soffiare sotto il naso quella che rappresenta davvero un’occasione più unica che rara di acquistare casa.

Cosa controllare prima di comprare una casa

Sono in tanti a non volersi affidare a un agente immobiliare per l’acquisto di una casa. Sicuramente questo permette di abbattere una bella fetta di costi, in fase di compravendita.

È evidente però che, se questo è il caso, bisogna ancor di più drizzare le antenne e soprattutto essere un po’ competenti in materia, per non correre il rischio che quello che sembra un buon affare si riveli in realtà una truffa bella e buona.

Il primo passo per capire se una casa è un buon affare è quello di valutare il prezzo di vendita con il quale viene messo sul mercato.

Per procedere con cognizione di causa, va da sé che bisogna prima informarsi di quali siano i prezzi medi di mercato di quella zona della città, a parità di posizione, metratura, stato di conservazione e via di seguito.

Se, a parità di condizioni e di preferenze personali, c’è una casa in particolare che presenta un prezzo più basso, allora è il caso di cominciare a indagare.

Non sempre infatti, il prezzo più economico nasconde scheletri nell’armadio. In alcuni casi, il venditore, per motivi personali o familiari, ha necessità di monetizzare il prima possibile, ragione che potrebbe spingerlo ad accelerare le trattative, in fase di compravendita.

Come capire se una casa è un buon affare

L’obiettivo di questo articolo è fornire qualche dritta su come “fiutare” un affare, nel momento in cui ci si accinge a comprare casa.

Diamo dunque per scontato che si sia proceduto con gli opportuni controlli per tutto ciò che riguarda gli aspetti tecnici e burocratici legati alla compravendita, quali ad esempio

  • accertarsi di chi sia realmente il proprietario

  • verificare se siano presenti ipoteche

  • controllare la documentazione urbanistica

  • assicurarsi che le spese condominiali risultino pagate dal proprietario

  • controllare la classe energetica

come consigliano gli esperti di mutuionline.it.

Scovare un buon affare impone, come regola aurea, quella di non avere fretta. Una volta delineate le proprie esigenze, allora si parte alla ricerca di tutti gli annunci che si riferiscono a quella tipologia di immobile desiderato.

Non solo i privati pubblicano in autonomia le proprie proposte di vendita ma anche le agenzie hanno nel loro portafoglio occasioni che potrebbero rivelarsi d’oro, se rispondono a quelle specifiche esigenze.

Per fare un buon affare, non bisogna sicuramente cercare in aperta campagna. Infatti, se c’è solo un immobile in vendita, sarà difficile sperare di poter contrattare. Se invece in zona ci sono tante offerte, allora il proprietario sarà sicuramente più propenso a valutare un’offerta ben formulata.

Come già accennato, il buon affare arriva, nella maggior parte dei casi, dai cosiddetti don’t wanters. In gergo immobiliare, si chiamano così i proprietari di immobili che non vogliono vendere ma sono costretti a farlo (e quindi anche a svendere) perché hanno fretta, per motivi di salute o un trasferimento di lavoro o un divorzio oppure si tratta di eredi che devono monetizzare la propria quota e via di seguito.

Vale la pena dunque informarsi su chi sono i proprietari che versano in queste condizioni e andare quindi a caccia dell’occasione da non perdere.

E per quanto riguarda invece le caratteristiche dell’immobile? Quali sono quelle che permettono di comprare casa con un buon affare?

Come capire se una casa ha problemi

Prima di acquistare casa, è normale organizzare delle visite per visionarla.

La prima è quella del “cuore”. Si va a pelle, a sensazione: si entra, si fa un giro e si decide d’impulso se ci piace -e quindi intendiamo rivederla- oppure se è scartata a priori.

Solo dalle visite successive, lo stato d’animo sarà sereno e allora si comincerà a ragionare con la testa, come si suol dire, a caccia di eventuali difetti.

Spesso il venditore tende a sorvolare su alcuni aspetti, perché ammettere anche un piccolo difetto apre lo spiraglio per una trattativa al ribasso con il potenziale compratore.

Il consiglio principale, in questi casi, è organizzare più visite, di cui una possibilmente in un giorno di pioggia. In questo caso, si valutano nell’immediato le condizioni di eventuali balconi o terrazzi, i percorsi di scolo dell’acqua piovana, eventuali infiltrazioni e via di seguito.

A tal proposito, un trucco che spesso si adotta per vendere una casa è quello di imbiancarla, per nascondere macchie di umidità o muffa al soffitto o alle pareti.

Soprattutto se si tratta di una casa da ristrutturare, sentire l’odore della pittura fresca rappresenta un campanello d’allarme sul quale soffermarsi.

Comprare casa si rivela essere un buon affare proprio nel momento in cui l’immobile è da ristrutturare. Spesso infatti gli acquirenti hanno bisogno di un posto chiavi in mano dove trasferirsi e invece il fatto di dover impiegare mesi per eseguire i lavori porta inevitabilmente a una forte riduzione del prezzo.

E per quanto riguarda la metratura? Di norma, il buon affare si conclude sempre sulle case più grandi. Bilocali e monolocali sono troppo richiesti per avere la possibilità di accaparrarseli a buon mercato.

Attenzione a valutare anche la classe energetica, in vista dell’attuazione della direttiva sulle case green. Ecco gli incentivi per pannelli fotovoltaici gratis.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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