Crisi delle imprese in arrivo? Preoccupa l'aumento dei tassi di interesse sui mutui

Imprese a rischio se i tassi di interesse della BCE diventeranno troppo alti. Questo l'allarme lanciato da Antonio Patuelli, presidente dell'ABI

Allarme imprese. Il presidente ABI mette in guardia dall'aumento dei tassi di interesse

Secondo Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria italiana, per imprese e banche si potrebbe nel breve periodo manifestare una crisi legata al credito bancario se i tassi d'interesse della BCE rimarranno troppo alti.

Il presidente ABI pone l'accento sul rischio concreto di un possibile deterioramento di parti non trascurabili del credito bancario.

L'allarme di Patuelli

A lanciare l'allarme sulla possibile crisi per le imprese è stato il presidente ABI Antonio Patuelli nel contesto generale del festival dell'economia di Tornio. Durante il proprio intervento al festival, Patuelli ha dichiarato che le imprese non hanno fatto piani pluriennali con previsioni di costi adeguati alla liquidità. Pertanto, con questa premessa, il rischio di una crisi di impresa trova ragione nei livelli crescenti dei tassi di interesse della BCE.

Più precisamente Patuelli osserva che se i tassi dovessero crescere ulteriormente e rimanere a questi livelli o livelli superiori per molto tempo, si creerebbe un appesantimento che gradualmente aumenterebbe i costi, portando alla crisi di imprese e conseguentemente al deterioramento di parti non trascurabili di credito bancario.

Per Patuelli, il problema non è tanto legato all'aumento dei tassi di interesse quanto alla mancata preparazione di imprese e privati a tassi di interesse così massicci.

Negli ultimi dieci anni la popolazione europea è stata abituata a tassi inferiori all'1%, più precisamente, negli ultimi quattro anni i tassi di interesse sono stati dello zero virgola qualcosa, e nei sei anni precedenti sono stati zero. Partendo da questo, la maggior parte delle imprese e dei privati non hanno messo in campo strategie di contenimento dei costi di mutui e prestiti, trovandosi ora esposti alla crisi derivante dall'aumento del tasso di interesse.

Il problema dei mutui a tasso variabile

I mutui a tasso variabile sono quelli più esposti alle variazioni del tasso di interesse, ed interessa circa il 37% dei mutui italiani secondo i dati di Bankitalia, mentre il restante 63% ha optato per tassi fissi, dove l'aumento è un costo più per le banche che per i clienti.

In questo contesto Patuelli ha dichiarato che le imprese che hanno scelto il tasso variabile hanno risparmiato negli ultimi anni, ma ora pagano di più e, se non hanno programmato questo aumento dei costi, rischiano ora di avere difficoltà e andare in contro a crisi aziendali.

La prospettiva di crisi aziendali porta con se il rischio di un deterioramento dei crediti bancari ed è compito delle banche combattere il deterioramento, ma le banche devono anche prevenirne gli effetti accantonando maggiormente gli utili.