Mutuo anche dopo i 60 anni: ecco fino a che età si può richiedere e quali garanzie servono

Di norma il mutuo si può richiedere solo se si è giovani, anche se molte banche hanno alzato il limite d'età massimo per richiederlo.

La richiesta di un mutuo è tipica tra chi è giovane e ha diversi anni di lavoro alle sue spalle, soprattutto se garantito con un contratto a tempo indeterminato.

Ma non mancano i casi in cui il richiedente non sia così giovane, e anzi viaggi ad un’età vicina a quella della pensione. Di norma le banche preferiscono concedere un mutuo a chi ha tra i 30 e i 40 anni, ma non mancano i casi in cui anche chi ha più di 60 anni possa accendere un mutuo.

Infatti c’è un’età oltre la quale non si può richiedere un mutuo, e anche delle garanzie necessarie per vedere la propria richiesta venire approvata in tempi brevi.

Mutuo anche dopo i 60 anni: ecco fino a che età si può richiedere

Se uno è lavoratore a tempo indeterminato, con un ottimo stipendio, una buona salute e un’età giovane, le possibilità di ottenere un mutuo sono alte.

Proprio perché non concorrono due rischi pericolosi per la tua richiesta, ovvero il rischio vita e la perdita d’impiego.

Se si è troppo anziani, il rischio vita diventa sempre più fattibile, e la banca si ritroverebbe col dover chiedere i soldi del mutuo agli eredi, in caso di premorienza del contraente.

Ufficialmente non c’è però un limite di età fissato per legge: ogni limite d’età relativo a finanziamenti e mutui è fissato dalla policy di rischio di ogni singolo ente di credito.

In media la maggior parte delle banche concede un mutuo in base all’età entro cui il mutuo è ammortizzabile da un punto di vista assicurativo, ovvero nel caso in cui il credito venga coperto da un’assicurazione per rischio morte, invalidità e infortunio.

E ad oggi le banche possono garantire il mutuo con un limite massimo finanziabile entro i 75 anni d’età, massimo 85 anni. Ovviamente il richiedente non può avere 75 od 80 anni in fase di sottoscrizione, ma gli anni sottratti alla durata del mutuo richiesto.

A titolo d’esempio, se si contrae un mutuo di 15 anni, il richiedente può avere massimo 60-70 anni d’età; se di 20 anni, massimo 55-65 anni d’età.

In casi come questi le garanzie richieste vanno oltre l’ipoteca sulla nuova casa. Con l’obiettivo di neutralizzare il rischio di inadempimento, la banca può esigere altre garanzie, come la fideiussione o il pegno.

La fideiussione è quando una parte garantisce l’adempimento dell’obbligazione del mutuatario obbligandosi personalmente, con il proprio patrimonio, verso il creditore-Banca. Mentre il pegno prevede la disposizione di un’ulteriore ipoteca su un bene mobile o immobile.

Quali sono le banche che fanno mutui fino a 80 anni

Andando sul concreto, le banche che permettono l’erogazione di mutui a chi ha più di 60 anni sono relativamente poche.

La prima è Intesa San Paolo, col Mutuo Domus Fisso, che permette l’accesso al mutuo con un’età anagrafica non superiore a 75 anni d’età, anche se tale aspetto, come segnalato dalla stessa proposta, “sarà valutato in modo adeguato ed in base alle esigenze“.

Teoricamente potrebbe arrivare ad erogare anche i mutui che finiscono ad 85 anni, ma consigliamo di recarsi in filiale e discuterne con il consulente addetto ai finanziamenti.

In alternativa c’è la Hello Bank! del Gruppo Bnp Paribas, con il mutuo finanziabile entro un massimo di 80 anni. Tale limite però può essere innalzato a 85 anni in caso di co-obbligato, ovvero di un garante che contribuisca al sostentamento della rata del mutuo.

Attenzione, però. Solo il garante potrà avere 85 anni alla scadenza del mutuo, mentre il richiedente dovrà averne massimo 80.

È una soluzione abbastanza insolita, dal momento che, di norma, l’età dovrebbe coincidere con quella del richiedente.

Leggi anche: Garante del mutuo, chi può farlo e cosa rischia in caso di mancato pagamento

Cosa controlla la banca prima di concedere un mutuo

In sede di accensione del mutuo, il richiedente dovrà garantire alla banca sostenibilità e affidabilità economica, nonché ulteriori garanzie a sostegno dell’importo richiesto, e una situazione medica ottimale.

In fase di controllo, la banca richiederà al contraente i seguenti documenti:

  • ultime 2 buste paga,

  • copia del modello CUD, 730 o Unico,

  • dichiarazione del datore di lavoro circa l’anzianità di servizio.

Nel caso di lavoratori autonomi e liberi professionisti, saranno richiesti i seguenti documenti:

  • copia del modello Unico,

  • attestato iscrizione all’albo per i professionisti,

  • estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (C.C.I.A.).

In genere la banca garantisce solo l’80% del valore dell’immobile, sulla base della stima effettuata dal perito, anche se non mancano le banche che lo possono erogare al 100%.

In casi di richiedenti con età avanzata, la percentuale finanziata in genere non supera il 50-60% del valore dell’immobile.

Per quanto sembri svantaggioso, in realtà con un importo più contenuto gli spread applicati sono al minimo, sia per il tasso fisso che per quello variabile.

Ovviamente l’importo finale dovrà mantenersi non oltre il 30-35% dello stipendio o reddito mensile stimato, massimo il 50% in caso di co-obbligato.

Leggi anche: Importo del mutuo, ecco come si calcola in base al reddito: rata e importi massimi

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