First Republic Bank: possibile nuova Lehman Brothers? Cosa succede alle banche USA

Il crollo di First Republic apre una possibile crisi finanziaria come quella inaugurata nel 2008 da Lehman Brothers.

La crisi di First Republic Bank potrebbe portare ad una nuova crisi finanziaria come quella inaugurata nel 2008 da Lehman Brothers, se bene, vi siano profonde differenze tra le due crisi bancarie.

Crack Lehman Brothers

Nel 2008 la banca d’affari Lehman Brothers, una delle più grandi di New York, ha avviato una procedura fallimentare causando l’inizio di una crisi economica su scala globale.

Il crack finanziario è iniziato per effetto della crisi dei Mutui Subprime, prestiti e mutui per il settore immobiliare, concessi a mutuatari potenzialmente inadempienti.

A seguito del fallimento di Lehman Brothers, si ebbe, nel settembre 2008, un crollo della borsa di New York, con il Dow Jones in perdita di oltre 504 punti.

La crisi finanziaria inaugurata dal fallimento di Lehman Brothers ebbe ripercussioni non solo negli USA ma anche in Europa e nel resto del mondo.

Il fallimento di Lehman Brothers è considerato il più grande crack finanziario della storia degli USA, che vide come protagonista una delle più grandi e antiche banche d’affari che in passato era riuscita a sopravvivere indenne alle più grandi crisi del novecento.

Crisi di First Republic Bank

L’attuale situazione di crisi di First Republic Bank, anche se riaccende, come già successo per la crisi di Silicon Valley Bank, i timori per una nuova Lehman Brothers, è in vero profondamente diversa dalla crisi che ha portato al fallimento la banca d’affari nel 2008.

La crisi di First Republic Bank, per alcuni, è collocata nell’onda lunga della crisi di Silicon Valley Bank, i cui effetti hanno portato, nel mese di Marzo, ad un primo profondo crollo del valore finanziario del titolo di First Republic.

A seguito del crack di SVB, e della successiva acquisizione di Silicon Valley Bank da parte di First Republic Bank, il titolo ha perso oltre il 90% del proprio capitale di mercato, e le sue azioni sono passate dal valere circa 113$ a meno di 10$.

Il crollo del titolo di First Republic ha messo in fuga numerosi clienti della banca, causando un emorragia di depositi per oltre 100 miliardi di dollari. La fuga è stata successivamente evidenziata da un report pubblicato a fine Aprile in cui la banca d’affari presentava il proprio programma strategico per il salvataggio della banca.

La via scelta da First Republic per tentare il salvataggio passa per il ridimensionamento dell’istituto bancario, attraverso un decurtamento di tre quarti della propria forza lavoro, e la liquidazione di alcuni asset strategici.

Effetti della crisi di First Republic

La crisi di First Republic Bank, come facile ipotizzare, ha avuto e sta avendo forti ripercussioni sull’intero sistema bancario statunitense, e non sono pochi a temere una reazione a catena simile a quella scaturita dal crack di Lehman Brothers nel 2008.

Diversamente dal 2008 tuttavia, il sistema bancario ha acquisito una maggiore solidità, almeno in Europa e non sono pochi gli investitori e consulenti finanziari convinti che la tenuta del sistema bancario passi per il sostegno a First Republic, pertanto.

Sostegno che arriva in primis da un gruppo di 11 grandi banche statunitensi che hanno infuso First Republic con capitali per oltre 30 miliardi di dollari nel tentativo di restituire fiducia alla banca e limitare il più possibile l’emorragia di capitale dalla banca, questo perché, per come è strutturato il sistema bancario, gran parte del capitale gestito dagli istituti non coincide con la loro effettiva liquidità, in altri termini, nel caso in cui tutti i clienti di un istituto bancario dovessero richiedere la liquidazione dei propri conti, la banca non avrebbe la liquidità necessaria per soddisfare tutti i clienti.

Ridare fiducia a First Republic Bank non è tuttavia semplice, anche perché, al momento, le obbligazioni della banca d’affari con scadenza al 2046, sono attualmente scambiate a 0,43$.

Possibile intervento della FDIC

Nell’ipotetico caso in cui il tentativo del consorzio bancario di ridare fiducia e sostegno a First Republic dovesse fallire e la banca dovesse avviare una procedura fallimentare, come accaduto a Lehman Brothers nel 2008, è molto probabile che la FDIC interverrebbe, come già successo per Silicon Valley Bank, al fine di dare un’assicurazione a tutti i depositari, anche quelli non assicurati.

Un operazione di tale portata si stima possa costare intorno ai 30 miliardi di dollari e sarebbe affidata a finanziamenti privati provenienti principalmente dalle grandi banche.

Ci sarà una nuova Lehman Brothers?

Molti si chiedono se la crisi di First Republic Bank rappresenti il punto di non ritorno per il sistema bancario attuale e che la crisi possa dar vita ad una crisi finanziaria globale come quella inaugurata nel 2008 da Lehman Brothers.

Nel tentativo di rispondere a questa domanda, molti analisti hanno comparato i due scenari, le condizioni che hanno portato alla crisi e lo stato del sistema finanziario e bancario mondiale, sostenendo che, le profonde differenze strutturali tra le due crisi bancarie pongono First Republic Bank e Lehman Brothers su due piani differenti.

La crisi di First Republic, così come le precedenti crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse in Europa, hanno assestato duri e profondi colpi al sistema finanziario globale, tuttavia, sembrano mancare gli elementi per suggerire una pandemia finanziaria come quella avviata dalla crisi di Lehman Brothers nel 2008.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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