Immobili a reddito ovvero già in locazione: vantaggi e svantaggi dell’investimento

Conviene sempre mettere a reddito gli immobili di proprietà? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di cui tener conto?

mazzo di chiavi in mano

Che il mattone sia il bene rifugio italiano, è cosa nota. Ma investire nell’immobiliare sta diventando un trend in crescita anche all’estero.

Ma davvero conviene sempre mettere a reddito gli immobili di proprietà? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di cui tener conto?

Chi ha la possibilità di investire dei risparmi oppure l’occasione di sfruttare una somma ricevuta in eredità, non esita ad acquistare immobili.

Molto più che investire in Azioni, obbligazioni, fondi pensione oppure oro, ad esempio.

L’obiettivo principale di tali investimenti è ovviamente quello di sfruttarne la redditività, come si suol dire.

In affitto breve o tradizionale, ma davvero conviene sempre procedere in questo modo?

Immobili a reddito garantito: cosa significa

A voler essere precisi, l’espressione “immobile a reddito” sta a indicare l’acquisto di un locale oppure di un’abitazione che è già in affitto.

Si è dunque pienamente consapevoli del fatto che sia presente un inquilino e di quale sia la durata del contratto rimanente.

Spesso si tratta di acquisti finalizzati proprio a “uso investimento”, come si suol dire. Il nuovo proprietario ha a disposizione delle somme di denaro e decide di investirle, così da evitare di tenerle sul conto e farle svalutare per effetto dell'inflazione.

In linea più generale però, può darsi anche il caso in cui si viene a conoscenza di una casa in vendita, che rappresenta davvero un buon affare, e si decide di acquistare ma già con l’intenzione di metterla in affitto e quindi creare una rendita passiva mensile.

Di per sé infatti acquistare casa non è mai un investimento nel senso proprio del termine. Si tratta invece di un flusso di denaro in uscita, che non genera entrate per far fronte alle esigenze quotidiane.

Mettere un immobile a reddito invece rappresenta una grande opportunità di monetizzare mese dopo mese, non solo ammortizzando la spesa ma anche guadagnando da quell’acquisto.

Ecco tutti i pro e i contro

Immobili a reddito: vantaggi

Prima di buttrasi a capofitto nell’impresa, si dovrebbe però procedere a una serie di calcoli, per capire qual è il capitale massimo da investire, a fronte di un determinato canone mensile da riscuotere (affinché l’operazione resti in attivo e quindi ci sia solo da guadagnarci).

A tal proposito, rimandiamo alla lettura dell’approfondimento relativo a questo tema, dal titolo Comprare casa per affittarla: conviene solo così.

In altri casi invece, si ha già a disposizione un altro appartamento, oltre a quello di proprietà in cui si vive, e che si desidera conservare per un figlio o un nipote.

Ecco che, in queste circostanze, mettere a reddito l’appartamento e quindi affittarlo, presenta i suoi indubbi vantaggi.

Il primo è scontato: ricevere ogni mese il pagamento dell’affitto da parte dell’inquilino.

Il secondo vantaggio, molto importante da tenere presente, è che una casa disabitata si deteriora velocemente. Se invece c’è chi la abita, l’appartamento si conserverà in buono stato, grazie alla manutenzione ordinaria, al riscaldamento che contrasta umidità e formazione di muffe, alla pulizia e igiene degli ambienti e via di seguito.

Se invece si tratta di un affitto breve, come avviene ad esempio con Airbnb, allora si ha l’ulteriore vantaggio di avere a disposizione una seconda casa, ad esempio al mare o in montagna, oppure in cui ospitare parenti e amici che ci vengono a trovare, se l’immobile è nella stessa città.

Immobili a reddito: svantaggi

Quali possono mai essere gli svantaggi di avere una casa affittata, che produce reddito e di cui l’inquilino si prende cura come se fosse sua?

Ebbene, c’è sempre un altro piatto della bilancia con il quale doversi confrontare.

Il primo punto riguarda proprio l’affidabilità dell’inquilino. Per questo è importante dare in locazione il proprio immobili magari a persone conosciute col passaparola o di cui qualcuno di nostra fiducia si fa garante.

In questo caso, si potrebbe ovviare al problema ricorrendo esclusivamente agli affitti brevi. Il punto è che funzionano molto bene in località di mare o montagna o comunque città turistiche, mentre le cose si complicano in piccoli centri abitati o città di scarsi interesse per i turisti.

In questo caso, si potrebbe valutare l’opzione di affittare casa a uomini d’affari che viaggiano per lavoro, studenti universitari o ancora famiglie di lavoratori alle dipendenze di grandi aziende, laddove presenti.

Una seconda casa in affitto implica anche il pagamento di tasse e imposte, che vanno preventivate con attenzione.

Il riferimento è all’Imu ad esempio, all’Irpef e a tutta una serie di spese da dividere tra proprietario di casa e affittuario.

Come mettere a reddito la propria casa

Il trend che sta prendendo piede oggigiorno vede addirittura i proprietari di casa mettere in affitto la propria abitazione, per realizzare una micro struttura ricettiva, sul modello di Airbnb.

A onor del vero, esistono anche altri portali a disposizione, quindi il riferimento a quello citato è a puro titolo di esempio.

Il punto è che, a certe condizioni, gestire la locazione della propria casa secondo queste modalità, può risultare davvero redditizio.

Ovviamente deve trattarsi di una zona o una città molto gettonata, che si tratti di località turistiche, centri nevralgici per manager in viaggio di lavoro, città d’arte e via di seguito.

Avviando questo tipo di business, si può non solo pagare un canone per andare a vivere in affitto in un’altra casa (magari più piccola e adatta alle proprie esigenze) ma anche ottenere una rendita mensile da quella che diventerebbe, a tutti gli effetti, un'attività lavorativa vera e propria.