Il mondo digitale sembra stia attraversando una fase di grande rinnovo che sembra ruotare attorno alle Intelligenze Artificiali. Non è un caso se negli ultimi mesi, il progetto OpenAI ed i sui software generativi, Dall-E e ChatGPT hanno canalizzato gran parte dell'attenzione mediatica e, soprattutto nel secondo caso, attirato enormi investimenti miliardari, tuttavia, spiegano alcuni esperti. Le IA generative potrebbero essere il cardine della prossima bolla speculativa.
Boom di intelligenze artificiali
Fino a qualche mese fa, il concetto di intelligenza artificiale, e le loro possibili applicazioni, era ancora in una fase poco più che embrionale, poi è esploso il fenomeno Dall-E, un intelligenza artificiale generativa, in grado di elaborare prodotti grafici, sviluppata da Open AI, e non troppo tempo dopo, è stato il turno di ChatGPT, un chat bot, in grado di simulare una conversazione realistica, basato su una intelligenza artificiale, anche in questo caso, frutto del lavoro di ricerca di Open AI.
Questi due progetti, apparentemente sconnessi tra di loro, hanno dato il via a quella che a molti sembra una vera e propria rivoluzione del mondo digitale, con annesse e connesse paure e preoccupazioni legate ai possibili utilizzi di questi software estremamente avanzati.
Queste preoccupazioni sono state alimentate dalla rapida apparizione di innumerevoli software analoghi, ovvero, una serie, innumerevole di IA generative che, sfruttando algoritmi di Machine Learning, sono in grado di elaborare codici, testi, immagini, ricostruire digitalmente immagini e video, simulare voci costruendo interi discorsi, partendo da un testo e un campione audio di pochi secondi, o qualche minuto al massimo.
Il boom di intelligenze artificiali generative, ovvero di intelligenze artificiali in grado di creare nuovi contenuti digitali, ha attirato innumerevoli investimenti.
Nelle scorse settimane, Microsoft, da sola, ha investito oltre 10 miliardi di dollari, nel progetto Chat GPT ed una cifra analoga sembra essere stata investita da Google per il proprio progetto di intelligenza artificiale proprietario. Cifre significative che sono solo la punta dell'iceberg.
Intelligenze Artificiali in borsa
Il boom di popolarità delle intelligenze artificiali, innescato da Chat GPT ha avuto effetti diretti in tutto il settore, facendo volare diversi titoli finanziari di società legate alle intelligenze artificiali.
Per fare alcuni esempi pratici, ad inizio anno, le azioni di SoundHound AI, una società tecnologica proprietaria di un intelligenza artificiale per il riconoscimento vocale e la comprensione del linguaggio naturale, vedeva le proprie azioni scambiate a circa 1,35$. Quelle stesse azioni, il 13 febbraio, a distanza di poche settimane, avevano guadagnato oltre il 143%, venendo scambiare a 3,28$ dopo un picco, raggiunto nella prima settimana di febbraio in cui erano scambiate a 4,63$.
Qualcosa di analogo è successo con le azioni di C3.AI, una società fornitrice di software di intelligenza artificiale, le cui azioni, da inizio anno ha guadagnato oltre il 91%, o , ancora più significativo, il caso di BigBear.Ai, una società di analisi che sfrutta software di intelligenza artificiale le cui azioni, da inizio anno, hanno guadagnato oltre il 437%.
Si tratta solo di alcuni esempi che mostrano un crescente interesse finanziario per le possibilità offerte dalle intelligenze artificiali, in diversi campi di applicazione. Questo Boom, non coinvolge solo le società specializzate in Intelligenze Artificiali, ma anche società indirettamente connesse a tali software. Un esempio in questo senso è dato da BuzzFeed, le cui azioni, da inizio 2023, hanno guadagnato oltre il 134%. Il boom del valore del titolo di Buzz Feed è stato registrato tra 25 e 27 gennaio, a seguito dell'annuncio dell'amministratore delegato Jonah Peretti, di voler utilizzare l'intelligenza artificiale per migliorare alcuni controlli.
In altri termini, è bastato annunciare la volontà di voler utilizzare un intelligenza artificiale, in alcuni processi aziendali, per far volare il valore di Buzz Feed.
Le preoccupazioni degli analisti
Alcuni analisti, osservando la rapida crescita dei titoli legati al mondo delle intelligenze artificiali, temono che le intelligenze artificiali possano essere la prossima grande bolla speculativa.
Se bene infatti siano per la maggior parte concordi nel vedere il grande potenziale delle nuove possibili applicazioni di questi software, dall'altra, non sono pochi i parallelismi con la grande bolla dei dot com.
Molti esperti stanno rimarcando un principio fondamentale per la finanza, ovvero che non sempre è importante essere i primi. Il mondo dell'intelligenza artificiale è agli albori ed essere pionieri in tale settore avrà sicuramente importanti vantaggi, tuttavia, sottolinea Spencer Greene di TSVC ad un intervista rilasciata a TechCrunch, AltaVista e MySpace, furono pionieri nel settore che oggi definiremmo dei social media, e quelle società sono ormai quasi completamente svanite nel nulla.
La preoccupazioni che le intelligenze artificiali siano solo una bolla speculativa, tuttavia, non sono nuove, già nel 2018, si paventava la possibilità che quella bolla, che all'epoca iniziava a gonfiarsi, sarebbe esplosa entro cinque anni, e pure, con un tempismo quasi perfetto, a distanza di cinque anni, non solo quella bolla non è esplosa, ma anzi, ha iniziato ad espandersi sempre più velocemente a seguito dell'avvento di software generativi come ChatGPT.