Mutui, i tassi saliranno ancora. Meglio il tasso fisso, che scende nel 2023

La BCE aumenta i tassi dei mutui per il mese di marzo 2023. Mentre il tasso variabile sale, il tasso fisso scende. Ecco come correre ai ripari.

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Il mutuo può diventare un vero e proprio incubo per alcune famiglie italiane ed europee. Dopo le decisioni prese a Francoforte i tassi dei mutui salgono ancora rendendo le rate sempre più alte. Il 2023 sta sorridendo invece a chi ha un mutuo a tasso fisso dato che gradualmente scende. Vediamo nel dettaglio i vari aumenti e le strategie comunitarie.

Salgono i tassi dei mutui nel 2023: male il tasso variabile, bene il tasso fisso che scende

La Banca Centrale Europea (BCE) sta facendo fronte, come ogni governo, all'inflazione e il conseguente aumento dei prezzi. La crisi energetica e la guerra in Ucraina non stanno facendo bene all'economia europea. Da Francoforte la strategia però non è volta ad assecondare l'incremento dei prezzi e il carovita, anzi, si sta cercando di non fare il gioco dell'inflazione in alcuni casi.

Se da un lato, l'Unione Europea (UE), ha deciso che gli stipendi non dovranno essere toccati e quindi non ci saranno aumenti dei salari; dall'altro però i tassi d'interesse si toccano eccome, e lo si fa al rialzo. La strategia comunitaria prevede un ulteriore rialzo dei tassi dei mutui nel mese di marzo 2023, che si aggiungerà agli incrementi della seconda parte del 2022.

Chi ha un mutuo a tasso variabile subirà dunque un ulteriore rincaro di circa 35 o 40€ al mese. Queste cifre, sommare ai precedenti rialzi, segnano complessivamente un aumento di quasi 200€.

Discorso diverso per i mutui a tasso fisso che possono godere di un mercato più stabile. Nel 2023 accedere ad un mutuo a tasso fisso è quasi sicuramente più conveniente rispetto a quello a tasso variabile dato che i prezzi sono diventati estremamente volatili. Dal mese di marzo fino alla fine dell'anno, con molta probabilità, non si assisterà ad incrementi sui mutui a tasso fisso. Molte banche o istituti di credito hanno anzi tagliato di molti punti base i tassi fissi da loro offerti. Nel caso di rinegoziazione del mutuo, in alcuni casi, si può riuscire ad ottenere anche un taglio del 35% della rata.

I tassi d'interesse potrebbero scendere a partire dal 2024

La tendenza al rialzo non è ovviamente un fenomeno che durerà in eterno. Seguendo gli indici Irs ed Euribor sembra che la curva sia in discesa e quindi si prevede che magari, per il 2024, i tassi dei mutui inizieranno a scendere in maniera significativa. Un eccesso di offerta, con scarsa domanda, altrimenti potrebbe portare ad un collasso del mercato immobiliare.

In questa situazione d'instabilità il governo italiano sta facendo di tutto per agevolare i più giovani ad accedere ad un mutuo per l'acquisto della prima casa. Anche queste strategie tendono ad influenzare positivamente la curva dei due indici già citati.

Le soluzioni per sopravvivere all'aumento dei tassi d'interesse

Se non si riesce a sopravvivere all'incremento dei mutui a tasso variabile esistono delle opzioni che permettono di abbassare la rata del mutuo o di passare da tasso variabile a tasso fisso e viceversa. Stiamo parlando di rinegoziazione, portabilità o surroga e sostituzione. In tutti e tre i casi ci si deve rivolgere alla banca o all'istituto di credito e cercare una soluzione più vantaggiosa per i proprio standard. 

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