Come passare dal tasso variabile al fisso dopo gli ultimi ritocchi della Manovra

Nelle legge di bilancio 2023 il governo Meloni ha ripristinato una vecchia norma che rende più facile il passaggio dal tasso variabile al fisso.

Il governo Meloni, tra i tanti emendamenti presentati alla legge di bilancio, ha deciso di ripristinare una vecchia norma che permette il passaggio da un mutuo a tasso variabile ad uno a tasso fisso, nel rispetto di alcune condizioni. La novità, annunciata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, se approvata in via definitiva, potrebbe essere di grande aiuto per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile, vista la scarsa convenienza di questa tipologia in un periodo di forte aumento dei tassi di interesse.

Ecco le condizioni per beneficiare della norma.

Come passare dal tasso variabile al fisso: la novità dalla manovra

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento in Commissione Bilancio della Camera ha annunciato la reintroduzione di una norma, risalente al 2012, che permette il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso per i mutui ipotecari.

La norma citata dal Ministro è l’articolo 8 comma 6 della legge 106 del 2011, applicato fino al 31 dicembre 2012.

La misura riguarda in particolare i mutui ipotecari stipulati per l’acquisto o la ristrutturazione di casa, per i quali sarà possibile, in caso di approvazione definitiva dell’emendamento, il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso a condizioni decisamente vantaggiose.

Al momento infatti il passaggio è generalmente permesso dagli istituti bancari, ma a condizioni molto onerose.

Ad ogni modo per usufruire dei benefici della norma è necessario rispettare alcune condizioni che riguardano il valore ISEE di chi ha stipulato il mutuo e il valore del mutuo stesso.

Passare dal tasso variabile al fisso: le condizioni

Le condizioni da rispettare per avere accesso alla norma per il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso sono tre:

  • Valore ISEE non superiore a 35mila euro

  • Importo del mutuo non superiore ai 200mila euro

  • Regolarità nei pagamenti delle rate

La norma potrebbe essere di grande aiuto per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile, visti i corposi aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE che hanno reso sconveniente questa opzione.

Come dichiarato dallo stesso Ministro dell’Economia Giorgetti, il meccanismo di calcolo del tasso non sarà dei più semplici. Tuttavia i possibili ulteriori aumenti dei tassi, prospettati dalla presidente della BCE Lagarde col fine di contenere l’inflazione, potrebbero spingere sempre più persone a passare al tasso fisso, che secondo un’indagine dell’Agenzia delle Entrate è già nettamente il più scelto dagli italiani.

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