Si prevede un nuovo rialzo del tasso d'interesse, di nuovo. Avverrà nel prossimo meeting della BCE: si tratterebbe del sesto rialzo in meno di otto mesi, stavolta di 50 punti. Questo significherebbe un tasso Euribor alle stelle.
Purtroppo non ci sono alternative per frenare l'inflazione, anche perché siamo davanti al peggior fenomeno inflazionistico dell'era Euro, ovvero dalla sua introduzione nel 1999-2002 ad oggi.
Un aumento del tasso d'interesse significherebbe non solo un aumento del costo del denaro, ma anche un aumento dei tassi che regolano i mutui e i finanziamenti, come il citato Euribor o l'Euritis.
Ecco da quando partiranno gli effetti dell'aumento sui mutui, e a chi toccherà questo rialzo.
Mutuo, la rata aumenta di 100 euro: ecco da quando
L'aumento stimato della rata del mutuo dovrebbe aggirarsi sui 100 euro.
Questo è quanto ha calcolato Facile.it seguendo le stime per il rialzo dei tassi d'interesse previsto nel prossimo meeting BCE. Se i tassi Euribor passerò a 4,65% e rimarrà stabile fino a giugno, si rischierà un aumento di almeno 100 euro sulla rata mensile del mutuo.
Già con gli ultimi aumenti dei tassi, tra gennaio 2022 e giugno 2023, in molti hanno dovuto subire dei tassi d'interesse quasi raddoppiati. Parliamo di tassi che in passato sarebbero stati additati come "usura" se fossero stati applicati con Euribor e Euritis bassi com'erano.
Purtroppo sarà sempre più la norma se il prossimo meeting BCE, previsto nel mese di febbraio 2023, porterà ad un nuovo aumento, senza ulteriori correttivi per impedire l'ecatombe per tutte le famiglie che si ritrovano con un certo tipo di mutuo.
A chi tocca l'aumento di 100 euro sulla propria rata del mutuo
La stima di Facile.it è stata calcolata su un tipo di mutuo, ovvero quello a tasso d'interesse variabile (da qui il riferimento all'Euribor, l'indice di riferimento per il calcolo di quel tipo di tasso).
Chi ha tutt'ora un mutuo a tasso variabile rischia il contraccolpo. Infatti l'aumento di 100 euro è stato stimato sul seguente profilo:
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tasso variabile a 0,67% a gennaio 2022,
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rata mensile iniziale da 456 euro.
Nel corso degli ultimi 12 mesi, a causa dell'aumento dei tassi, il contraente ha visto passare il tasso variabile da 0,67% a 1% a giugno 2022, e poi al 3% a dicembre. Col prossimo rialzo si parla di passare al 4,65%. In pratica è aumentata quasi otto volte in nemmeno un anno.
Di conseguenza, la sua rata mensile è passata da 456 euro a gennaio 2022, a 460 euro a giugno, fino ad arrivare a 600 euro a dicembre. Già 150 euro in più in meno di un anno. E col prossimo rialzo si arriverà a 700 euro, ovvero 100 euro in più al mese.
Diversa è la situazione per l'Euritis. Con lo stesso profilo, oggi si ritrovano con un tasso bloccato, a meno che non si proceda a richiederlo oggi. In confronto a gennaio 2022, il contraente dovrà pagare quasi lo stesso importo del contraente di un mutuo a tasso variabile.
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Quando aumenteranno le rate del mutuo di nuovo
Era inevitabile un altro aumento da parte della BCE. L'inflazione non sta scendendo come previsto l'anno scorso, e l'unica arma che funzioni contro di essa è quella di aumentare il costo del denaro per far sì che venga ritirato il più possibile.
Questo crea problemi per tutti coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile, e anche fisso se stipulato recentemente. Si parla di ben 3,5 milioni di famiglie, che detengono contratti di finanziamento e mutuo per un valore intorno ai 426 miliardi di euro, secondo i dati della Federazione Autonoma Bancari Italiani.
Un dato in aumento, se si conta che nel 2017 la stima era a 376 miliardi, anche grazie ai tassi all'epoca favorevoli. Se nel mese di febbraio il meeting BCE porterà ad un nuovo aumento, e così anche nei prossimi mesi, tutti quei contratti potrebbero diventare una mina vagante a livello finanziario, se in molti non riusciranno a pagare le rate.
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