Andrea Orcel, CEO del gruppo bancario Unicredit dal 2018, ha annunciato la sua disponibilità ad un nuovo mandato alla guida dell'azienda. La decisione dovrà passare per l'assemblea dei soci, ma il manager romano si è detto fiducioso nel voto di Azionisti e Investitori.
L'annuncio di Orcel
Durante un intervento all'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg, Andrea Orcel ha avanzato la propria candidatura ad un secondo mandato da CEO di Unicredit, il gruppo bancario che dirige dal 2018, dopo aver lasciato la presidenza di UBS Investment Bank.
Durante l'intervento Orcel ha dichiarato che il suo lavoro in Unicredit non è ancora finito, pertanto, si propone di rimanere alla guida della Banca per un secondo mandato.
Il mandato del manager romano è prossimo al termine e l'assemblea dei soci di Unicredit dovrà presto nominare un nuovo CEO o riconfermare Orcel, e l'attuale Manager ha dichiarato a tal proposito che, se gli azionisti e investitori lo voteranno, sarà sicuramente disponibile.
Le parole esatte sono state: "Il mio team è stupendo. Sicuramente il lavoro non è finito, quindi se gli azionisti e gli investitori mi voteranno sono sicuramente disponibile"
La dichiarazione, diretta ed esplicita, della disponibilità di Orcel ad un nuovo mandato da CEO di Unicredit non lascia troppo spazio ad interpretazioni. Il manager, appare evidente, Orcel è interessato a rimanere alla guida di Unicredit per poter continuare il lavoro svolto in questi anni in cui ha dovuto affrontare diverse crisi globali.
Il futuro di Unicredit
Nella sua dichiarazione Orcel ha reso noto quello che è il lavoro svolto in questi anni, il suo compito è stato quello di liberare il potenziale inespresso di Unicredit, il manager ha infatti dichiarato che Unicredit ha molto valore in sé, e che quel valore doveva essere solo liberato.
Nel suo intervento Orcel ha parlato anche di titoli subordinati e depositi. In merito ai primi, il manager romano sostiene che i titoli At1 siano importanti per il capitale delle banche, soprattutto in Europa e che probabilmente sopravviveranno a questo momento di turbolenza per il sistema bancario.
Gli AT1 inoltre, ha sottolineato Orcel, costituiscono solo il 9% del capitale di Unicredit.
Quanto ai depositi Orcel sostiene che la spinta per le banche europee dovuta all'aumento dei tassi di interesse potrebbe tradursi nel breve periodo in un freno alla redditività, questo perché i depositanti inizieranno a richiedere maggiori interessi sui loro depositi. Un allarme già lanciato dal presidente di ABI , Antonio Patuelli, qualche giorno fa.
I tassi di interesse tuttavia, ipotizza Orcel, non cresceranno all'infinito e, probabilmente, già nel secondo semestre di quest'anno, vedremo un inversione di tendenza, dove i tassi, se non decresceranno, quantomeno inizieranno ad aumentare più lentamente, anche se, il cosiddetto pass through aumenterà e questo, dichiara Orcel "creerà un vento contrario per tutte le banche"