Nonostante un lavoratore a Partita Iva abbia più difficoltà di un dipendente ad avere un mutuo, è anche vero che in Italia il numero dei liberi professionisti è abbondante.
Si parla di circa 5 milioni di lavoratori.
In pratica l’Italia è una delle nazioni europee con il maggior numero di lavoratori autonomi e pertanto è bene essere preparati su come ottenere la fiducia della banca a cui si chiede il prestito o il mutuo per la prima casa.
Mutuo per Partita Iva: il problema della garanzia
L’elemento focale della richiesta di un prestito bancario, sia a breve che a lungo termine (come nel caso del mutuo), è la garanzia di pagamento.
La banca non può permettersi di dare soldi a coloro che non risultano essere stabili e affidabili e molto spesso ciò che più di tutti offre una garanzia è la busta paga del lavoratore dipendente.
Nel caso di un libero professionista, che non avendo ovviamente una busta paga non può prevedere con esattezza l’ammontare del suo guadagno mensile, la situazione si rende più difficoltosa.
In questo contesto il lavoratore autonomo deve fornirsi di altre modalità per poter dare la garanzia alla banca della sua affidabilità.
Se dovesse capitare che non ci si senta certi di poter dare una valida garanzia, un titolare di Partita Iva può ricorrere alla richiesta di un mutuo con nomina di un garante.
Il garante è una terza persona che abbia dei requisiti di reddito in linea coi parametri della banca ed essere la fonte di garanzia per la solvibilità del mutuo.
Allo stesso tempo ci sono comunque delle agevolazioni promosse dallo stato, come nel caso del bonus prima casa.
Mutuo per Partita Iva: i requisiti necessari
La banca dovrà analizzare altri parametri del nuovo cliente per verificare la sua affidabilità e quindi decidere di concedergli il mutuo.
Per prima cosa deve controllare che il titolare di Partita Iva abbia avuto un’entrata stabile per un periodo di tempo prolungato.
La seconda metrica che deve esaminare è la salute dell’attività professionale o imprenditoriale del titolare di Partita Iva.
Quindi vengono presi in considerazione le entrate personali e quelle del business del cliente.
Nel caso di un libero professionista le due cose spesso coincidono, ma nel caso di un imprenditore c’è una distinzione abbastanza netta.
Il terzo parametro è fondamentale, perché la banca verifica se ci sono dei debiti in corso.
Per ultima cosa, per essere ancora più sicura, la banca potrebbe richiedere un versamento anticipato di una quota del mutuo (spesso la cifra è intorno al 20% del valore dell’immobile).
Coloro che rispettano questi 4 parametri hanno un’ottima probabilità di ottenere il mutuo.
Mutuo per Partita Iva: i documenti da presentare
Nel paragrafo precedente sono stati descritti i requisiti fondamentali, grazie ai quali è possibile ottenere la fiducia della banca e, di conseguenza, i suoi soldi.
In questa sezione si entra un po’ di più nel dettaglio tecnico perché saranno elencati i documenti da presentare per avviare le pratiche:
- •
Modello unico delle dichiarazioni dei redditi;
- •
Estratti conto bancari;
- •
Iscrizione all’albo dei professionisti (dipende dalla professione, perché non tutte lo hanno);
- •
Copia del bilancio societario dell’anno precedente;
- •
Copia della domanda di mutuo;
- •
Documenti anagrafici come carta d’identità.