Il prezzo del gas può aumentare per colpa della Cina: ecco perché

Ecco perché per colpa della Cina il gas può aumentare sempre di più. Scopriamo le responsabilità del gigante asiatico.

La Cina inizia a far paura ai mercati europei. Ecco perché il prezzo del gas potrebbe aumentare a causa del gigante asiatico. Gli scenari relativi agli aumenti dei prezzi sono spaventosi e ricordano quasi i rincari relativi al primo semestre della guerra tra Russia e Ucraina.

Il prezzo del gas può aumentare per colpa della Cina: ecco perché

A metà febbraio in Europa sono arrivate solo ottime notizie riguardanti anche il mese di marzo: i prezzi di gas naturale ed elettricità sono scesi. La diversificazioni di fonti energetiche, il processo di transizione ecologica e il cambio di abitudini dei cittadini italiani ed europei hanno quasi sicuramente influenzato l’andamento dei prezzi.

È scattato però un campanello d’allarme che metto in guardia tutti i Paesi Occidentali: la Cina potrebbe essere responsabile di un aumento del prezzo del gas. Paesi come l’Italia ed altre Nazioni europee acquistano molte materie prime dalla Cina, tra cui il gas. Grazie alla pandemia e i lockdown duri che hanno colpito il colosso asiatico, la domanda interna di gas naturale si era estremamente ridotta e quindi i Paesi occidentali hanno acquistato tale materia a prezzi super convenienti.

Il ritorno alla normalità in Cina potrebbe portare ad un aumento quasi innaturale della domanda di gas con conseguente rincaro dei prezzi. Stando alle stime dell’Agenzia Nazionale dell’Energia (AIE), l’aumento potrebbe superare anche il 35%.

Le indicazioni dell’AIE e dell’UE

Al momento queste sono solo stime e supposizioni, nulla di certo. Ciò che però è evidente è che con il volume di gas russo importato quasi pari a zero, con il tempo potremmo iniziare a dipendere quasi esclusivamente dalla Cina che, a fronte di un eccesso di domanda potrebbe tranquillamente speculare. L’AIE e l’Unione Europea (UE) hanno già avvertito i cittadini chiedendo di continuare ad andare avanti con il razionamento di gas ed elettricità per cercare di ridurre la domanda di tali materie prime e ottenerle a prezzi più economici.

La situazione in Italia: dal razionamento delle risorse al “Piano Mattei”

Il 2022 e il 2023 hanno avuto, fortunatamente per l’Italia, meno per l’ambiente, degli inverni miti che ha permesso di ridurre i consumi di gas ed elettricità. Molte città hanno adottato la strategia di tenere i riscaldamenti ad una temperatura più bassa della media. Intanto, per cercare di diversificare le fonti da cui acquistiamo gas ed elettricità, Giorgia Meloni sta portato avanti il “Piano Mattei“. Per ora abbiamo già aumentato le forniture di gas dall’Algeria. Intanto si cercano altri partner internazionali per ridurre sempre di più la dipendenza dalla Russia e dalla Cina.

Leggi anche: Quanto costava il gas prima della guerra in Ucraina?

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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