BOT, BTP e titoli di Stato, quanto viene accreditato sul conto corrente alla scadenza

Quanto viene accreditano sul conto corrente alla scadenza di BOT, BTP e altri titoli di Stato, e cosa vuol dire rimborso alla pari?

I titoli di stato sono generalmente considerati investimenti sicuri, poiché essi funzionano come dei prestiti nei confronti dello stato emittente, di conseguenza, a meno di casi particolari, vi sono innumerevoli garanzie di un ritorno di capitale certo, e rendimenti sicuri.

In questo articolo vedremo cosa sono i titoli di stato, come funzionano e perché sono investimenti sicuri.

Panoramica sui Titoli di stato

BOT e BTP sono le principali categorie di Titoli di Stato emessi in Italia, che si dividono in titoli a breve, medio e lungo termine.

Generalmente i BOT, Buoni ordinari del tesoro, sono titoli di stato a breve termine, dalla durata minima di tre mesi e la durata massima di 12 mesi.

Per quanto riguarda i BTP, buoni del tesoro poliennali, come suggerito dal nome, hanno una durata media superiore all’anno, si tratta generalmente di titoli a media e lunga durata che vanno da un minimo di 18 mesi ad un massimo di 50 anni.

BOT e BTP sono i titoli di stato più comuni, ci sono tuttavia altri titoli come i CTZ, ovvero i certificati del tesoro zero coupon, dalle caratteristiche simili ai BOT, si tratta di titoli di breve durata, privi di cedola e dalla durata di 24 mesi.

Cos’è la cedola?

La cedola è un tagliando rappresentativo del titolo, staccato dal titolo stesso e numerato in modo progressivo, che consente di riscuotere alla scadenza un determinato diritto. Nel caso specifico dei titoli di stato poliennali, essi consentono in maniera periodica di riscuotere gli interessi generati dal titolo, questi interessi riscossi nel tempo, uniti all’importo di liquidazione pari al 100% del capitale investito, consentono di ottenere un guadagno dai titoli di stato.

La cedola è un certificato al portatore che per il diritto italiano può essere ceduta e negoziata autonomamente dal sottoscrittore del titolo. In questo modo le cedole possono diventare a loro volta dei titoli di credito.

Perché i titoli di stato sono investimenti sicuri?

Il motivo principale per cui i titoli di stato, siano essi BOT, BTP, CTZ o altre obbligazioni statali, è dovuto al fatto che si tratta di prestiti allo stato.

Nel momento in cui un investitore sottoscrive un BOT o un BTP, sta prestando soldi allo stato, di conseguenza, alla scadenza del titolo, lo stato è obbligato a rimborsare per intero, e con l’aggiunta di un interesse, il capitale prestato.

Tuttavia, difficilmente uno stato avrà la liquidità necessaria e immediata per liquidare un titolo in scadenza, di conseguenza, nella maggior parte dei casi, allo scadere di un titolo, lo stato procede con l’emissione di un titolo analogo, così che con il capitale recuperato dalla nuova emissione, possa ripagare la precedente emissione.

Questo meccanismo consente allo stato non solo di garantire un rimborso certo, ma anche di assegnare senza particolari difficoltà, un tasso di interesse prefissato agli investitori.

Tasso di interesse dei titoli di stato

Non tutti i titoli di stato sono uguali, e le loro differenze non riguardano solo la loro durata, ma anche e soprattutto i loro tassi di interesse. A seconda del titolo infatti, si avranno interessi differenti, dipendenti da innumerevoli fattori. Per fare alcuni esempi, in Italia esistono diverse tipologie di BTP indicizzati, questi titoli possono essere indicizzati all’inflazione, come nel caso dei BTP Italia con scadenza a 5 anni, o indicizzati sul reddito, o ancora indicizzati sul debito pubblico.

Al variare del valore dell’indice di riferimento variano i rendimenti dei buoni indicizzati, i cui rendimenti vengono ricalcolati in modo periodico proprio sulla base dell’indice di riferimento.

Cosa si intende per rimborso alla pari?

Come anticipato, i titoli di stato non sono altro che certificazioni di prestito nei confronti dello stato di conseguenza, come per qualsiasi prestito, chi riceve il prestito, in questo caso lo stato, è tenuto a restituire per intero il capitale anticipato.

Al momento del rimborso, a seconda del titolo sottoscritto, possono verificarsi due possibili scenari. Nel primo caso si parla di rimborso alla pari, ovvero un rimborso in cui l’importo erogato è uguale al valore nominale del titolo, valore che non è mai, nel caso dei titoli di stato, inferiore al prezzo di sottoscrizione.

Ne consegue che, in questo caso, l’importo di rimborso sarà uguale all’importo di sottoscrizione, e dunque, l’investitore avrà un rientro certo dell’intero capitale anticipato.

Nel secondo caso, l’importo di rimborso sarà superiore al prezzo di sottoscrizione, di conseguenza, l’investitore avrà un rientro certo e incrementato del capitale investito.

Quanto viene accreditato alla scadenza del titolo di stato?

L’importo di liquidazione di un titolo di stato, come anticipato, coincide con il suo valore nominale, detto anche valore di facciata.

Questo valore è generalmente indicato nel regolamento del prestito ed è generalmente pari o superiore al 100% dell’importo di sottoscrizione, di conseguenza, un titolo sottoscritto a 1000€ avrà un importo di liquidazione pari ad almeno 1000€ a cui si aggiungeranno i vari interessi maturati nel tempo.

Nel caso in cui il titolo di stato è stato acquistato sul mercato secondario, ad un prezzo generalmente ribassato rispetto al valore nominale, l’importo di liquidazione sarà comunque pari all’importo nominale, di conseguenza, ipotizzando di aver acquistato sul mercato secondario un titolo di stato, dal valore nominale di 1000€ per 900€, al momento della liquidazione riceveremo 1000€ con conseguente guadagno di capitale detta plusvalenza.

In caso contrario, se sul mercato secondario avremo acquistato un titolo di stato dal valore nominale di 1000€ per 1100€, al momento della liquidazione riceveremo comunque 1000€ con conseguente perdita di capitale detta minusvalenza

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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