Mutui, come cambiano i tassi a febbraio: cosa succede dopo la decisione della BCE

La BCE si prepara ad un nuovo aumenti dei tassi di interesse da 50 punti, dopo la riunione del 2 febbraio. Ecco cosa potrebbe accadere dopo.

La BCE si prepara ad un nuovo aumento dei tassi di interesse da 50 punti base, l’intervento programmato per il 2 febbraio, avrà luogo a seguito della riunione del coniglio direttivo prevista proprio per il febbraio.

Stando a quanto dichiarato dai membri del consiglio, si tratterà dell’ultimo aumento basato sulle proiezioni di novembre 2022, per gli interventi successivi, bisognerà attendere i dati e le proiezioni di febbraio.

Aumento o taglio ai tassi di interesse?

Molti si chiedono se l’intervento del 2 febbraio vedrà effettivamente l’attuazione di un nuovo aumento dei tassi di interesse o se invece la BCE farà marcia indietro e comincerà a ridurre il tasso come richiesto da paesi come l’Italia. Per rispondere a questa domanda i dati sull’inflazione, l’occupazione e la crescita assumono un ruolo centrale.

La BCE ha registrato lo scorso dicembre un primo segnale di decrescita dell’inflazione generale, tuttavia, sul piano energetico ed alimentare, l’inflazione ha continuato a crescere, anche se più lentamente rispetto al passato.

Questi dati, ha osservato Christine Lagarde, ci dimostrano che la strategia adottata dalla BCE sta funzionando e non è ancora tempo di cambiare strada.

La BCE dunque, secondo quanto dichiarato qualche giorno fa dalla presidente della banca centrale, manterrà la rotta e continuerà ad attuare interventi correttivi finalizzati a contenere l’inflazione.

Molti analisti concordano nel ritenere che l’intervento del 2 febbraio metterà in campo un aumento di 50 punti base, si tratta di un incremento più lieve rispetto agli incrementi da 75 punti base adottati nel corso del 2022, ma più incisivo dell’incremento da 25 punti base messo in campo dalla Federal Reserve.

Differenza di strategia tra Fed e BCE

La differente strategia messa in campo dalla Federal Reserve e dalla BCE trova fondamento nei dati sull’inflazione, l’occupazione e la crescita, dati che sono aggiornati a gennaio, mentre in Europa, la BCE sta ancora operando sulla base dei dati di fine 2022.

Gli ultimi dati sull’occupazione negli USA mostrano un forte riduzione della disoccupazione, in particolare aumenta l’occupazione giovanile e parallelamente è stato registrato un significativo, se pur lieve, aumento della produzione. Questi dati sono segnali positivi per la Federal Reserve che quindi può attuare una strategia contenitiva più morbida rispetto all’Europa.

Cosa succederà nel 2023?

Le parole di Christine Lagarde non lasciano troppo spazio ad interpretazioni, la BCE si impegnerà nel corso dell’anno a mantenere la rotta per ridurre l’inflazione, fronteggiare la crisi economica e rilanciare l’economia e la produzione in tutta l’eurozona.

L’obbiettivo rimane invariato, portare l’inflazione al 2%, obbiettivo che secondo le ultime proiezioni potrebbe essere raggiunto entro il 2025. Vi sono evidenti segnali che nel corso del 2023 l’inflazione possa decrescere, raggiungendo valori compresi tra il 3% ed il 5%. Un risultato positivo se pure al di sopra dell’obbiettivo del 2%.

L’attuale strategia della BCE ha portato i tassi di interesse sopra il 2,5%, molto probabilmente continuerà ad aumentare nel corso del 2023, tuttavia, secondo gli esperti, l’intervento del 2 febbraio, potrebbe essere l’ultimo in cui i Tassi vengono aumentati di almeno mezzo punto percentuale e si ipotizza che, da marzo, la BCE possa iniziare a seguire la strada tracciata dalla Federal Reserve.

Se i dati lo consentiranno i prossimi interventi, successivi al 2 febbraio, potrebbero vedere un aumento dei tassi di interesse stimato intorno ai 25 punti base.

Attenzione ai dati e cautela

I prossimi interventi, hanno commentato diversi membri del consiglio direttivo, dovranno essere attuati con cautela e al fronte di una rigorosa valutazione dei dati.

La BCE non può, in questo momento, permettersi errori, ne può abbassare la guardia, la strategia adottata fino a questo momento sta dando i propri frutti e per il futuro, la via della cautela consentirà e degli interventi programmatici basati su dati sempre aggiornati, consentirà di andare oltre il semplice mantenere la rotta, con lievi interventi correttivi volti ad evitare eventuali ostacoli di percorso.

Non tutti sono però favorevoli alla linea dura della BCE. L’Italia in particolare, non ha nascosto il proprio disagio nei confronti delle decisioni della BCE preferendo una strada più morbida, e l’attuazione di una riduzione dei tassi di interesse che, per il consiglio direttivo della BCE al momento appare prematura.

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate