L’approvazione del testo della manovra finanziaria per il 2023 è alle battute finali e tra le varie misure c’è anche l’innalzamento del limite per il pagamento in contanti a 4.999,99 euro, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
Per quanto riguarderà dunque i pagamenti oltre il tetto al contante prefissato, scatteranno le sanzioni.
Questo limite è stato modificato per ben 10 volte negli ultimi dieci anni, infatti, la nuova soglia a 4.999,99 euro, rappresenta un innalzamento di quella precedente che era invece fissata a 1.99,99 euro.
Analizzando le Faq del dipartimento del Tesoro, è possibile però definire alcune linee guida a cui fare riferimento per quanto riguarda i pagamenti che vanno oltre il tetto al contante, in modo da evitare le possibili sanzioni.
Trasferimento di somme di denaro tra soggetti diversi
Il dipartimento del Tesoro, all’interno delle faq, specifica come il termine “soggetti diversi”, faccia riferimento più precisamente a “entità giuridiche distinte“, come possono essere ad esempio una società e i suoi soci.
Versamenti e prelievi in banca
I prelievi e i versamenti allo sportello bancario che oltrepassano la soglia dei 4.99,99 euro non saranno invece soggetti a sanzioni.
Questo perché il limite intercorre solamente, come detto precedentemente, tra entità giuridiche differenti, dunque i prelievi e i versamenti dal e sul proprio conto corrente, non saranno soggette a limitazioni.
Sanzionabili entrambe le parti coinvolte in una transazione
Sempre secondo le Faq del Tesoro, ad essere sanzionabili sarebbero entrambe le parti coinvolte in una transazione che prevede lo scambio di contanti superiore alla soglia attualmente consentita.
Non solo, quindi, il soggetto che effettua la dazione di denaro ma anche quello che lo riceve, detto altrimenti anche colui che “subisce l’azione”, in quanto con il suo comportamento ha contribuito ad eludere e vanificare il fine della legge.
Come effettuare i pagamenti per evitare sanzioni
Qualora si voglia procedere con un trasferimento di denaro superiore alla soglia fissata dal testo della Manovra, sarà possibile effettuare i pagamenti con una “doppia modalità”: una parte del denaro potrà essere trasferita utilizzando modalità tracciabili come per esempio un bonifico, mentre l’altra parte potrà essere pagata in contanti, purché ci si attenga sempre alla soglia prefissata dalla legge.
Ecco come è cambiato negli anni il tetto al contante
Ecco come è cambiato il tetto al contante negli ultimi 32 anni:
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dal 9 maggio 1991 al 26 dicembre 2002: 10.329 euro
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dal 27 dicembre 2002 al 29 aprile 2008: 12.500 euro
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dal 30 aprile 2008 al 24 giugno 2008: 5.000 euro
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dal 25 giugno 2008 al 30 maggio 2010: 12.500 euro
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dal 31 maggio 2010 fino al 12 agosto 2011: 5.000 euro
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dal 13 agosto 2011 al 5 dicembre 2011: 2.500 euro
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dal 6 dicembre 2011 al 31 dicembre 2015: 1.000 euro
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dal 1° gennaio del 2016 al 30 giugno 2020: 3.000 euro
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dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022: 2.000 euro
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dal 1° gennaio 2023: 5.000 euro.
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