I mercati azionari hanno accusato prese di beneficio a seguito dell'incertezza riconducibile al buon esito della disputa commerciale in essere tra Usa e Cina. Alla base di questo movimento è presente il recente comunicato (in tema di nuovi dazi) twittato dell'inquilino della casa bianca Donald Trump. Conseguenza diretta a tale avversione al rischio, è stato l'immediato riposizionamento - a livello generalizzato - sulla componente bond.
J.P. MORGAN GOVERNMENT BOND INDEX (GBI)
Il precedente target individuato a 537,80 punti è stato raggiunto e superato. Con il ritorno sopra area 538, il principale benchmark obbligazionario internazionale, ha iniziato una prima fase rialzista riconducibile ad un trend di brevissimo periodo. L'attuale quotazione (539,62) è pressoche allineata al precedente massimo di aprile (539,57): un eventuale rottura al rialzo di quest'ultima soglia di resistenza favorirebbe un ulteriore allungo in direzione di quota 541,23 punti. Quadro negativo in caso di violazione del supporto a 536,93 con primo obiettivo a 537,78 punti.
J.P. MORGAN EMERGING MARKET BOND INDEX (EMBI)
I mercati obbligazionari emergenti si sono riportati prima sopra quota 834,544 punti (soglia in precedenza individuata) e successivamente hanno raggiunto l'obiettivo indicato in area 835,79. Nel corso dell'ultime 24ore si è registrata una flessione che - di fatto - ha visto un primo ritracciamento (close a 835,977). Fino a quando i livelli risultano superiori al supporto di area 834,95 punti, l'attuale trend rialzista di brevissimo periodo, è confermato. Qualora si verificasse una sua violazione, il primo target ribassista, è da individuare a quota 829,319. Scenario positivo in caso di superamento di soglia 837,778 punti con target a 839,576.