Bond News: Euromacro

Molte le cifre macroeconomiche pubblicate in giornata.

Molte le cifre macroeconomiche pubblicate in giornata.

Markit Economics ha messo in evidenza il miglioramento più veloce delle condizioni operative del settore manifatturiero italiano in oltre due anni. È stata riportata la crescita sia della produzione che dei nuovi ordini al livello maggiore da febbraio 2018 causata dall'allentamento delle restrizioni e dalla riapertura di altri settori dell'economia che hanno fatto rinvigorire la domanda. Le esportazioni, tuttavia, continuano a frenare il settore, gli ordini esteri infatti hanno continuato a diminuire. Allo stesso tempo, continuano a migliorare le previsioni sulla produzione per i prossimi 12 mesi, raggiungendo il livello di ottimismo più forte della storia dell'indagine attribuito alle speranze di una ripresa economica e alle maggiori aspettative di vendite. L'Indice destagionalizzato PMI® (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra dà un'immagine degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – ad agosto ha raggiunto 53,1, salendo da 51,9 di luglio e segnalando il secondo mese consecutivo di miglioramento delle condizioni operative del settore. L'indice principale è stato inoltre il più alto in oltre due anni. A causare l'aumento più veloce delle condizioni operative di agosto è stata l'ennesima crescita della produzione e dei nuovi ordini. La produzione manifatturiera è aumentata per il terzo mese consecutivo ed è stata attribuita dalle aziende campione all'allentamento delle misure restrittive, alla migliore domanda da parte dei clienti e al maggiore volume di ordini ricevuti adesso ma con consegna nei prossimi mesi. Anche i nuovi ordini sono aumentati notevolmente per via del continuo miglioramento delle condizioni della domanda.

Markit Economics ha reso noto che in Francia l'Indice PMI Manifatturiero, nel mese di agosto, si e' attestato a 49 punti dai 52,4 punti di luglio, registrando un frazionale deterioramento delle condizioni di business. Le attese erano fissate su un indice pari a 49 punti.

In Germania Markit Economics ha pubblicato i dati relativi all'Indice IHS PMI Manifatturiero. Nel mese di agosto l'indice si è attestato a 52,2 punti in ulteriore ripresa dai 51 di luglio risultando inferiore al consensus pari a 53 punti. La lettura odierna conferma che il settore manifatturiero sta recuperando il terreno perso durante il lockdown grazie alla crescita della produzione su livelli di inizio 2018.

Secondo gli ultimi dati PMI di IHS Markit di agosto il settore manifatturiero dell'eurozona continua a recuperare terreno malgrado le severe restrizioni imposte per arginare il contagio da Covid19. Produzione e nuovi ordini sono aumentati a tassi elevati, mantenendo l'Indice IHS Markit PMI del Settore Manifatturiero dell'Eurozona al di sopra della soglia di non cambiamento di 50,0 per il secondo mese consecutivo. L'indice principale ha raggiunto 51,7 ad agosto, invariato rispetto alla stima flash che l'ha preceduto, e quasi uguale al 51,8 di luglio. La crescita è stata nuovamente generale, con tutti e tre i sottosettori che hanno registrato un miglioramento delle condizioni operative rispetto al mese precedente. Il sottosettore dei beni di consumo è stato quello che ancora una volta ha riportato i risultati migliori, registrando un forte tasso di espansione. Crescite relativamente modeste sono state registrate dai sottosettori dei beni intermedi e di investimento.

In Germania nel mese di agosto il tasso di disoccupazione si e' attestato al 6,4%, risultando pari alle attese e alla rilevazione precedente. Il numero di disoccupati e' diminuito di 9 mila unità a fronte di un incremento atteso di mille unità e dopo un decremento di 17 mila unità in luglio.

Secondo i dati dell'Istat, a luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l'occupazione torna a crescere mentre, a fronte del calo dell'inattività, prosegue l'aumento del numero di persone in cerca di lavoro. L'aumento dell'occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d'età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali).L'aumento consistente delle persone in cerca di lavoro (+5,8% pari a +134mila unità) è diffuso per genere ed età. Il tasso di disoccupazione sale al 9,7% (+0,5 punti) e, tra i giovani, raggiunge il 31,1% (+1,5 punti).La rilevante diminuzione nel numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità) riguarda uomini, donne e tutte le classi d'età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti).Il confronto tra il trimestre maggio-luglio 2020 e quello precedente (febbraio-aprile 2020) segnala comunque un livello di occupazione inferiore dell'1,2%, corrispondente a -286mila unità.Nel trimestre crescono, invece, sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell'occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila); unica eccezione sono gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti.A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue nella tendenza all'aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).Nell'arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a 44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).

La Bank of England ha reso noto che il dato relativo al credito al consumo di luglio si e' attestato pari a 1,2 miliardi di sterline di indebitamento a fronte di attese pari a 0,678 mld dopo quattro mesi di rimborsi netti. L'approvazione di mutui per abitazioni e' cresciuta a 66,3 mila unità. In un rapporto separato, la BoE ha dichiarato che la massa monetaria M4 si è attestata allo 0,9% dall'1% precedente.

Eurostat ha comunicato che nella Zona Euro nel mese di luglio il tasso di disoccupazione si e' attestato al 7,9%, inferiore alle attese (+8%) ma superiore alla lettura precedente pari al 7,7%.

Eurostat ha comunicato che nel mese di agosto il dato relativo all'Indice dei prezzi al consumo (CPI preliminare) è diminuito dello 0,2% su base annuale risultando inferiore alle attese e alla rilevazione precedente rispettivamente fissate su un indice dello 0,2% e dello 0,4%. Attesa in calo l'inflazione mensile (-0,4%). L'indice Core (esclusi i prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco) è cresciuto dello 0,6% rispetto a un anno fa dal +1,3% del mese precedente (attese +1,1%).

In crescita i depositi overnight presso la Bce. L'ultima rilevazione giornaliera indica che i depositi di breve delle banche europee presso la Banca centrale europea ammontano a 483,021 miliardi di euro, dai 476,236 miliardi della lettura precedente. Azzerati i prestiti marginali da 6 milioni della rilevazione precedente.

Spread BTP/Bund a 151 punti base nel pomeriggio. Il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni si attesta all'1,12%.

Titoli di Stato tedeschi in flessione. Il Bund future di settembre 2020 scende a 175,46 punti (-0,06%) ed il Bobl future si attesta a 134,64 punti (+0,01%).

(CC - www.ftaonline.com)

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Morningstar

20 set 2021