Uno sguardo lo meritano perché il mercato è alla continua ricerca di obbligazioni che quotino decisamente sotto la pari ma non comportino rischi eccessivi. Questo almeno è il desiderio, poiché la realtà appare poi di solito diversa. Ecco perché oggi analizziamo quattro storie di obbligazioni high yield quotate su Tlx e trattate a prezzi nettamente sotto la pari.
Tesla di male in peggio
Da inizio maggio è una via crucis. Ieri il Tesla 5,3% call 15ag2025 (Isin USU8810LAA18 – taglio 2.000 Usd) ha chiuso poco sopra 81 Usd, con un book sempre molto ricco e articolato su volumi rilevanti. Il netto calo dipende soprattutto dalle valutazioni degli analisti Usa, i quali non vedono più nella società californiana un modello di azienda tecnologica del futuro ma un gruppo incapace di generare utili e che all’opposto brucia cash a tutto andare. L’azione crolla così sotto i 190 $, benché le valutazioni restino positive con target medi a 274 $!! Chi sbaglia? Morgan Stanley ipotizza che, in presenza di un “bear market”, si assisterebbe a uno schianto. Il tutto penalizza il bond, il cui yield è salito quasi al 10%. Solo un recupero sopra gli 85 $ riporterebbe interesse per un’emissione che rischia di scendere di rating sotto il già bassissimo Caa1 di Moody’s.
La Hertz più lunga galleggia sugli 86 $
La società di noleggio Usa è presente su Tlx con tre obbligazioni in dollari, che evidenziano forti differenze di quotazione. Mentre la 7,625% e la 6,25% entrambe 2022 riescono a difendere rispettivamente livelli di 102,5 e 97,5 $, la 5,50% call15ot2024 (Isin USU42804AP61 – taglio 2.000 Usd) da due mesi si muove sugli 85,5/86 $, risultato già apprezzabile se si pensa che a gennaio era crollata quasi a 70. Il book risulta mediamente dinamico ma la debolezza strutturale trova origine nelle vicende di un gruppo in perdita da alcuni anni, che potrebbe tuttavia tornare in profitto nel 2020, anno in cui il debito globale dovrebbe cominciare a scendere da oltre 15 miliardi a poco più di 11. Il bond ne risentirebbe positivamente ma perché ciò avvenga occorre che l’azione ricompaia almeno sopra i 18 $, contro i 14,8/15 $ delle ultime sedute.