Investire in corporate bond con gli Etf

In un contesto di tassi di interesse molto bassi i fondi che replicano il benchmark hanno potenzialmente più probabilità di sovraperformare i comparti attivi grazie a un profilo commissionale competitivo.

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L’aumento della volatilità sui listini ha fatto crescere l’avversione al rischio e dunque l’appetito per i titoli del reddito fisso, ma il loro rendimento è molto basso. Le curve dei tassi di interesse sono quantomai piatte: i decennali emessi dal Regno Unito superano di poco lo 0,2%, quelli Usa pagano l’1,3%, quelli giapponesi sono addirittura negativi, tra i paesi dell’area euro Italia e Grecia sono i più generosi con rendimenti attorno al 2%, mentre in Germania sono negativi anche i tassi dei titoli governativi a trent’anni (Figura 1).

Figura 1: Curva dei tassi a confronto

Fonte dati: Fusion Media (dati al 17/05/2020)

Il tempo, poi, non gioca a favore degli investitori. L’economia globale si appresta a vivere una delle recessioni più dolorose della storia e i governi e le banche centrali di tutto il mondo continueranno per quanto possibile ad attivare politiche di sostegno. Questo comporterà un aumento significativo dei livelli di debito pubblico in tutti i paesi e un periodo ancora più lungo di tassi di interesse vicini allo zero o addirittura negativi.

“Se accumulare debito pubblico offre ben poco in termini di rendimenti, l’unica cosa che resta da fare all’investitore è guardare ai titoli di debito emessi dalle società con elevato merito creditizio. Anche se la decisione di alcune banche centrali, come la Bce e la Bank of England, di inserire nel loro piano di acquisti anche i corporante bond avrà l’effetto di ridurne il profilo di rischio e dunque anche il loro rendimento”, dice Jose Garcia Zarate, Direttore della ricerca in strategia passive di Morningstar Europe. “Per questo motivo bisogna prestare ancora più attenzione alle spese correnti dei fondi e magari guardare alle strategie passive che offrono un profilo di costo più conveniente”.

Tra gli Etf appartenenti alla categoria Morningstar Obbligazionari corporate in euro e disponibili alla vendita in Italia l’iShares Core € Corp Bond UCITS ETF EUR Dist (Isin IE00B3F81R35) e l’UBS ETF - Bloomberg Barclays MSCI Euro Area Liquid Corporates Sustainable UCITS ETF (EUR) A-dis (Isin LU1484799769) sono quelli con Analyst Rating più elevato.

Le opzioni a disposizione degli investitori

L’iShares Core Euro Corporate Bond ETF, secondo gli analisti di Morningstar, è per track record e costi una buona opzione per prendere posizione sul mercato delle obbligazioni societarie investment grade e gli assegnano un Analyst Rating pari a Bronze. “Diversamente dalla maggior parte dei suoi competitor, l’Etf in questione replica un indice più ampio che va oltre il segmento delle società large cap. Questo lo avvantaggia in termini di performance, come dimostra il suo rendimento corretto per il rischio superiore alla media di categoria su intervalli temporali di 3,5 e 10 anni, anche se l’investimento in titoli meno liquidi lo penalizza rispetto ai competitor sul lato della volatilità”, aggiunge Garzia-Zarate. “Le spese correnti pari allo 0,20% lo mettono in buona posizione rispetto al valore mediano dei fondi senza costi di retrocessione appartenenti alla stessa categoria” (report aggiornato al 25 giugno 2019).

L’UBS Bloomberg Barclays MSCI Euro Liquid Corporates Sustainable, secondo gli analisti, ha buone probabilità di sovraperformare l’indice di categoria grazie soprattutto a un profilo commissionale molto conveniente. “L’Etf dà l’esposizione alle emissioni obbligazionarie di società con un alto profilo ESG. Inoltre, i gestori applicano alcuni aggiustamenti alla composizione del paniere in modo da realizzare una maggior diversificazione rispetto all’indice in termini di allocazione settoriale e di maturity dei titoli. Per questo presenta un profilo rischio/rendimento molto simile agli Etf che invece replicano la versione non-ESG dello stesso indice. Relativamente ai costi, l’UBS Bloomberg Barclays MSCI Euro Liquid Corporates Sustainable ha un livello di spese correnti molto basso che lo collocano nel primo quintile della categoria”, conclude Garzia-Zarata (report aggiornato al 18 maggio 2020).

Di Francesco Lavecchia

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Morningstar

20 set 2021