La trade war tra Stati Uniti e Cina ha monopolizzato l'attenzione degli operatori finanziari internazionali in ottica di riposizionamento dei proprio investimenti. Al sell off generalizzato sui principali listini azionari, hanno conseguentemente risposto i mercati obbligazionari incrementando i loro corsi e registrando nuovi massimi di brevissimo periodo.
Fatta eccezione per l'indice relativo ai mercati emergenti, i principali benchmark oggetto di analisi, hanno nuovamente replicato conseguendo i target individuati.
Nonostante sia ancora in essere la tensione in ambito commerciale, sono attese fisiologiche fasi di rallentamento agli attuali trend (rialzisti) in essere.
J.P. MORGAN GOVERNMENT BOND INDEX (GBI)
L'indicata rottura al rialzo di quota 539,57 si è realizzata favorendo inoltre il proseguimento dei corsi fino ad un nuovo massimo di brevissimo periodo a 542,13. Da quest'ultimo livello, si è registrata una flessione che ha riportato i prezzi sotto area 541 (540,99). Il valore fatto registrare a marzo (542,48) rimane il primo obiettivo in ottica rialzista: una volta superato si potrà assistere ad un potenziale upside fino a 544,19 punti. Da monitorare l'eventuale violazione del supporto a 539,57 con target a 537,80.
J.P. MORGAN EMERGING MARKET BOND INDEX (EMBI)
Sul benchmark riconducibile ai mercati obbligazionari emergenti si sta configurando una potenziale configurazione tecnica ribassista in ottica di breve termine. Il precedente supporto individuato in corrispondenza di area 834,95 punti è stato violato ma non ha completato la sua dinamica di prezzo raggiungendo il target a 829,319. Quest'ultimo livello rimane confermato come obiettivo bearish. A 835,88 punti viene circoscritta la nuova resistenza: in ottica rialzista, un suo superamento, comporterebbe un ulteriore allungo fino a soglia 837,088.