Agenzia Entrate al via l’incubo peggiore per i contribuenti!

Tra poco, probabilmente a marzo, partiranno i controlli incrociati su conti correnti e carte di credito da parte dell'Agenzia delle Entrate. Ecco i dettagli!

L’Agenzia delle Entrate partirà a breve con un nuovo tipo di controlli incrociati tra carte di crediti e conti correnti dei contribuenti.

Il controllo incrociato sarà possibile grazie alla creazione di due banche dati. Tutto questo sempre con la solita giustificazione di dare la caccia e di stanare gli evasori fiscali. Si spera solo che tutto questo serva davvero a scoprire i grandi evasori e non finisca per provocare problemi e rendere la vita difficile solo ai piccoli imprenditori e liberi professionisti, mentre i grandi evasori fiscali continueranno a trovare alcuni escamotage per portare i loro capitali all’estero. 

Il controllo incrociato, che si pensava avrebbe provocato problemi di privacy, ha ricevuto invece il benestare del Garante della Privacy (ma ormai in Italia la tutela della privacy in quale campo è rimasta intatta realmente?) L’agenzia garante della privacy ha posizionato, però, dei paletti per proteggere i dati più sensibili come la salute. Basteranno questi paletti? E chi può dirlo. 

Come funzionerà il controllo incrociato che ha intenzione di svolgere a breve l’Agenzia delle Entrate?

Il controllo incrociato, per esempio con i dati in possesso dell’Inps, non è una novità per l’Agenzia delle Entrate e la Finanza, ed è sempre stata l’arma più potente, perché permette di scovare le incongruenze anche più nascoste e, dunque, i rischi di evasione fiscale.

In questo caso, però, si tratta di incrociare i dati dei propri possedimenti liquidi, carte e conti correnti, considerando anche che i dati che andranno in possesso dell’Agenzie delle Entrate, resteranno in banca dati per dieci lunghissimi anni. 

Proprio perché si tratta di controlli delicati e alquanto invasivi, le modalità operative di tali controlli dovranno essere stabilite tramite decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, seguendo le direttive del Garante della Privacy.

Su cosa si baseranno i controlli incrociati dell’Agenzie delle Entrate?

I nuovi accertamenti si baseranno sull’incrocio delle banche dati di carte di credito e conti correnti. Grazie ad alcuni algoritmi questi dati daranno vita a due banche dati

  • la prima banca dati è definita di analisi: qui verranno inseriti i cittadini ritenuti a rischio evasione fiscale;
  • la seconda banca dati è detta di controllo: ci saranno elencati una serie di parametri, il contribuente che si ritrova in due o tre di essi, sarà soggetto a controllo da parte dell’Ente.

L’attività di controllo, come è solita fare l’Agenzia delle Entrate, non parte mai a gamba tesa, ma tenta sempre di portare a casa un accordo che preveda il pagamento spontaneo di quanto dovuto. Ecco perché anche nel caso dei controlli incrociati, l’Agenzia delle Entrate invierà delle  lettere di compliance per spingere i contribuenti a sistemare spontaneamente la loro situazione debitoria.

Quali sono i nuovi mezzi di controllo utilizzati dall’Agenzia delle Entrate?

L’Agenzia delle Entrate si avvarrà di una serie di algoritmi, intelligenza artificiale, machine learning, e, appunto, non ultimo o meno importante il sistema dell’incrocio dei dati dei movimenti delle carte di credito e dei conti correnti bancari dei contribuenti

In questo modo l’Agenzia delle Entrate spera di combattere la grande evasione fiscale; l’importante è che questi controlli non diventino un incubo solo per i piccoli e onesti contribuenti, piuttosto che per i grandi evasori che riescono sempre a trovare una via di fuga. Il Garante della privacy ha approvato lo schema di questi controlli, come abbiamo detto prima, imponendo alcuni paletti riguardanti i dati sensibili sulla salute.

Secondo la Cgil questo è un passo avanti ottimale contro una seria lotta all’evasione fiscale, piaga del nostro paese (paese, c’è da dire, con una delle più alte tassazioni al mondo). 

La Cgil, anzi, chiedeva da tempo al governo che ci fosse una normativa dedicata proprio all’incrocio dei dati reddituali e patrimoniali, incrocio che permette di scoprire più celermente quali sono i profili a rischio evasione. Questo sistema dovrebbe (usare il condizionale è d’obbligo) rendere più difficile l’evasione fiscale da mancata fatturazione (il pagamento a nero, per intenderci).

Controllo incrociato tramite pseudonimizzazione, cos’è?

Nei controlli incrociati, fondamentale sarà la pseudominizzazione, ovvero con uno pseudonimo si tutelerà l’identità vera del soggetto che è sottoposto a controllo da parte dell’Agenzie delle Entrate. Lo afferma il Garante della Privacy.  In questo modo i dati saranno tutelati dinanzi ad occhi indiscreti e i dati finanziari non potranno essere collegati ad un nome specifico

Il Garante della privacy ha richiesto anche altre rassicurazioni per conformare il trattamento dei dati alla normativa europea ed italiana della privacy. Ci dovranno essere apposite cautele che permettano di correggere errori che possono verificarsi nel processo decisionale post controllo incrociato. 

Quando scatteranno i nuovi controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Non si sa ancora la data precisa perché il processo non è completo, ma mancano due passaggi importanti prima dell’avvio. Il primo è l’uscita del nuovo testo del decreto del Ministero dell’Economia, recepente le osservazioni, le indicazioni e i paletti indicati dal Garante della Privacy

Il secondo passaggio è la valutazione dell’impatto che l’Agenzia dovrà sottoporre proprio al Garante della Privacy. 

Che cosa sarebbe questa valutazione d’impatto che deve essere rilasciata dall’Agenzia delle Entrate? È una valutazione con la quale l’Agenzia stabilisce quali sono i pro e i contro di questi controlli incrociati, in che modo le misure possono essere adeguate e mitigate per i contribuenti, anche e soprattutto per evitare rischi elevati di violazione della privacy o delle libertà del contribuente.

Solo dopo che questi due passaggi saranno completati si potrà stabilire una data certa in cui far partire questo tipo di controlli. 

Come stanno cambiando i controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Anche prima l’Agenzia delle Entrate poteva accedere ai conti correnti, ma solo in alcuni casi specifici e solo se ci fossero dei sospetti fondati. Ma ora avrà a disposizione due banche dati con tutti i nostri dati sui conti correnti e sulle nostre carte di credito è leggermente diverso

In questo modo l’Ente Riscossore potrà monitorare in qualsiasi momenti i conti correnti e le carte di credito degli italiani e scoprire chi evade il Fisco, con la speranza, come abbiamo accennato prima, che non ci sia un accanimento sempre contro i piccoli e i contribuenti onesti.

L’esistenza di due banche dati permetterebbe un incrocio dei dati molto più veloce. Adesso si attende un decreto definitivo del Ministero dell’Economia e delle finanze che lo dovrà emanare tenendo conto delle indicazioni e dei limiti imposti dal Garante della Privacy. 

Questo chiuderà il cerchio. Il tutto è previsto per fine marzo. Prima di effettuare i controlli incrociati, però, l’Agenzia delle Entrate si impegna a inviare le lettere di compliance ai contribuenti affinché possano regolarizzarsi con il Fisco prima di eventuali accertamenti e controlli. 

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