Appartamenti in affitto, lenta ripresa con gli universitari

Appartamenti in affitto, è risaputo che la pandemia mondiale ha messo in cristi gran parte dei settori lavorativi, uno di questi, anche il settore immobiliare. Ecco perché la decisione di abbassare i prezzi delle stanze per universitari. Tra Milano e Roma dai 65 ai 100 euro in meno.

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E' dal 2019 che gran parte dei settori lavorativi sono stati messi con le spalle al muro dal Covid 19. Sembra ieri quando tutto è iniziato, e nello stesso tempo tutto si è fermato, dai grandi ai piccoli imprenditori. 

Il covid 19 è stato un evento mondiale che è riuscito a toccare ogni settore lavorativo, provocando disagi, chiusure di aziende, cassa integrazione e licenziamenti.   

Ogni settore lavorativo, è stato costretto a fermarsi per potersi riorganizzare difronte al mostro chiamato Covid. Un grande shock per l'economia europea e mondiale che ha dovuto adottare misure di materie politiche, bilancio e liquidità per incrementare la capacità dei loro sistemi sanitari per la tutela dei cittadini e in particolar modo per le aree colpite.

Per i settori colpiti duramente hanno perso il 36% per la ristorazione, il 20% di trasporto e magazzinaggio, il 25% attività artistiche e commercio e il 22% le attività professionali. Mentre per quanto riguarda i servizi di comunicazione e pubblica amministrazione non hanno subito variazioni. 

E come tutti i settori di business messi in crisi, non poteva mancare di certo il settore dell'immobiliare che rappresenta il 20% di PIL del nostro paese. A seguito del lockdown i volumi del settore residenziale risultano inferiori del 18% rispetto al 2019. 

Secondo quanto detto da Lia Turri, Partner PwC Italia, Real Estate Leader;

Stiamo andando incontro ad un cambiamento profondo e irreversibile delle nostre abitudini personali oltre che lavorative.

Il settore immobiliare, è stato sempre uno dei settori all'apice del business.

Questo, soprattutto grazie ai studenti che decidono di seguire gli studi fuori le proprie città di appartenenza, ai lavoratori che per disposizioni aziendali devono trasferirsi per un breve periodo fuori sede, oltre ai turisti per poter visitare nuove città decidono soggiornare negli appartamenti. O a subire un calo abnorme nelle città italiane e non solo.

I proprietari che avevano investito nei beni immobiliari con lo scopo di avere un reddito sostanzioso, si sono ritrovati ad avere appartamenti vuoti per più di un anno. 

Dopo la chiusura delle università e delle aziende, molti studenti e lavoratori sono stati costretti a lasciare i propri appartamenti e camere condivise, per ritornare nelle loro città di appartenenza per potersi tutelare.

La rivoluzione del Green pass

Dopo la pandemia, e con l'entrata in gioco del green pass, il mercato immobiliare è in lenta ripresa, soprattutto nelle città dove sono situate università importanti che con la loro riapertura post-covid, gli studenti hanno ripreso i programmi didattici, e di conseguenza, a dover seguire le lezioni fuori città, fittando appartamenti o camere.

Da sottolineare, però, una percentuale minore di fitti per le stanze condivise. Considerato che la gente ancora tuttora, non è ancora pronta per condividere appartamenti con estranei. 

Grazie al green pass c'è la possibilità di seguire le lezioni in presenza, e secondo alcune agenzie immobiliari ci sono dei piccoli e lenti segnali di ritorno alle "Origini" Con la consapevolezza che ci vorrà del tempo per arrivare ai numeri del 2019. 

Il covid ha rivoluzionato il mercato immobiliare italiano, l'obbligo di restare a casa ha fatto si che il turismo di disintegrasse (di raggiungere una seconda casa o prendere un appartamento in affitto). Quindi di cambiare le abitudini dei cittadini. E' di fatto, il mercato immobiliare sta cambiando per mettersi a passo con i tempi. 

I prezzi delle camere doppie c'è un calo del -4% anche per la poco richiesta. Mentre per quelle singole sono stabili +1%

Ci sono diversi comportamenti dei fitti nelle camere delle città italiane, secondo una statistica eseguita da Immobiliare.it che subito ha monitorato il fenomeno, i fitti degli appartamenti sono scesi del 2.6% per colpa del coronavirus.

I tagli negativi immobiliari, per i trilocali (-8,0%), sono penalizzati da una minore richiesta, e meno ancora per i quadrilocali e per gli immobili più ampi (-7,2%)

Fitti e costi

Il calo dei fitti è maggiore nelle zone centrali, la riduzione dei canoni dipende dalla dimensione urbana, che è molto evidente nelle grandi città (-9,5%) di conseguenza la domanda di affitto per gli studenti e lavoratori si è fatta sentire di più. Mentre per quanto riguarda molto meno per le piccole/medie città (-3,8%)

Sicuramente a sentire il colpo della pandemia sono state particolarmente le grandi città, i dati sono positivi solo a Roma che segna (+6,9%) e Genova con una percentuale del (+7,9%) lo stesso per Napoli, Palermo e Torino.

Ecco i costi delle grandi città italiane; 

  • Milano insieme a Rimini, sono confermate come le città più cara per vivere fuori sede (la media di 560 euro al mese). Per una doppia un prezzo minore (340 euro al mese);
  • Roma, dopo Milano, è la seconda città più cara d'Italia, con un prezzo che si aggira tra (430 euro al mese per una singola e 280 euro per una doppia) ;
  • Firenze e Venezia, tra quelle città con un prezzo che varia tra , (370 euro ai 400 al mese)
  • Napoli e Torino, con un prezzo più basso tra (340 ai 365 euro al mese)
  • Per concludere Pisa e Siena con un prezzo tra (300 ai 335 euro al mese)

Riassestamento

Sia le agenzie che i clienti stanno provando a riadattarsi a questa nuova convivenza con il virus, rispettando il distanziamento sociale con l'apposita mascherina.  

E bisogna dire che dopo la pandemia, si respira un'aria di ottimismo per quanto riguarda il settore immobiliare.

Secondo Mario Abbadessa, (Senior managing director e country head di Hines Italy) rivela; 

Se le condizioni rimarranno queste odierne il mercato si riprenderà totalmente. 

Analizzando per bene, i primi segnali di ripresa ci sono stati a Settembre, grazie al numero di contagi che è rimasto sotto controllo, ma soprattutto per la delicata attenzione prestata sia dalle agenzie immobiliari che da parte dei proprietari per rendere gli appartamenti in affitto, secondo le norme imposte dal governo, dei posti sicuri.

I test d'ingresso di ciascuna università, ha fatto in modo di mettere in azione ciascun studente alla ricerca di una stanza per ricominciare con gli studi.

Lo stesso non possiamo dire per le matricole, i quali, in molti,  hanno preferito seguire le lezioni a distanza, risparmiando sui fitti degli appartamenti e stanze. 

Appunto per questo, il 43% delle agenzie immobiliari, hanno riscontrato che tra la fine di Agosto e Settembre ci è stata una maggiore flessibilità da parte dei locatori a mettere sconti sui prezzi delle stanze come incentivo. 

I segnali di ripresa fanno pensare ad un ritorno alla normalità per ciò che riguarda la presenza di studenti e lavoratori nelle nostre città, bisogna solo attendere le novità e che non ci sia nessun cambiamento nei mesi a seguire. 

In questo video, un agente immobiliare di Milano, fa un'attenta analisi sulle prime impressioni a pochissimi giorni dalla fine del lockdown a Milano. E spiega quanto è lenta la ripresa sugli affitti degli appartamenti. 

https://www.youtube.com/channel/UCCMiEZ--xXIdMhbJ9627swQ

I primi tre mesi del 2021 vi è stata una ripresa in termini di compravendite, con un aumento del +35,4% rispetto al 2020 che era del 15%, per quanto riguarda gli investimenti immobiliari nell' asset class retail un aumento di 80 milioni di euro. 
Si prevede che alla fine del 2021, ci sia un riassestamento di compravendite raggiungendo almeno i livelli di pre-pandemia. Alla luce di questi dati, si pronostica una stabilità di canoni in locazione e dei prezzi di compravendita. 
Finalmente dopo il Covid, stanno tornando le opportunità di investimento diretto. Il mercato del settore immobiliare dopo essersi rialzato dopo una lunga fase di stallo, ha ricominciato a camminare con una lenta ripresa  ma costante in tutta Europa. 
Un incremento maggiore, si è verificato nelle città con più attrattività, come; Milano, Roma, Venezia, Napoli e Genova. Quest'ultima, però, fa più fatica alla ripresa per la caduta del ponte Morandi.
C'è un aumento delle nuove costruzioni, perché si sta azionando anche un nuovo cambiamento di immaginare gli immobili residenziali e da ufficio. 
Da tenere presente, che attualmente, gli immobili più gettonati dopo la pandemia, sono quelle case che posseggono spazi più ampi, come una terrazza, un giardino o addirittura gli appartamenti da ristrutturare che vanno da 60 ai 120 metri quadri.  
Le compravendite nelle principali città europee sono state circa 1,5 milioni con un incremento del 35,5% rispetto al 2020. Le previsioni del residenziale sono di una crescita prolungata per almeno fino al 2023, alimentando così le compravendite, ovviamente, salvo eventi imprevedibili.
Fino alla fine dell'anno i valori immobiliari non subiranno nessuna variazione, mentre per la prima parte del 2022 ci sarà un ribasso dei valori del 30,5% almeno fino alla metà del 2022. 
Un'altra cosa importante, per il contesto di natura fiscale, un piccolo numero degli agenti sostiene che l'introduzione del Superbonus 110% abbia avuto una risposta molto positiva nel corso dell'ultimo anno. 
Le imprese edili sono state quelle più ricercate sulle piattaforme, (+720%) per quelle inerenti alla progettazione edile hanno visto un aumento del (+130%) l’interesse dei proprietari di casa è anche sull'ampliare gli spazi da un punto di vista progettuale, soprattutto per saloni, cucine e bagni.
Gli architetti e interior designer hanno visto un aumento della domanda rispetto al 2020, soprattutto nel mese di settembre. Il Lazio risulta essere la regione con maggiore incremento della domanda (+300%) mentre l’area di Como ha visto un aumento (+179%) a ottobre, con Roma e Milano in testa fra le metropoli più importanti.