Assegno di mantenimento, per calcolarlo serve il reddito lordo o netto? Regole ed esempi

Stai per separarti e vorresti sapere come si calcola l'assegno di mantenimento? Ecco una guida semplice con esempi pratici.

In caso di separazione o di divorzio ufficiale, la parte della coppia economicamente svantaggiata non in grado di provvedere al proprio sostentamento ha diritto a ricevere l’assegno di mantenimento o l’assegno divorzile

Come ben si sa, si tratta di una somma di denaro che una delle due parti deve versare mensilmente al coniuge economicamente più debole.

Non bisogna pensare che questo si deve erogare solo in presenza di figli. Questo infatti si deve versare anche quando i coniugi non hanno figli.

Come si stabilisce quando e come deve essere erogato? La decisione può avvenire in presenza di un giudice, ma anche con un semplice accordo tra le parti. L’erogazione, inoltre, può avvenire durante la separazione oppure dopo il divorzio ufficiale per un certo periodo di tempo – bisogna sottolineare, però, le dovute differenze.

Naturalmente, l’entità dell’assegno si stabilisce in base al reddito percepito da entrambe le parti. Si calcola in base al reddito lordo o al reddito netto percepito? Rispondiamo a questa e ad altre domande nel testo, fornendo anche qualche esempio pratico utile a capire come avviene il calcolo.

Quando spetta l’assegno di mantenimento all’ex coniuge

Dal punto di vista burocratico, quando una coppia si separa o divorzia, non è mai semplice: ci sono, infatti, parecchi adempimenti, tra cui anche l’erogazione dell’assegno di mantenimento o di quello divorzile.

Quando spetta riceverlo? Si tratta di una misura disciplinata dall’articolo 156 del Codice Civile che viene erogata in favore della parte della coppia economicamente più debole, ovvero quella con il reddito più basso, non in grado, quindi, di sostentarsi. 

Non è altro che una sorta di ammortizzatore che ha lo scopo di garantire un tenore di vita simile a quello precedente, soprattutto garantendo l’autosufficienza e il sostentamento economico. Non bisogna pensare, però, che esso debba essere erogato a vita. In base ai casi, quindi, e alle decisioni del giudice l’assegno deve essere erogato per un certo periodo di tempo.

Ci sono alcune differenze tra l’assegno di mantenimento e quello divorzile. Il primo si deve erogare a seguito della separazione. Il secondo, invece, sostituisce il primo quando la separazione coniugale viene formalizzata con il divorzio ufficiale. 

Pertanto, l’assegno di mantenimento spetta quando il coniuge richiedente – e deve essere formalmente richiesto – dimostra effettivamente di non potersi automantenere economicamente e che questa condizione non dipende da sé. Inoltre, tra i due coniugi deve esserci una considerevole disparità di reddito.

Un altro aspetto è che la separazione coniugale non deve essere addebitata al coniuge che richiede l’assegno. Cosa vuol dire? Molto semplicemente che la separazione non è avvenuta a causa sua.

Come si calcola l’importo dell’assegno di mantenimento in base al reddito

L’importo viene calcolato in base ad alcuni criteri ben precisi. Cosa si considera? Prima di tutto, l’importo è determinato dal reddito netto percepito dalla parte tenuta al versamento e anche dalla parte che lo riceve. In secondo luogo, si tengono in considerazione altri fattori come il numero dei figli a carico conviventi, l’assegnazione della casa coniugale, il valore locatizio delle proprietà immobiliari e così via.

Ci sono, quindi, differenze tra l’assegno al coniuge e quello ai figli.

Non si tratta, quindi, della mera applicazione di un criterio matematico. Infatti, il giudice incaricato è tenuto a fare le dovute considerazioni e valutazioni anche sull’eventuale incapacità incolpevole di mantenersi autonomamente da parte del coniuge che lo richiede.

In ogni caso, valutati tutti questi parametri, il giudice ha l’onere di determinare l’importo dell’assegno.

Si può avere una stima dell’importo? Come abbiamo detto, ogni caso è a se stante; ciò vuol dire che non è possibile fornire con precisione in anticipo a quanto ammonta la cifra da corrispondere. Tuttavia, è sempre possibile farsi un’idea e conoscere a grandi linee la somma totale. 

Qui di seguito, facciamo un esempio su come si calcola l’importo.

Qualche esempio pratico

Per capire meglio come si determina l’importo, facciamo un esempio di calcolo.

Prendiamo una coppia che decide di separarsi, di cui una parte percepisce uno stipendio netto di 1600 euro al mese. L’altra parte, invece, non dispone di alcun reddito

Con l’assegnazione della casa coniugale e in assenza di altri redditi, ci si potrebbe trovare di fronte a questa situazione. 

La parte dell’ex coppia che percepisce lo stipendio netto di 1600 euro al mese, dovrà erogare alla parte svantaggiata 1/4 dello stipendio, ovvero 400 euro.

Se, invece, oltre a non percepire altri redditi, non viene assegnata neppure la casa coniugale, la parte obbligata dovrà corrispondere 1/3 dello stipendio, ovvero circa 533 euro.

Naturalmente, sempre in base al reddito, in presenza di figli l’assegno di mantenimento diventa più corposo.

Come già detto, si tratta solo di un esempio sommario che potrebbe essere utile a capire, in queste situazioni, come si determina l’importo. I fattori da considerare, però, variano da caso a caso, così come di conseguenza andrà a variare anche il metodo di calcolo.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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