Bed and Breakfast: ecco quante tasse pagano nel 2022

I Bed and Breakfast possono essere attività turistiche molto remunerative. Ma quante tasse pagano per poter offrire questo servizio? Ecco i dettagli.

Vi site mai chiesti come funziona un Bed and Breakfast? Questa formula per il turismo può essere una valida soluzione per chi cerca un luogo di villeggiatura a basso costo, perché permette di dormire e fare colazione in posti nuovi senza spendere una fortuna, anche solamente per il fine settimana.

Un B&B non è un hotel vero e proprio, tuttavia può essere un luogo confortevole per visitare località di mare o di montagna. Se sei un turista, sicuramente ti sarà capitato di cercare le migliori offerte sul web per conoscere i Bed and Breakfast più convenienti nella zona scelta.

Ma se sei proprietario di una casa, e vuoi ricavare una rendita da alcune stanze, potresti pensare di aprire una attività di questo tipo. A questo proposito, ti starai chiedendo quali sono gli adempimenti burocratici e soprattutto le tasse che dovrai pagare per aprire questa attività. Tieni presente che, come spiega Tasse-fisco.com in un articolo, c’è una differenza tra B&B e affittacamere:

“I B&B sono attività a conduzione familiare che non contemplano l’utilizzo di collaboratori se non quello di familiari mentre gli affittacamere possono impiegare dipendenti e collaboratori.”

Quando si parla di tasse per lavorare con un B&B, va tenuto presente che, se l’attività è completamente a conduzione familiare, puoi evitare di pagare stipendi, imposte e contributi ai dipendenti, perché sarai tu stesso a mandare avanti l’attività e garantire il servizio ai clienti.

Si tratta di una premessa per comprendere al meglio come funzionano le imposte per questo tipo di lavoro, escludendo da subito tutta una serie di imposte che le attività che hanno dipendenti dovranno versare allo stato. Vediamo in questo articolo quali sono le altre imposte che potresti dover pagare se decidi di trasformare una abitazione di proprietà in un Bed and Breakfast.

Bed and Breakfast: come funziona

Prima di vedere nel dettaglio quali e quante tasse paga un B&B, vediamo nello specifico di cosa si tratta. Chi ha un Bed and Breakfast di fatto accoglie turisti e visitatori, italiani e stranieri, senza avere però un vero e proprio hotel o albergo. Un B&B è qualcosa di molto più semplice: si tratta di una casa privata messa a disposizione per ospitare viaggiatori dietro compenso.

Solitamente questa formula prevede la possibilità di pernottare in una stanza all’interno della casa, e ricevere una colazione inclusa. Generalmente questo tipo di soluzione garantisce un notevole risparmio per i turisti, anhe perché non sono presenti molti servizi che possono essere inclusi in un albergo.

Nell’ultimo periodo questa modalità di pernottamento si è diffusa notevolmente, anche in Italia, tant’è che sono nati siti web appositamente dedicati ai B&B, con diverse soluzioni per turisti e viaggiatori. Questo settore è stato trainato da una parte anche dalla crisi economica degli ultimi anni, per cui molti proprietari di case si sono reinventati proponendo la formula Bed and Breakfast per ricavare un guadagno da queste abitazioni.

A livello burocratico, queste piccole realtà sono micro attività fuori dal settore alberghiero, e questo vuol dire che la burocrazia e le tasse da pagare risultano molto ridotte rispetto a quelle necessarie per avviare un hotel o un albergo. Anche per questo motivo molti italiani proprietari di case decidono di trasformare questi appartamenti o strutture in una fonte di rendita.

Per la maggior parte dei casi si tratta di attività svolte non a tempo pieno, ovvero di case proposte solamente per un certo periodo dell’anno, come può essere il periodo invernale o le vacanze estive.

Oppure queste attività accolgono i turisti unicamente nel weekend, garantendo la possibilità di soggiornare per qualche giorno. In questo caso non si può parlare di una vera e propria attività continuativa, quindi non è neanche necessario aprire una Partita IVA per offrire questo servizio.

Bed and Breakfast: come si pagano tasse

Quando si parla di imposte, va tenuto presente che bisogna considerare l’abitualità dello svolgimento dell’attività. Nel particolare, la legge italiana prevede l’apertura di una Partita IVA solamente se l’impresa è avviata e svolta in modo continuativo.

Un B&B che rimane disponibile unicamente per una stagione, oppure solo per i weekend non può essere considerata una attività continuativa, per questo motivo non si deve aprire una Partita IVA apposita. Il confine è molto sottile, per cui è necessario informarsi correttamente, anche con il supporto di un commercialista, se si vuole sapere quante tasse vanno pagate allo stato.

Le imposte infatti dipendono dal regime fiscale utilizzato, che viene scelto al momento dell’apertura della Partita IVA. Ma se questa non è prevista, come vengono pagate le imposte? Niente paura: chi svolge una attività di B&B all’interno di una abitazione di proprietà in modo saltuario, non deve pagare le stesse tasse che paga invece in un normale hotel.

Tuttavia per rientrare in questa situazione, è necessario che l’attività non venga svolta tutti i giorni della settimana, in modo continuativo, e che le somme guadagnate da questa attività siano contenute. Inoltre non devono essere presenti lavoratori dipendenti, quindi non bisogna corrispondere stipendi, contributi INPS o pagare le tasse per i dipendenti.

Anche il numero di posti letto e di stanze è importante per determinare l’esonero o la riduzione delle imposte: si possono usare al massimo tre stanze per ospitare turisti e viaggiatori, con un massimo di sei posti letto totali. Per quanto riguarda il periodo di apertura dell’attività durante l’anno, un B&B svolge un lavoro occasionale quando è aperto per un minimo di 45 giorni e un massimo di 270.

L’attività diventa remunerativa e continuativa, ovvero la proposta si trasforma in un affittacamere, quando vengono superate queste soglie, sono presenti dipendenti, e il B&B diventa l’attività principale del proprietario dell’abitazione e della sua famiglia.

Bed and Breakfast in casa

Quando il Bed and Breakfast è occasionale, svolto in casa, i passi burocratici da seguire possono variare di Regione in Regione, per cui il proprietario di casa deve informarsi il più possibile prima di cominciare. In questo caso comunque la burocrazia e le tasse da pagare sono assenti o minime.

In generale è buona norma tenere traccia tramite documenti appositi, di “quietanza” di tutti i pagamenti effettuati dalle persone che soggiornano in questa struttura. Superati i 77 euro è inoltre necessario apporre una marca da bollo del valore di due euro.

Al di là di questa piccola imposta, le imposte da pagare sono valutate in base alla Regione specifica, e in alcuni Comuni potrebbe essere richiesto il pagamento al cliente di una tassa di soggiorno specifica. Per quanto riguarda le tasse, quando non è presente una Partita IVA, perché il B&B è occasionale, le somme guadagnate da questa attività rientrano alla voce “redditi diversi”, e tutte le spese per l’attività si possono dedurre fiscalmente.

Per chi non è esperto in materia fiscale, è sempre consigliato rivolgersi ad un commercialista o ad un centro CAF che sa indicare le modalità di pagamento delle imposte secondo quanto guadagnato da questa attività. Tutto sommato si può dire che avere un B&B con attività occasionale è un buon modo per arrotondare senza dover affrontare tutte le spese, le imposte e gli adempimenti burocratici che sono invece riservati ad altri tipi di imprese.

Trattandosi di “altri redditi”, le somme da pagare allo stato, che verranno applicate sui guadagni del Bed and Breakfast saranno le stesse che si applicano sui redditi da lavoro, ovvero l’IRPEF. Si tratta in questo caso di una percentuale di tasse in base a quanto guadagnato effettivamente, senza altri costi.

Bed and Breakfast continuativo

Quando al contrario l’attività del B&B è svolta continuativamente, ovvero non solamente per un periodo dell’anno, ma per diversi mesi o anche anni, a quel punto è obbligatorio aprire una Partita IVA. Per farlo è possibile rivolgersi ad un commercialista oppure all’Agenzia delle Entrate.

La burocrazia in questo caso è un po’ più complessa, per cui ti consigliamo di chiedere il supporto di un intermediario abilitato. Le imposte in questo caso da pagare saranno maggiori, o minori, in base al regime fiscale scelto. In particolare potrebbe essere possibile, entro 65.000 euro di guadagno all’anno, scegliere il regime fiscale forfettario, ovvero risparmiare sulle imposte allo stato.

Questa modalità infatti consente di accedere ad una tassa unica del 15% sul reddito cumulato, abbassata al 5% per i primi cinque anni di attività. Sicuramente per le piccole attività del settore questa soluzione potrebbe essere congeniale per cominciare.

In questo caso, se desideri avviare una attività vera e propria, la tua casa sarà destinata all’impresa, per cui potrai assumere diversi collaboratori o dipendenti, e dovrai provvedere anche al pagamento degli stipendi, dell’INPS e delle tasse per i tuoi dipendenti.

Sicuramente si tratta di un investimento maggiore, e anche di un maggiore dispendio di energie, tuttavia questa soluzione può portare grandi vantaggi dal punto di vista del guadagno, soprattutto se l’attività è aperta tutto l’anno.

B&B e tassa di soggiorno

Una tassa che abbiamo citato prima potrebbe essere applicata anche se hai un B&B: si tratta della tassa di soggiorno, che nel 2022 può essere richiesta in molti comuni italiani. Questa tassa tuttavia non dovrai pagarla tu, se si il proprietario dell’attività.

Infatti la tassa di soggiorno deve essere versata da parte dei clienti, ovvero dei turisti che accedono alla tua struttura. La tassa di soggiorno solitamente non costituisce una grande spesa, e l’importo è piuttosto basso. Si può infatti trattare di qualche euro a notte.

Per sapere se devi applicarla, puoi chiedere direttamente al tuo Comune, dove è presente l’immobile. Ogni città italiana infatti procede in modo diverso per questa tassa: in alcune grandi città è molto alta, in altre il pagamento è ridotto, in altre ancora non è presente.

Una volta saputo che devi pagare questa imposta, dovrai farla versare dai tuoi clienti, cumulare il denaro raccolto e versarlo successivamente al Comune in una soluzione unica. Questa tassa viene normalmente applicata anche per hotel, alberghi e strutture ricettive di diverso genere.

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