Bollette, altri aumenti da gennaio! Cosa fa il Governo?

Bollette, nel 2022 le famiglie italiane sono attese da aumenti molto significativi per ciò che riguarda l'ambito energetico: fino al 40% in più sul costo del gas e quasi il 30% per l'elettricità, nella prosecuzione di un trend al rialzo consolidatosi già nel corso degli scorsi mesi. In questa situazione, quali interventi ha studiato e metterà in campo il Governo per tutelare i consumatori e fronteggiare la crisi energetica attualmente in atto?

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Addio 2021 e benvenuto 2022! Arriva il nuovo anno, e i cittadini italiani si apprestano a dargli il benvenuto con una vera e propria stangata sul costo dell'energia.

Da gennaio infatti le bollette di gas ed elettricità subiranno un (ulteriore) rialzo, oltre a quelli già verificatisi negli scorsi mesi. E sarà un aumento di un livello non indifferente, visto che siamo nell'ordine di un +40% sul gas e di quasi un +30% sull'elettricità.

Ma i numeri li vedremo più chiaramente tra poco. Ora andiamo per ordine, cominciando con la presentazione del seguente video, molto breve ma altrettanto preciso (tratto dal canale YouTube di Duferco Energia), il quale descrive molto sinteticamente le modalità con cui il prezzo del gas è schizzato verso l'alto nel corso del 2021, in modo particolare durante gli ultimi mesi.

Andiamo allora a scoprire quello che sta succedendo a livello energetico in Italia, cosa ha portato alla situazione che le famiglie si troveranno ad affrontare fin dalle prime settimane del 2022, quali contromisure sono state previste dal Governo e se queste ultime si riveleranno davvero efficaci oppure una semplice panacea per il breve periodo.

Bollette, i numeri della stangata

Come abbiamo detto, il caro bollette di inizio 2022 si prospetta davvero un duro ostacolo per i cittadini già provati dalla complessa e difficile situazione di crisi economico-sanitaria in atto da ormai quasi due anni.

Vediamo gli ultimi dati forniti dagli addetti ai lavori, ad esempio Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia:

In assenza degli interventi del Governo avremmo un aumento del 61% per il gas; per l'elettricità del 45% [...]. Con gli interventi per ora annunciati più il ripetersi di quanto fatto prima, l'aumento sarà del 40% per il gas e per l'elettricità del 28% con una spesa di 770 Euro in più a famiglia.

Affermazioni, queste, che sanno di perifrasi per dire, in modo pacato, che se tutto va bene siamo rovinati.

Peraltro è interessante notare come Tabarelli indichi le cifre del +40% per il gas e del +28% per l'elettricità in presenza degli interventi del Governo, anche di quelli fino ad oggi solamente annunciati e non ancora attivi.

Ciò è il segnale di una situazione davvero critica, e forse anche del fatto che i vari bonus e le contromisure che il Governo stesso ha scelto di adottare per aiutare le famiglie a sopportare questo nuovo aumento delle bollette, tutto sommato, non sono poi forse così incisivi come ci si potrebbe aspettare.

Crisi energetica, cause e prospettive

Ma, nell'effettivo, cosa è stato a portare l'Italia in questa situazione così complicata a livello energetico? Quali sono le principali cause che hanno generato il difficile contesto che stiamo vivendo in questo periodo, con l'elevata volatilità del prezzo del gas naturale che ha contribuito al rialzo continuo del costo dell'energia negli ultimi mesi del 2021, in un circolo vizioso destinato a ripetersi anche con l'arrivo del nuovo anno?

Cercando di tratteggiare un quadro, almeno a livello generale, si può certamente partire da quelle che sono le cause strutturali della crisi energetica attuale, come la dipendenza nazionale ma soprattutto europea dai combustibili fossili, grazie ai quali, nel 2020, si è prodotto quasi il 40% dell'elettricità dell'intera Unione.

La stessa UE, inoltre, dipende a livello energetico dalle importazioni, che rappresentano il 60% della domanda di energia, con oltre il 35% che arriva dalla Russia

Questo aspetto è naturalmente un problema nella misura in cui si è soggetti ad ogni tipo di destabilizzazione legata alle turbolenze politiche, le quali hanno spesso contraddistinto i rapporti tra il paese guidato da Vladimir Putin e l'Europa o gli Stati Uniti.

Alle cause strutturali vanno poi aggiunte quelle specifiche, dipendenti dalla condizione di mercato degli ultimi mesi.

Sempre guardando alla Russia, ad esempio, l'import di gas si è recentemente ridotto, ma nel frattempo è diminuita anche la produzione interna dell'UE.

Al tempo stesso, però, la domanda è cresciuta rispetto allo scorso anno, per via di un ritorno a livelli di produzione industriale superiori rispetto al 2020 (soprattutto in Asia, e in modo particolare, ovviamente, in quella Cina dove la pandemia è iniziata), quando i ripetuti lockdown causati dal Covid avevano abbassato la richiesta energetica.

Il gap tra la maggiore domanda e la minore produzione di gas avrebbe dovuto (o potuto) venire colmato dall'energia prodotta da fonti rinnovabili, che tuttavia, specialmente nel nostro paese, ancora non sono sviluppate a un punto tale da poter diventare tanto determinanti da scongiurare una crisi energetica.

A tutto questo, inoltre, non dimentichiamo di aggiungere le condizioni climatiche sempre più estreme che si sono verificate negli ultimi anni, le quali hanno portato a siccità nei periodi estivi e ad autunni sempre più rigidi (anche se, per ora, questo inverno si sta rivelando mite).

Tutto questo insieme di concause, quindi, si è sviluppato sottotraccia nel corso di parecchio tempo ed ha generato la situazione energetica attuale, che a sua volta conduce all'inevitabile aumento che vedremo da gennaio nelle bollette.

Come ha ben illustrato Alberto Clò, direttore di Energia e di Rivistaenergia.it:

Si tratta della cronaca di una morte annunciata. Non bisognava essere dei geni per capire, 6-7 mesi fa, lo tsunami che poi sarebbe arrivato. Non si è voluto capire e mettere in atto le azioni necessarie per attenuare la crisi [...]. 

Si è cercato di tamponare ex post. Ora si annunceranno nuovamente prezzi del gas e dell'elettricità in aumento che stanno diventando sempre più insopportabili per le famiglie e le imprese.

La crisi, dunque, è anche dovuta agli errori nella fase di prevenzione e nelle strategie (non) messe in campo dalle istituzioni italiane ed europee.

Aumento bollette, cosa aspettarsi nel 2022?

C'è chi vede una luce in fondo al tunnel e prevede perciò un abbassamento dei prezzi di qui a breve. È il presidente dell'ex Ilva, ora Acciaierie d'ItaliaFranco Bernabé, il primo a dispensare ottimismo sottolineando che:

Il gas liquefatto arrivato in Europa con le navi americane e la prospettiva di rialzo delle temperature favoriranno la discesa dei prezzi nell'immediato. [...] Serve un approccio meno ideologico nella svolta green.

Bernabé non è il solo addetto ai lavori che si aspetta un miglioramento nel corso del 2022, diciamo da aprile in avanti. Ma la possibile, e auspicabile, discesa dei costi è anche subordinata alle condizioni dei mesi invernali appena iniziati. Se il clima dovesse infatti diventare particolarmente rigido, i prezzi potrebbero rimanere alti ancora a lungo.

Senza contare che il mercato rimarrà molto instabile finché si troverà all'interno di una pandemia che causa situazioni di incertezza sia in ambito lavorativo, che a livello politico.

I bonus contro il caro bollette

Il Governo italiano ha cercato di mettere una pezza implementando una serie di misure e di bonus per le famiglie messe in difficoltà dal caro bollette.

Il budget totale messo in campo ammonta a 3,8 miliardi di EuroArera (l'Autorità per l'Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) applicherà la riduzione automaticamente alle famiglie che rientrano tra le categorie beneficiarie, in particolare riducendo le aliquote per gli oneri generali di sistema e annullando questi ultimi per le utenze della luce entro i 16 kwh.

Quali sono le categorie che rispettano i requisiti per queste agevolazioni? Si tratta delle famiglie con Isee annuo entro gli 8.265 Euro, oppure sotto i 20mila Euro con 4 figli a carico, o ancora chi utilizza apparecchi elettromedicali trovandosi in uno stato di salute precaria, ed infine i percettori di reddito o pensione di cittadinanza.

Per le bollette di luce e gas tra gennaio ed il 30 aprile, inoltre, sarà possibile una suddivisione del pagamento in dieci rate.

Da ultimo, viene ridotta al 5% l'Iva sull'uso civile ed industriale del gas metano.

Bollette, quanto servono gli interventi messi in campo dal Governo?

Sicuramente gli interventi del Governo, i bonus e la riduzione della tassazione, sono elementi importanti che possono riuscire a mitigare almeno in parte una problematica che si sta facendo davvero critica.

Come abbiamo visto, senza queste misure le conseguenze del caro energia sarebbero ancora più drammatiche, e l'aumento di spesa annua per le famiglie italiane salirebbe mediamente addirittura di 1200 Euro. Una vera e propria catastrofe.

Allo stesso tempo, però, occorre essere onesti e riconoscere che le decisioni prese possono dare una mano esclusivamente nel breve periodo. Non per nulla, infatti, l'orizzonte temporale delle agevolazioni previste non va oltre aprile 2022. In sostanza, si tratta del minimo indispensabile affinché le famiglie più in difficoltà possano superare l'inverno appena iniziato.

Accanto agli interventi straordinari ed ai sostegni economici previsti nell'immediato, occorre però pensare anche a strategie per il medio-lungo periodo

Non dimentichiamo, infatti, che già diversi mesi fa, con il livello delle scorte di gas decisamente più basso di quello che avrebbe dovuto essere, si poteva prevedere che la situazione sarebbe degenerata con l'arrivo dell'inverno, per via di tutta quella serie di fattori che abbiamo visto in precedenza (incertezza dei mercati, aumento della domanda, situazioni politiche instabili). 

Eppure si è fatto poco, o comunque non abbastanza, per scongiurare quell'aumento dei costi delle bollette che, puntualmente, si è in effetti verificato.

Una volta superata la fase di emergenza, quindi, occorrerà ripensare a delle strategie più ad ampio raggio in merito ad esempio ad un incremento della percentuale di rinnovabili, che permettano in futuro di avere costi dell'energia più contenuti, meno volatili e non subordinati all'andamento del mercato del gas.

Un mercato del gas che, comunque, andrà rivisto strutturalmente a livello europeo, con acquisto congiunto da parte dell'Unione ed una gestione strategica e comunitaria degli stoccaggi.

Insomma, se gli aiuti del Governo italiano costituiscono un elemento importante, una sorta di prima difesa contro il caro energia, questi saranno purtroppo fini a sé stessi se non coadiuvati da piani mirati a livello nazionale e non solo, atti ad impedire che crisi come quella che stiamo vivendo diventino sempre più frequenti ed economicamente devastanti.