Bollette luce e gas: cosa aspettarsi dalla batosta in arrivo

Nel prossimo trimestre, come dichiarato qualche giorno fa dal Ministro Roberto Cingolani, le bollette di luce e gas subiranno dei rincari notevoli a causa dell'aumento del prezzo del greggio. Ma non solo. A quanto pare il netto rialzo dipende anche da altri fattori tra cui la ripartenza delle attività economiche e l'aumento dei costi legati ai permessi di emissione di sostanze CO2. Ad ottobre, sapremo di quanto sarà in media l'aumento in bolletta.

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Come anticipato in un articolo di poco tempo fa, di cui consiglio la lettura, tra qualche settimana scatteranno i rincari che per i cittadini, saranno visibili nelle bollette del prossimo trimestre. L'ARERA, l'Autorità per l'Energia, effettuerà un aggiornamento sui rincari previsti e certificherà quelli che saranno i rialzi a cui milioni di cittadini si troveranno a far fronte nelle spese ordinarie. Si tratta di aumenti generalizzati nell’ordine del 35-40 % che colpiranno le spese di luce e gas.

Ottobre: un mese caldo per luce e gas

Il mese di ottobre si preannuncia un periodo caldo per le spese degli italiani che dovranno fare  i conti con alcuni aumenti generalizzati delle materie prime tra cui quelli relativi al prezzo del greggio.

I rialzi dei prezzi di questa materia, si ripercuoteranno inevitabilmente sulle bollette la cui stima di costi è nell’ordine del 30-40 % di media in più rispetto ai periodi precedenti.

Il Governo, dal canto suo sta studiando le contromosse da attuare per poter alleviare il doloroso rincaro, ma è chiaro che si tratterà di interventi non strutturali e che dunque non potranno incidere più di tanto nel risparmio di spesa delle famiglie.

Ottobre 2021: cosa dobbiamo aspettarci

Come detto il mese in arrivo si preannuncia caldo e non solo per qualche possibile colpo di coda dell’estate, giunta ormai al capolinea.

L’Organo preposto al controllo dei costi in bolletta, ovvero l’ARERA ( Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) pubblicherà un rapporto di stime prezzi il primo ottobre 2021 in cui sostanzialmente certificherà che, nel prossimo trimestre, le bollette legate all’utilizzo di energia (luce-gas) subiranno rincari anche nell’ordine del 30-40% in più a bolletta.

Tale aumento s’inserisce all’interno di una politica dei prezzi al rialzo, che vede le materie prime, tra cui il greggio, aumentare considerevolmente.

Già a luglio di quest’anno le bollette di luce e gas avevano avuto rincari nell’ordine del 20% circa rispetto ai periodi precedenti e, a quanto pare, la corsa al rialzo non è finita, come avremo modo di constatare da ottobre.

Luce e Gas: i costi in bolletta che vedranno i rialzi maggiori

Come anticipato, i costi legati all’elettricità saranno quelli che subiranno gli aumenti più considerevoli e, nel dettaglio, si parla di circa un + 30% delle spese legate all’utilizzo di gas e un +20% dei costi legati all’utilizzo dell’energia elettrica.

Tutto ciò si traduce in aumenti che, per quanto riguarda i consumi dell’energia elettrica, saranno di circa 100 euro in più all’anno, mentre per quanto concerne il consumo di gas, saranno addirittura di 400 euro in più in un anno.

La questione, come ribadito dal Ministro Cingolani, va affrontata di petto e subito, coinvolgendo i cittadini la necessità di renderli edotti di ciò che li attende con i mesi autunnali, quando inizieranno ad arrivare le prime bollette legate al consumo di elettricità e di gas.

Ma perché questo aumento considerevole?

A cosa è dovuto?

Aumento in bolletta: colpa dell’inquinamento

Come se non bastasse l’inquinamento, che di per sé è già un fattore che influenza negativamente la nostra vita quotidiana, gioca un ruolo fondamentale anche nel costo della vita.

Ora reggetevi forte perché la notizia potrebbe suonarvi come nuova.

Esiste un mercato in cui il valore o bene, o come direbbero gli agenti di borsa, l’asset scambiato, è l’emissione di CO2, o meglio di quote di CO2.

Si avete capito bene, in sostanza i cambiamenti climatici hanno imposto che venisse adottato un sistema di controllo o meglio di scambio delle quote di emissione in relazione alla componente CO2.

Ma come funziona questo mercato e perché influenza i coti delle bollette di luce e gas?

Costi di emissione e scambio di quote: di cosa si tratta

Per favorire la diminuzione delle emissioni di gas serra, l’Unione Europea ha emanato una direttiva, denominata direttiva UE ETS (European Union Emissions Trading Scheme - EU ETS), che ha l’obiettivo di ridurre le suddette emissioni ponendo degli obiettivi temporali agli Stati membri entro cui raggiungere, per l’appunto, tali obiettivi.

Il sistema EU ETS nasce con l'obiettivo di ridurre considerevolmente e in maniera efficiente da un punto di vista economico, le emissioni di gas serra. È il primo mercato mondiale della CO2 e continua a essere il più esteso.

Il sistema in questione (EU ETS) opera in regime di scambio e di limitazione delle emissioni di CO2 e, in pratica, ha costruito un mercato attorno a questo gas all'interno del quale i Paesi membri, possono scambiare liberamente, in base a determinati parametri di volta in volta stabiliti, a seconda che abbiano necessità di acquistare o di “liberarsi” di quote di emissione.

Il mercato di CO2: come funziona

La materia può sembrare ostica, ma fintanto che non si affronta, apparirà come un qualcosa di ignoto di cui ci sfuggono elementi necessari per poterne comprendere la portata e gli effetti.

L’Unione Europea ha fissato dei paletti entro cui i Paesi membri devono stare per non incorrere in sanzioni, spesso molto pesanti.

Il mercato si basa su un’asta delle quote di emissione di CO2 che vengono scambiate dai soggetti onerati (imprese in primis) e che consentono a chi acquista le suddette quote, di poter inquinare (si parla infatti di diritto ad inquinare o diritto d’inquinamento)

Le quote hanno un valore e il loro valore dipende dal fatto che sono in percentuale limitata.

Ogni anno si riduce la percentuale di quote che può essere ammessa alla libera contrattazione nel mercato regolamentato e ciò in previsione dell’abbattimento dell’inquinamento sul lungo periodo e dei relativi costi.

L’obiettivo è di raggiungere le zero emissioni di gas inquinanti in Europa entro il 2050.

Rincari previsti in bolletta

Siamo alle note dolenti il che significa che si andrà dritti al nocciolo della questione ovvero degli effetti tangibili di quanto detto sino ad ora e le ripercussioni sulle voci di spesa che riguardano da vicino tutti indistintamente: elettricità e riscaldamento.

Come anticipato, ad ottobre le bollette del gas potrebbero subire un rincaro di oltre il 30%, mentre per quanto riguarda i consumi di energia elettrica, le relative bollette saliranno di almeno il 20%, con previsioni pessimistiche che danno un aumento delle prime (bollette elettriche) di circa il 40% rispetto ai livelli precedenti.

Al vaglio del Governo, c’è da dire, ci sono delle misure correttive che servirebbero a calmare e calmierare il mercato mediante, come sembrerebbe, la modifica o in alcuni casi, addirittura, l’eliminazione di alcuni costi di sistema che vengono addebitati in bolletta.

Oneri di sistema: cosa sono

Per intenderci, come riportato dalla società ARERA nel suo glossario, gli oneri di sistema, che si trovano sia nella bolletta della luce che del gas, sono definiti come:

La spesa oneri di sistema è un costo della bolletta luce e gas composta da una parte fissa ed una parte variabile in base ai consumi.

Tale costo serve a sostenere tutte le energie rinnovabili, agevolazioni per il settore ferroviario, la sicurezza delle centrali nucleari (in dismissione in Italia), la ricerca per migliorare ed ottimizzare il “sistema”, la copertura del bonus elettrico (agevolazioni dedicate a famiglie bisognose).

Incidono per circa il 20% nella bolletta di riferimento e potrebbero rappresentare una spesa sacrificabile sull’altare del risparmio e del contenimento dei costi.

Un aiuto alle famiglie in difficoltà: il bonus sociale

Dopo aver fatto incetta di notizie non proprio entusiasmanti, è giunto il momento di aprire la porta e far entrare qualche buona notizia.

A fronte dell’ormai preannunciata stangata sulle bollette, il Governo ha deciso di sostenere le fasce più deboli della popolazione, riconoscendo loro, previa verifica dei requisiti necessari, uno sconto sulle bollette.

Si tratta del cosiddetto bonus sociale per accedere al quale è necessario compilare un modulo chiamato Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e richiedere la certificazione ISEE.

I requisiti per poter presentare la richiesta sono legati al reddito o al nucleo familiare.

Riguardo il reddito dichiarato, la dichiarazione ISEE che verrà fatta a seguito della presentazione del modulo Dsu, non potrà essere superiore ad una certa soglia.

In questo caso si parla di un tetto massimo di circa 8.000 euro, mentre riguardo il nucleo familiare, qualora sia rispettato il numero minimo dei componenti della famiglia, sarà possibile beneficiare del bonus sociale anche se il reddito sarà superiore alla soglia precedente, purchè non ecceda i 20.000 euro.

Riferimenti utili e dove trovarli

Senza pretesa di esaustività, si rimanda al seguente link per quanto concerne la compilazione del modulo Dsu ai fini dell’ottenimento dell’ ISEE per classi agevolate e del conseguente bonus sociale.

Di seguito le voci coperte dal bonus sociale:

  •         bonus idrico
  •         bonus energia
  •         bonus gas

Il modulo Dsu va compilato ogni anno a partire da quest’anno e, una volta presentato, qualora valutato positivamente, viene allegato ad un modello ISEE che “posiziona” il cittadino (con annesso nucleo familiare) nella fascia di reddito che gli dà diritto a ricevere il bonus in questione.

Si parla di tre scaglioni di bonus per importi che variano, a seconda dei componenti il nucleo familiare, da 128 a 151, fino a 177 euro.

Aumento del Gas: colpa dell’estate

Potrebbe essere un titolo da film “colpa dell’estate” ma in realtà è soltanto il riferimento ad una delle cause che hanno portato all’aumento del prezzo del gas.

Un’estate con temperature spesso oltre la media, e che non accenna tutt’ora a lasciare posto ad aria più fresca e che ha fatto da contraltare ad un inverno abbastanza rigido nel periodo fuori stagione, che va da aprile a maggio.

Questo sbalzo dai minimi ai massimi per periodi di tempo oltre quelli normali, ha condizionato la domanda di gas che avuto un’anomala richiesta sia in termini di riscaldamento fuori stagione che di elettricità da produrre per alimentare sistemi di aria climatizzata, ben oltre il periodo estivo.