Chi paga il bollo in caso di auto cointestata? Scoprilo subito ed evita la multa

Auto cointestata: chi deve pagare il bollo e come fare per evitare multe? Ecco quali sono le regole e rischi.

Il bollo auto va pagato ogni anno, e per non incorrere nel rischio di ricevere una sanzione amministrativa dal fisco regionale, è consigliato pagarlo entro la scadenza.

In genere non ci sono particolari problemi quando l’automezzo è intestato ad un solo possessore ed utilizzatore, ma nel caso sia cointestato a due soggetti diversi, conviventi o non, cosa cambia? Cerchiamo di fare chiarezza sulle regole e sui possibili rischi e conseguenze per tutti gli intestatari in caso di omesso pagamento o saldo parziale.

Bollo auto cointestata: chi deve pagare

Un mezzo che è soggetto al pagamento del bollo, cioè la tassa automobilistica regolamentata dalle singole regioni italiane, quando è intestato a due soggetti differenti, anche non facenti parte dello stesso nucleo familiare e quindi non conviventi, ha le stesse regole di pagamento degli altri che hanno un solo intestatario.

Questo significa che il fisco impone il versamento per intero della sola quota annuale. Non ha infatti importanza chi dei due paga effettivamente, ma l’importante è che risulti saldata la tassa entro i termini.

Tutto ciò ovviamente impone che i soggetti intestatari abbiano preventivamente stretto un comune accordo sul versamento della somma, a metà o per intero da uno solo dei due. Infatti nel caso vi sia una mancanza o un ritardo, i doveri fiscali saranno ripartiti equamente tra tutti i contribuenti che risultano inseriti nel libretto di circolazione.

Anche se in genere il primo nominativo risulta essere il “primo intestatario”, in realtà in caso di sanzioni o provvedimenti fiscali per bollo non pagato, le conseguenze potranno essere le stesse per tutti e due. Quindi chiariamo subito che: avere un mezzo cointestato a volte conviene, ma solo in caso tutti e due gli intestatari siano in perfetto accordo sui diritti e doveri di contribuente che dovranno rispettare.

In caso contrario, ad esempio se si riceve una macchina in eredità che viene diviso equamente tra due persone, ma preventivamente non si raggiungono gli accordi sulla divisione delle spese, conviene direttamente effettuare un nuovo passaggio di proprietà e lasciare un solo nominativo nel libretto di circolazione, in modo da non rischiare successivi problemi con l’ente della riscossione.

Cosa succede se non si paga il bollo di un’auto cointestata

Le modalità di pagamento e le tariffe relative, quando il mezzo è cointestato non cambiano ma sono soggette alle varie disposizioni regionali e alle stesse scadenze. Nel caso in cui però, la tassa non venga pagata, per vari motivi, saranno tutti e due i soggetti intestatari a rischiare le sanzioni amministrative e alle azioni di recupero coattivo del credito da parte di agenzia delle entrate riscossione.

La cartella di pagamento infatti, verrà recapitata ai due titolari, quando previsto compresa di interessi di mora. Una nota positiva però è rappresentata dal fatto che, qualora il fisco decida di applicare il fermo amministrativo, il procedimento può essere evitato contestando il fatto che uno dei due titolari non è debitore nei confronti dell’Ente di Riscossione.

In questo caso però bisognerà provare alla commissione tributaria che non tutti i proprietari sono consapevolmente evasori della tassa, e che quindi il fermo dell’auto cointestata non è legittimo.

Bollo scaduto: come pagare

Se viene pagato in ritardo, si applicano gli interessi di mora e le sanzioni fiscali come previsto dalla legge, allo stesso modo, sia per un mezzo cointestato che per quello con unico proprietario ed utilizzatore.

Quindi, se il pagamento avviene dopo il 14esimo giorno dalla data di scadenza verrà applicato il 3% in più. Nel caso in cui il ritardo superi i 15 giorni, e fino ad un anno si pagherà il 3,75% in più. Dopo un anno dalla scadenza la cartella di pagamento sarà maggiorata del 30%.

Importante tenere in considerazione questi costi, perché nel caso uno solo dei due saldi tutto il dovuto, anche se in ritardo, poi potrà, legalmente rivalersi sul secondo intestatario per ottenere la metà dell’importo.

Doppio pagamento bollo: come chiedere il rimborso

Per non dimenticare di pagare esiste un comodo servizio ACI che permette tramite iscrizione al sito, di ricevere un messaggio SMS che ricorda qualche giorno prima di pagare. Ma se oltre ad essere stato versato regolarmente l’importo nei tempi previsti, questo sia stato erroneamente saldato allo stesso modo da tutti e due gli intestatari cosa succede?

Si può chiedere il rimborso di quanto pagato in eccesso. Per farlo occorre compilare un modulo di istanza che può essere reperito tramite il sito ACI o su quello della propria regione ed inviato con tutta la documentazione. In questo caso la copia del libretto di circolazione che indica il doppio nominativo e le ricevute dei versamenti della tassa.

Quella da rimborsare va allegata in originale e quella da ritenersi valida, in fotocopia. Bisogna anche indicare un Iban di conto corrente per poter ricevere il rimborso dal fisco, ovviamente quando l’auto è cointestata occorrerà anche mettersi d’accordo per scegliere chi sarà il destinatario del bonifico o su come dividere successivamente l’importo rimborsato.

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