Bollo auto non pagato: cosa rischi e a cosa stare attento

Nel caso in cui mi fossi dimenticato di pagare il bollo auto, posso circolare lo stesso con la mia vettura? Quali sanzioni rischio di prendere?

Nel caso in cui mi fossi dimenticato di pagare il bollo auto, posso circolare lo stesso con la mia vettura? Quali sanzioni rischio di prendere? Ma soprattutto quali sono le conseguenze più pesanti per chi fosse un automobilista moroso e recidivo? In molti temono che a non pagare il bollo auto si possa rischiare il fermo auto ed il pignoramento dei beni: cosa c’è di vero in tutto questo?

Sono molti i lettori che credono che, nel caso in cui il bollo auto non sia stato pagato a tempo ed ora, non si possa circolare. Un po’ come avviene con l’assicurazione. In realtà non è proprio così: il bollo auto è semplicemente un’imposta sul possesso del bene. In altre parole è una tassa di proprietà, così come è l’Imu per gli immobili. Chi non dovesse versare proprio quest’ultima imposta, non perde il diritto di abitare od affittare l’immobile. Proviamo a scoprire quali sono le conseguenze per chi dovesse decidere di non pagare il bollo auto.

Bollo auto: quanto tempo hai per pagarlo

L’appuntamento con il pagamento del bollo auto è annuale. Questo obolo dovrà essere pagato in un’unica soluzione, e si dovrà mettere mano al portafoglio entro la fine del mese di immatricolazione del veicolo. La normativa, comunque, prevede un minimo di tolleranza: permettere di saldare questa tassa, senza che per questo arrivino particolari sanzioni, entro l’ultimo giorno del mese successivo rispetto a quello entro il quale il bollo auto deve essere saldato.

In questa sede è bene ricordare che il bollo auto è un’imposta a carattere regionale, anche se la normativa che lo regolamenta è stata redatta direttamente dallo Stato. Ad avere la responsabilità della riscossione di questo tributo sono direttamente le regioni, con l’unica eccezione del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna, le quali hanno delegato questa competenza all’Agenzia delle Entrate.

Ma cosa succede nel caso in cui dovessi pagare il bollo auto in ritardo? La prima conseguenza è che verranno applicate delle sanzioni tributarie. Stiamo parlando di sanzioni di carattere amministrativo, la cui applicazione va a far lievitare l’importo che dovrebbe essere versato alla Regione o all’Agenzia delle Entrate. Ovviamente più si paga in ritardo, più alta sarà la sanzione da pagare.

Sostanzialmente possiamo affermare che chi si dovesse dimenticare di pagare il bollo auto, potrà continuare a circolare lo stesso: non verranno emesse delle multe, nel caso in cui ci siano dei controlli. Ma soprattutto non verranno tolti dei punti alla patente. Il bollo auto, in tutto e per tutto, è un rapporto di natura tributaria e non è una condizione necessaria perché il veicolo possa circolare.

Bollo auto: a quanto ammontano le sanzioni

Come abbiamo accennato in precedenza, nel caso in cui non si dovesse provvedere a saldare il bollo auto entro i termini previsti dalla legge, si rischiano delle sanzioni economiche. Che si andranno a sommare all’imposta dovuta. Entrando nel dettaglio, vediamo a quanto ammontano queste sanzioni:

  • nel caso in cui si dovesse pagare la tassa entro i primi 14 giorni dopo la scadenza della tolleranza, la sanzione sarà pari allo 0,10% per ogni giorno di ritardo. Se, quindi, si dovesse pagare il quattordicesimo giorno, la sanzione sarebbe pari all’1,40%;
  • se si paga tra il 15° ed il 30° giorno, la sanzione sarà pari all’1,50%;
  • se si paga tra il 30° ed il 90° giorno, la sanzione sarà pari all’1,67%;
  • se si paga dopo il 90° giorno, la sanzione sarà pari al 3,75%.

Nel caso in cui non si dovesse pagare il bollo auto nel corso dell’anno utile per effettuare il ravvedimento operoso, la sanzione sarà pari al 30% dell’importo dovuto, al quale si dovranno aggiungere gli interessi dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo.

Cosa si rischia a non pagare il bollo auto

Nel caso in cui non si provvedesse a pagare il bollo auto nei tempi e nei modi previsti dalla legge, si riceve un avviso di accertamento da parte dell’ente che è titolare del credito. Questo può essere o la Regione o l’Agenzia delle Entrate. Questo atto potrà essere notificato tramite una raccomandata o per mezzo di un messo notificatore.

A questo punto il contribuente avrà 60 giorni di tempo per saldare il proprio debito. In alternativa potrà fare ricorso: potrà optare per questa soluzione nel caso in cui dovesse ritenere di non dover pagare l’importo, perché già corrisposto o perché si riferisce ad un periodo nel quale la vettura era stata rottamata o venduta. In questi casi il giudice competente presso il quale presentare il ricorso è la Commissione Tributaria Provinciale.

Nel momento in cui siano passati anche i 60 giorni, senza che il contribuente abbia pagato il proprio debito o presentato ricorso, l’ente titolare del credito iscrive a ruolo il proprio credito e provvederà ad incaricare l’agente per la riscossione esattoriale per procedere a recuperare coattivamente le somme. Questo, generalmente, non avviene mai immediatamente, ma possono passare anche dei mesi o degli anni. L’esattore procederà a notificare la cartella esattoriale, attraverso la quale ingiunge il pagamento del bollo auto, delle sanzioni e degli interessi che sono maturati.

Il debitore avrà la possibilità di fare ricorso, entro 60 giorni dalla ricezione della cartella esattoriale, nel caso in cui ritenga che l’importo non sia dovuto. Anche in questo caso il ricorso dovrà essere presentato prezzo la Commissione Tributaria Provinciale. A questo punto, però, il ricorso non dovrà essere presentato per una demenza del tributo, ma deve essere legato alla notifica dell’accertamento. Una volta che la cartella esattoriale diventa definitiva, perché non è stata opposta o pagata, il contribuente diventa soggetto alle azioni esecutorie e cautelari. Potrà essere destinatario di:

  • un pignoramento dei beni. Questo potrà andare a colpire il conto corrente, il quinto dello stipendio o della pensione;
  • un fermo amministrativo del veicolo. 

L’importo che verrà tutelato è valore del bollo auto, a cui si andranno aggiungere le sanzioni e gli interessi maturati.

È importate ricordare che il fermo auto dovrà essere anticipato con un preavviso di almeno 30 giorni, in modo che il contribuente abbia tempo di saldare il proprio debito, chiedendo eventualmente una rateazione.

Ricordiamo che i controlli per l’omesso pagamento del bollo auto non vengono eseguiti dalla polizia stradale, perché il pagamento di questo tributo non è una condizione essenziale per poter viaggiare. Tra l’altro la polizia non ha nemmeno accesso ai terminali dove è indicato che il soggetto è moroso.

Il bollo auto si prescrive in tre anni. Questi decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello nel quale si sarebbe dovuta pagare l’imposta. Il termine viene interrotto dalla notifica dell’avviso di accertamento e inizia a decorrere da capo a partire dal giorno successivo.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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