Bollo auto scaduto? Ecco cosa rischia chi non ha pagato

Bollo auto scaduto: cosa succede quando non si paga? Ecco si rischia: dalle sanzioni e maggiorazioni fino ai provvedimenti più gravi come il fermo amministrativo e il pignoramento. Vediamo quali sono le esenzioni attualmente in vigore, e per chi invece deve pagare, come fare per evitare le conseguenze della riscossione del debito.

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Il bollo auto è sempre al centro di polemiche da parte di molti cittadini che ne vorrebbero la cancellazione definitiva. Purtroppo però oltre ad alcune agevolazioni previste per poche categorie di contribuenti, e rare esenzioni regionali, nella maggior parte dei casi, la tassa automobilistica va ancora pagata.

Il problema principale è che questa tassa rappresenta per le regioni un gettito troppo elevato per potersene privare, dunque almeno per il momento bisogna rassegnarsi al fatto che l'odiato bollo continuerà ad esistere. Come proseguiranno le azioni di recupero per chi dimentica di versare quanto dovuto ogni anno.

Ma quali sono, e come funzionano le scadenze? E soprattutto cosa succede se non si paga il bollo auto? Vediamo tutti i casi in cui è possibile rischiare una sanzione o conseguenze più gravi come il pignoramento ed il fermo amministrativo del mezzo, e come evitarlo.

Bollo auto 2021: quando scade?

Quando si parla di bollo auto bisogna principalmente ricordare che si tratta di una tassa automobilistica basata sul possesso dell'automezzo, ma che recentemente è stata applicata anche ad alcune categorie di utilizzatori a lungo termine. Questa tassa è però ormai completamente gestita in autonomia dalle regioni che aggiornano ogni anno il tariffario. Fanno eccezione a questa regola soltanto Il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, per le quali può essere consultata la tabella presente sul sito di agenzia delle entrate, che si occupa di gestire i pagamenti e le scadenze.

Quindi anche se, come vedremo, esiste una regola generale che si applica a tutte le scadenze, per completezza, tutti i contribuenti dovrebbero informarsi direttamente sui siti istituzionali della propria regione per verificare esattamente i regolamenti locali ed eventuali variazioni, proroghe o esenzioni.

Per tutti, il bollo auto deve essere pagato entro la fine del mese che coincide con quello di immatricolazione del mezzo.

Scadenza che si rimanda al mese successivo solo nel caso in cui la data di immatricolazione corrisponda agli ultimi dieci giorni del mese. Quindi l'ultimo giorno, il 30 o il 31, scade il pagamento a seconda dei proprietari. Il 30 settembre ricordiamo che è già scaduto il termine per tutti coloro che dovevano versare la tassa automobilistica ad agosto, e quindi, stanno anche per scattare le maggiorazioni per chi non avesse già provveduto al pagamento.

Vediamo quindi come fare per andare a controllare i pagamenti arretrati, se già saldati o ancora pendenti, e soprattutto, per chi volesse pagare senza incorrere in sanzioni amministrative, quali sono tutte le possibilità per versare il bollo, anche comodamente online.

Bollo auto: come controllare i pagamenti e le scadenze

Esistono molteplici e differenti opportunità, per tutti, di andare a controllare in autonomia a quanto ammonta il totale dovuto per il bollo auto. Questi servizi inoltre offrono anche la possibilità di visualizzare l'elenco di tutti i pagamenti arretrati, e le prossime date di scadenza.

Principalmente tutte le informazioni possono essere reperite sul sito ufficiale dell'ACI, nel quale è possibile accedere con le proprie credenziali . Ricordiamo però che dal 1 ottobre saranno validi solo gli accessi tramite SPID o CIE, carta di identità elettronica.

All'interno del portale ACI, è possibile trovare la guida al bollo auto, ma anche, una sezione personalizzata per calcolare e pagare il Bollo auto online: cliccando sul tasto "calcola e paga". Per le informazioni riservate ai residenti di ogni specifica regione inoltre è meglio controllare anche cercando online "bollo auto" con il nome della regione di interesse, in modo da conoscere eventuali variazioni o proroghe ed essere sempre aggiornati sulle ultime novità.

Per essere in regola con il pagamento del bollo, esistono differenti metodi per versare quanto dovuto, entro la scadenza. Anche online tramite carta di credito o conto corrente bancario. I costi variano da 1 euro di commissioni per il classico servizio home banking e di poste online se si è clienti registrati, fino a 2,87 se si paga tramite servizio BolloNet di ACI. Quest'ultimo servizio viene offerto gratuitamente per i soci, ma attenzione, perchè non è attivo per tutte le regioni, quindi bisogna verificare prima.

Mentre se si intende pagare fisicamente, anche in contanti, esiste la possibilità di recarsi in tabaccheria presso i punti lottomatica, ma anche tramite gli sportelli bancari o postali, ed in genere tutti i punti vendita che espongono il logo dei servizi di pagamento PagoPa. Generalmente il costo della commissione per questo tipo di versamento è di 2 euro.

Chi non deve pagare il bollo auto? Le esenzioni

Esistono alcune categorie di contribuenti, che non sono tenute al pagamento del bollo auto. Alcune sono esentate per legge, mentre altre se ne sono aggiunte recentemente in alcune regioni a titolo temporaneo. Questo principalmente riguarda i veicoli elettrici o a basse emissioni, per i quali le esenzioni regionali sono valide, a seconda dei casi, con provvedimenti della giunta che ne stabilisce la durata.

Per il resto dei contribuenti a livello nazionale l'esenzione del bollo auto è prevista principalmente per i disabili ed invalidi con diritto alle agevolazioni fiscali della Legge 104.

Questa può essere richiesta direttamente dal soggetto interessato o da un familiare, quando il disabile sia fiscalmente a carico di un'altra persona. La domanda di esenzione per disabilità va presentata solo una volta, agli sportelli della regione che gestiscono i tributi locali, e non necessita di rinnovi a meno che non venga cambiato il mezzo.

Oltre a questa categoria, chi può godere dell'esenzione dal pagamento del bollo auto è chiunque possieda un'auto dichiarata storica, cioè dopo che siano trascorsi almeno 30 anni dalla prima immatricolazione.

Anche in questo caso però, bisogna fare attenzione ai singoli regolamenti delle regioni. Perchè, quando l'automezzo è posto in circolazione su pubbliche strade, occorre pagare una tassa forfettaria che è valida per tutto l'anno. I costi variano appunto in base al territorio e vanno dai 25 ai 32 euro. Se invece l'automezzo non viene messo in circolazione, l'esenzione dal bollo è automatica, e nella maggior parte dei casi non sarà dovuto nulla.

Esistono poi altre particolari esenzioni o anche sconti sul bollo, anche per le vetture immatricolate da più di 20 anni. Ma anche in questo caso cambiano i regolamenti a seconda delle regioni. Per un quadro più approfondito di tutte le tariffe si può consultare il sito ACI.

Infine segnaliamo la possibilità, di ricevere un rimborso del bollo auto già pagato, quando si rientra nei casi previsti. Il video del canale YouTube AutoeTechTv spiega a chi spetta e come fare per richiederlo

Cosa succede se non si paga il bollo Auto: Le sanzioni

Visto che il bollo auto come abbiamo spiegato, va pagato e soprattutto è una tassa sul possesso, equiparata ora ad altri tributi locali obbligatori, il mancato o omesso pagamento della stessa è soggetto a sanzioni, maggiorazioni, multe e provvedimenti amministrativi. Che possono differenziarsi in base al periodo di ritardo nel versamento, o arrivare a conseguenze più gravi per i recidivi che non hanno mai pagato

Prendendo come esempio la più recente scadenza del 31 agosto, l'ultimo giorno utile per pagare era entro il mese successivo 30 settembre. Dunque già dal 1 ottobre è iniziato il conteggio dei giorni di ritardo per chi non ha provveduto in tempo.

In particolare: se si paga dopo il prossimo 14 ottobre, scatterà la maggiorazione pari allo 0,1% in più calcolato sul totale. Per ritardi che si prolungano oltre i 90 giorni si può arrivare anche a dover pagare il 3,75% del totale della tassa. La sanzione prevista per il pagamento che viene effettuato ad oltre un anno dalla scadenza è la maggiorazione del 30%, oltre al tasso fisso di interesse dell' 1% in più per ogni semestre.

Durante questo periodo di tempo potrebbero venire recapitati degli avvisi di accertamento e di pagamento da parte della regione, con allegati i calcoli delle maggiorazioni. Per questo è importante da ricordare che se si riceve la notifica di accertamento da parte della regione, questa interrompe eventuali termini di prescrizione.

Mentre per omessi pagamenti protratti nel tempo, successivamente il recupero viene affidato all'ente riscossione di agenzia delle entrate con conseguenze più gravi. Quando infatti viene accertata da parte del fisco una irregolarità, scattano altre tipologie di sanzioni, non solo a livello di maggiorazioni ed amministrative. Vediamo cosa si rischia quando si attiva la cosiddetta "riscossione coattiva".

Bollo Auto non pagato: fermo amministrativo e pignoramento

Quando gli omessi pagamenti del bollo auto riguardano più di una annualità e hanno un ritardo di oltre un anno, una volta che il debito viene affidato ad agenzia delle entrate riscossione, possono scattare i provvedimenti di fermo amministrativo dell'automezzo e il pignoramento. Sia dell'auto che eventualmente di altri beni mobiliari del debitore, come ad esempio il conto corrente. Questo ovviamente dipende sempre dall'entità del debito totale, ma non pagando, si va comunque incontro a questo rischio.

L'agenzia riscossione invia la notifica di pagamento preventivamente, ed anche questa è legalmente valida per interrompere un eventuale periodo in cui il contribuente attende la prescrizione.

In questo caso per non rischiare altre azioni di recupero, la cartella esattoriale riferita ai bolli non pagati, andrebbe saldata prima possibile. Questo perchè, nel successivo periodo è molto probabile che venga emessa una notifica che preannuncia il fermo amministrativo del veicolo. Se si arriva a questo punto, l'unica cosa da fare per scongiurare il pericolo è di pagare tutto. Eventualmente prendendo appuntamento con la sede di agenzia delle entrate, per avviare una rateizzazione del debito, nel caso in cui l'importo sia troppo elevato.

Quando viene accordato il pagamento dilazionato basterà continuare a pagare regolarmente per bloccare tutto il processo di ulteriori azioni di recupero.

Se tuttavia si continuano ad ignorare le notifiche e i provvedimenti, una volta avviato il fermo amministrativo, non sarà più possibile circolare su strada, nè cedere o vendere la proprietà del mezzo.

Inoltre anche durante il fermo sarà dovuto il pagamento del bollo auto regolarmente. Che se continua ad essere omesso per un periodo superiore ai tre anni potrebbe anche comportare la radiazione dal Pubblico registro automobilistico.

In tutto questo processo, continueranno le azioni della riscossione nei confronti del debitore che potrebbero portare anche alla vendita all'asta dell'auto, dopo pignoramento, e se questo non fosse sufficiente a coprire il totale delle spese dovute al fisco, al rischio di pignoramento di somme o blocco del conto corrente del titolare.