Bollo autoveicolo: aggiornamenti sulle scadenze in arrivo

Sei a conoscenza degli ultimi dettagli sul bollo auto 2022? Novità in atto sia per i contribuenti comuni, sia per chi possiede dei mezzi di valenza storica.

Con il 2022 arrivano tante notizie, una di questa ha a che fare con il bollo auto. L’imposta come ogni anno deve fare il suo corso, appunto si fanno i dovuti calcoli e poi si procede con il pagamento. Tra le tante news però, il Governo Draghi sta cercando di rendere le condizioni inerenti tasse e fisco un po’ più confortevoli per i contribuenti. 

La pandemia di coronavirus continua a stravolgere i piani del mondo intero. Proprio per questo trovare delle strategie e altrettante modalità che possano rendere meno pesante ai cittadini l’adempiere ai doveri richiesti, può essere una valida soluzione in questo momento di crisi.

Consulta la corrente guida, qui ti verrà spiegato tutto quello che c’è da sapere: calendario, scadenze e particolarità del registro storico. Non farti cogliere impreparato, affronta il saldo tasse nel migliore dei modi, iniziando ad informarti in modo corretto.

Bollo autoveicolo, cos’è?

Il bollo auto è una tassa indiretta che riguarda la proprietà, appunto la possessione di un autoveicolo. Quindi, la ratio che disciplina il pagamento di questo onere è data dal fatto che non pesa sul reddito, ma sul consumo che viene fatto dello strumento in questione.

A determinarne l’importo, cioè quanto deve essere saldato dal contribuente in questione, è la potenza individuata in KW o in cavalli, e rispetto il suo impatto ambientale. Con l’intento di salvaguardare il pianeta dal punto di vista dell’inquinamento, risulta peculiare quantificare il valore della tassa sulla base di ciò. 

Appunto, ogni Regione italiana, avendo le sue caratteristiche atmosferico ambientali, ha di conseguenza diversi criteri e parametri per calcolare l’importo, ma con lo stesso comun denominatore di disciplinare il tutto in favore dell’impatto sul territorio. Quindi, risulta palese che ogni area presa in considerazione ha delle varianti per quanto concerne l’effettivo pagamento e le somme da versare.

Da tutto ciò ne discende il fatto che il mezzo può anche non circolare, ma se lo si possiede in quanto è un’imposta che verte sul possesso, bisogna saldarla annualmente. Non compete la circolazione. Allora, se si ha in garage un’auto, ma non la si usa, questo bollo deve essere ugualmente pagato? Certo che sì! Perché bisogna ribadire che non è una tassa inerente il trasporto e lo spostamento.

La normativa che disciplina la questione è data dal Decreto del Presidente della Repubblica del 5 febbraio del 1953, il numero 39. Da tutte le informazioni finora delineate, è interessante approfondire la questione affermando che questo bollo è anche riconosciuto come il valore dell’imposta di natura regionale sui mezzi di proprietà.

Quindi, è un tributo da pagare da chi risulta iscritto all’ACI, cioè al Pubblico Registro Automobilistico. Ma è per tutti così? È chiaro che questa è la base legislativa che vige in generale, perché poi andando nello specifico ci sono delle casistiche uniche che hanno determinate condizioni.

Ad iniziare dalle auto di nuova immatricolazione, perché l’imposta va pagata entro un mese da tale procedura, ma il saldo non è da versare quando ci sono situazioni di demolizione o furto.

In ogni caso, è bene ribadire che ogni Regione ha delle caratteristiche particolari, che affronteremo a breve. Al momento, è fondamentale capire le ragioni e gli elementi essenziali della tassa annuale. Infatti, sorge spontaneo chiedersi: chi è che paga? Anche qui ci sono dei dettagli da analizzare nello specifico.

Chi paga il bollo auto

Innanzitutto è bene dire le cose come stanno fin da principio, cioè che non c’è un unico organo che per tutto il territorio italiano si occupa del saldo della tassa. Sia perché come abbiamo già detto nel paragrafo precedente, ogni Regione la disciplina nel modo più consono alle proprie esigenze. Inoltre, questo aspetto è molto vantaggioso per quanto concerne il pagamento.

Perché essendo un sistema completamente digitalizzato e informatizzato, quindi gestito telematicamente, è possibile levarsi di torno la tassa con dei semplici clic. Ormai anche il mondo del fisco e dei tributi è entrato a far parte della rivoluzione digitale 3.0, per cui non ci sono scusanti: anche il bollo auto può essere pagato e gestito in modo pratico e veloce, si fa tutto online!

Ovviamente però, entrano in gioco le particolarità delle Regioni, perché questa possibilità comoda e rapida non vale per tutte le aree della nostra Penisola. Infatti, in Piemonte, Sicilia, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Puglia, Calabria, Abruzzo, Toscana, Basilicata, Valle d’Aosta, Liguria e Umbria, con tanto di Province autonome Bolzano e Trento, è possibile usufruire di questa opzione.

In questi territori la tassa è gestita dal Pubblico Registro automobilistico. Se però non si rientra in questa condizione, si può consultare il sito della Regione nella quale si risiede, per scoprire i dettagli sul pagamento, e se è possibile utilizzare il sistema Pago PA.

La comodità di fare tutto online non è solo data dal fatto che si può fare tutto a portata di clic, ma anche perché il calcolo avviene in automatico inserendo dati e credenziali personali e del proprio mezzo. Quindi, è chiaro che tutta una serie di informazioni devono essere inserite. 

Ad iniziare dalla tipologia di quest’ultimo, se un’auto, una moto, e così via. In fondo, si tratta di fasi che si rivedono anche in altre modalità di pagamento, come quella delle Poste Italiane e delle Banche.

Dopo aver riportato le info richieste, discendono tutte le caratteristiche del mezzo. La potenza in KW, di che categoria inquinante fa parte, e se tutto è verificato come corretto, si procede con il pagamento, con tanto di ricevuta del saldo effettuato tramite l’indirizzo di posta elettronica registrato.

Quindi, ricapitolando chi e come dovrà pagare, ci sono dei cambiamenti in arrivo per il 2022?

Cosa cambia per le auto storiche?

Adesso, si arriva ad un punto essenziale del discorso: le auto storiche avranno la loro rivalsa! Che significa? Con le nuove iniziative del 2022, finalmente verrà riconosciuto un valore storico di un certo livello a delle auto che sono considerate di grande valore. Qui però è doveroso comprendere che si tratta di una proposta che da tempo viene portata avanti, e forse questa volta conquistata, ma soprattutto che con storico non si deve pensare ad obsoleto.

Si tratta di mezzi che hanno particolare valore stilistico, o si tratta di auto di lusso o sportive uniche che hanno contraddistinto periodi storici del passato. Quindi, avere cura di oggetti di questo tipo significa esaltare pezzi della nostra cultura. Specialmente in luoghi come Modena, con la Ferrari e la Maserati, i mezzi in questione fanno parte di uno spaccato della storia dell’industria metalmeccanica italiana.

Perché ciò che è obsoleto non è storico e di valore, ma è qualcosa, in questo caso un mezzo adibito al trasporto, che è semplicemente messo in garage ad invecchiare, che nulla ha di prezioso. Quando si considera un’auto di valore, e la si conserva nel posto auto, si paga il bollo, o se raggiunge una certa età si tratta di un oggetto inserito nel registro storico, perché ha determinate caratteristiche.

È ovvio che non si parla di un ferrovecchio messo lì ad accumulare polvere e ingranaggi arrugginiti! Tutto è iniziato quando a dicembre la Lombardia ha posto la cosiddetta Legge di stabilità per il periodo 2022/2024. Con questa mossa si è posto l’obiettivo di rilevare nell’ACI Storico uno strumento per verificare la storicità in questione dei mezzi che possiedono oltre 20 anni, ma che sono sottoscritti nella lista di salvaguardia. Cos’è questa lista?

Si tratta sostanzialmente di questo progetto ambizioso che vuole valorizzare i veicoli con vera valenza storica. Un’iniziativa portata avanti insieme a: FCA Heritage, Registro Italiano Alfa Romeo, e l’Associazione Amatori Veicoli Storici. L’intento sta acquisendo sempre più importanza, tanto che anche altre Regioni vorrebbero aderire al progetto.

Nel concreto, per quanto concerne il pagamento del bollo, qual è l’effetto diretto? Un’esenzione del 50%, oppure come nel caso dei lombardi un’esenzione completa dell’imposta. Quindi, per favorire questo sistema l’ACI Storico sta studiando delle modalità definite “semplificate” per garantire la valorizzazione dei mezzi e la diminuzione della tassa.

Infine, non dobbiamo dimenticare un dettaglio: conta anche il numero dei mezzi presenti! Perché vige un rapporto inversamente proporzionale tra la storicità e quantità. Se ci sono pochissime auto di un certo tipo, in automatico aumenta il valore storico degli autoveicoli in questione, quindi cresce la rarità.

Bollo autoveicolo: calendario scadenze 2022

Tornando invece alla condizione delle auto comuni, sei a conoscenza del fatto che è stato condiviso il calendario dei pagamenti? Non perdere le date e le scadenze, perché il mancato versamento potrebbe essere punito con sanzioni o persino con il fermo amministrativo.

Partendo in grande, cioè da una visione macro-europea, è proprio dalla normativa dell’Unione che discendono i parametri riferiti all’inquinamento delle auto. Si calcola il valore in base alla potenza, e come già detto pin precedenza, si procede al pagamento. Ma quando?

Per prima cosa è bene sapere che si tratta di un “saldo personalizzato” perché legato al primo pagamento del denaro del bollo. Quindi, ricapitoliamo: è annuale, ma non parte per tutti da gennaio 2022. Con un esempio sui primi mesi, si possono facilmente dedurre tutti gli altri.

Se i contribuenti in questione hanno avuto la scadenza a dicembre 2021, devono pagare entro gennaio 2022, allora il saldo avviene nel primo mese dell’anno. Ma lo faranno il 28 febbraio coloro i quali hanno visto la scadenza dell’imposta indiretta a gennaio, e così via.

Quindi, è come se ognuno di noi avesse un calendario personale determinato sulla base della propria condizione dei pagamenti. In ragione di ciò, proprio perché è risaputa e confermata questa possibilità, mancare il saldo è una grave trasgressione che non ha scusanti.

Se vuoi fare un riassunto della questione, consulta il video di Automobile.it perché ti spiega in pochi minuti tutto quello che c’è da aspettarsi in questo 2022 ricco di novità sulla questione.

Ultimi aggiornamenti delle Regioni

Infine, è bene terminare il discorso con un’analisi corrente della condizione di crisi umanitaria che stiamo vivendo, perché di conseguenza ogni area ha la sua situazione che però deve fare andare di pari passo con la linea nazionale. Stiamo parlando della pandemia di coronavirus che per niente sta rendendo facili le condizioni di ripresa economica e sociale.

La domanda sorge spontanea, come tutelare i contribuenti visti i disagi? Spesso si è parlato si rinvio del pagamento, o anche di cancellazione, ed alcune Regioni hanno anche menzionato condizioni di rimborso per taxi e autobus turistici in tempi di lockdown. Diciamo che niente di tutto ciò è stato confermato e ufficializzato, infatti rimangono delle proposte e ipotesi regionali in corso di analisi e approvazione.

Sempre vige il pagamento entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello si scadenza. Se si è sottoposti ai dettami della Legge 104 e si è comprato un mezzo nuovo, non si paga il bollo, stessa sorte per chi si limita ad acquistare un mezzo elettrico, e sarà così per 5 anni.

In attesa di novità sulle ultime questioni delineate, si attendono altre comunicazioni. Avere chiare le possibilità di cambiamento è essenziale per seguire la gestione della pandemia da parte del Governo Draghi, e di come questo voglia sostenere i contribuenti e lo sviluppo economico. 

Redazione Trend-online.com
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