Bonus edilizia 2022: cambia di nuovo tutto! Ecco perché!

I bonus per l'edilizia tornano nel 2022, ma con l'ultimo decreto cambia tutto! Arrivano nuove strette sia sui controlli che sulla cessione del credito!

I bonus per l’edilizia hanno sostenuto lo scorso anno le spese di molti cittadini italiani per la ristrutturazione degli immobili. Si tratta di sostegni di natura fiscale che sono stati reintrodotti per favorire un risparmio non indifferente per i cittadini italiani, e nello stesso tempo le misure hanno trainato il settore dell’edilizia nonostante il periodo di crisi sopraggiunto con la pandemia.

Per il 2022 la Legge di Bilancio ha garantito un ritorno di tali agevolazioni, in particolare per uno dei sostegni maggiormente apprezzati, ovvero il Superbonus 110%.

Tuttavia secondo quello che è l’ultimo Decreto Sostegni in bozza emanato per il 2022, arriveranno nuovi tagli sulle possibilità di risparmio degli italiani. In particolare, come spiega Quifinanza.itcambiano di nuovo le regole per chiedere una cessione del credito:

“Le regole per la cessione del credito potrebbero cambiare di nuovo, coinvolgendo tutte le agevolazioni (dai bonus edilizi a quelli fiscali e per il lavoro).”

Secondo quanto ipotizzato dall’ultimo decreto, si pone un limite sulla cessione del credito. Ricapitolando le modalità di accesso alle misure di agevolazione, si tratta di scegliere se ricevere il credito nel corso di diversi anni, tramite imposte, oppure cedere il credito a terzi, oppure ricevere lo sconto direttamente in fattura.

Queste due ultime modalità di accesso ai sostegni sono decisamente più convenienti rispetto al cumulo del credito in un lungo periodo di tempo, anche di dieci anni. Le nuove regole vengono introdotte insieme ad una nuova fase di erogazione di sostegni per diverse imprese, per i primi mesi del 2022.

La novità che viene introdotta dalla bozza del Decreto Sostegni sull’edilizia per il 2022 riguarda un freno alla possibilità di cedere il credito: si potrà fare solamente una volta. Molti si chiedono il perché di questa decisione, tuttavia le motivazioni per le strette sono diverse, vediamole nell’articolo.

Bonus edilizia: in cosa consistono

Per l’edilizia lo scorso anno sono stati estesi diversi bonus sotto forma di sconti riservati ai cittadini che svolgono lavori di ristrutturazione specifici sugli immobili di proprietà. Le agevolazioni permettono ai cittadini di risparmiare sui costi dei lavori svolti da una ditta edile, per portare dei miglioramenti nelle abitazioni.

Miglioramenti che negli ultimi anni vanno verso una dimensione sempre più sostenibile delle abitazioni: dal cambiamento degli infissi, per limitare la dispersione di calore, al cambiamento di intere strutture per limitare il rischio sismico, fino a lavori più piccoli che possono essere scontati dallo stato.

Tuttavia i bonus per l’edilizia per cui moltissimi italiani si sono interessati hanno fatto emergere diversi aspetti per cui lo stato sta attivando alcune strette sull’accesso stesso alle agevolazioni. Rispetto al 2021 quindi accedere ai bonus per l’edilizia sarà sempre più complicato, e molti riportano un aumento sostanziale della burocrazia intorno a queste agevolazioni.

Tra i bonus per l’edilizia va ricordato il più importante, quello con percentuale di agevolazione al 110%, ovvero il Superbonus. Questo sostegno è stato riconfermato dall’ultima Legge di Bilancio, in quanto ha favorito lo svolgimento di importanti lavori per il miglioramento delle strutture edili in Italia, e ha favorito il settore dell’edilizia nonostante il periodo di crisi economica che ha investito numerose realtà sul territorio.

I bonus per l’edilizia costituiscono un importante mezzo per rendere più sostenibili i sistemi di riscaldamento delle abitazioni, perché garantiscono un risparmio notevole sulle spese per aggiornare i propri sistemi di climatizzazione e di riscaldamento domestico.

Tra i diversi bonus introdotti dallo stato e disponibili anche per il 2022 ricordiamo il Superbonus 110%, il Bonus Facciate, ma anche il Sisma Bonus e l’Ecobonus, e altri sostegni più piccoli come il bonus rubinetti, oppure il bonus mobili ed elettrodomestici.

Bonus edilizia: misure più stringenti

Le misure per l’edilizia da quest’anno diventano più stringenti, nonostante vengano comunque riproposte ai cittadini. Il motivo principale deriva dalla necessità di tutelare lo stato e gli stessi cittadini da alcune frodi che si sono verificate in merito ai bonus per l’edilizia.

Si tratta di raggiri di vario tipo riscontrati in grande numero dall’arrivo di queste vantaggiose agevolazioni: alcuni hanno presentato richieste ai bonus senza averne diritto, altri hanno falsificato la documentazione necessaria a chiedere i sostegni, altri ancora hanno chiesto i bonus per lavori mai effettuati.

Per rimediare a queste situazioni è nato il Decreto Antifrode, già alla fine del 2021, per rendere più complesso l’accesso ai sostegni e porre l’obbligo di presentare alcune certificazioni per poter proseguire con la richiesta ai bonus. Le misure si sono fatte via via più stringenti, tuttavia di questo i cittadini sono già stati informati nel 2021.

La novità assoluta che va a restringere ancora il campo di chi vuole accedere ai bonus per l’edilizia riguarda in particolare la possibilità di ottenere una cessione del credito. Secondo quelle che sono le ultime decisioni prese con la bozza del Decreto Sostegni 2022 infatti sarà possibile per i cittadini chiedere la cessione del credito solamente una volta.

Si prevede che il credito di imposta proposto da questi bonus sia cedibile solamente una volta, come misura per evitare nuovamente l’insorgere di frodi. Se questa decisione verrà approvata definitivamente, probabilmente riguarderà da vicino anche l’altra possibilità più vantaggiosa, ovvero quella dello sconto in fattura, possibilità che è andata per la maggiore nel 2021.

Bonus edilizia: la burocrazia aumenta

Se da un lato questi interventi vanno nella direzione di garantire una maggiore equità e rispetto delle regole intorno ai bonus per l’edilizia, dall’altro si rischia nuovamente di bloccare l’intero settore, e di introdurre nuova complessità nell’accesso ai sostegni per i cittadini onesti.

La burocrazia non è aumentata solamente per la riduzione delle possibilità di chiedere la cessione del credito, ma anche per l’introduzione di obblighi specifici con il Decreto Antifrode. Per accedere ai sostegni i tempi potrebbero quindi nuovamente allungarsi, a discapito di cittadini e imprese nell’edilizia.

Numerose associazioni che tutelano il settore dell’edilizia in Italia sono intervenute per rilevare come queste modifiche ai bonus non siano le prime a cui si assiste, e probabilmente neanche le ultime. Tutti questi cambiamenti potrebbero portare ulteriore confusione in un contesto di agevolazioni per cui è già molto complicato muoversi.

Ance.it, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, si è espressa a questo proposito:

“L’ennesima modifica alle misure in corso, con il limite alla cessione dei crediti, rischia di bloccare le imprese e penalizzare le famiglie più bisognose. Non è così che si fermano le frodi.”

Ad essere maggiormente preoccupate per le ultime modifiche all’accesso ai bonus sono le stesse imprese edili, che rischiano di vedere contrarsi il mercato nuovamente, con un rallentamento generale dei lavori. Un rallentamento di questo tipo si è già visto a proposito del prezziario unico per i lavori, stabilito dal Decreto Antifrode.

Secondo gli ultimi cambiamenti infatti, esiste l’obbligo di certificare la congruità delle spese relativamente ai lavori svolti per determinate operazioni di natura edilizia. Questo obbligo però ha provocato non poche perplessità e dubbi, in quanto per molto tempo non è stato chiaro quali sono i prezzi validi in tutta Italia.

Un controllo eccessivo e un aumento della burocrazia, secondo le associazioni che tutelano le imprese dell’edilizia, potranno portare facilmente ad un nuovo stop dei lavori, non auspicabile in questo particolare periodo.

Bonus per l’edilizia: la cessione del credito

Una novità accolta positivamente per il 2022 riguarda la possibilità estesa per tutte le agevolazioni fiscali di accedere alla misura della cessione del credito, oppure in alternativa allo sconto in fattura, che di fatto accorciano di molto i tempi per beneficiare degli sconti.

Queste due modalità sono state estese alla maggioranza dei bonus, tuttavia verranno limitate nella quantità di volte che possono essere richieste. Questa soluzione frena nuovamente i bonus per l’edilizia, perché viene vietata la cessione multipla dei bonus. La novità che potrebbe presto essere approvata sta facendo scalpore, soprattutto tra chi ha già avviato i lavori.

Secondo quanto previsto infatti il cittadino che ha avviato i lavori e richiesto la cessione del credito si troverà in difficoltà dal momento in cui le stesse banche non potranno cedere nuovamente il credito per trasmetterlo ad altri.

Un freno non da poco, che secondo le ipotesi comporterà un brusco rallentamento e non poche problematiche per i cittadini che a questo punto hanno già avviato lavori di diverso genere con la prospettiva di chiedere l’accesso ai bonus per l’edilizia.

Sulle decisioni finali si attendono ulteriori novità, quello che è certo è che con l’ultimo decreto si aggiungono nuove strette sui bonus rispetto a quelle già introdotte con il Decreto Antifrode. Alcuni chiedono una piattaforma online specifica per richiedere la cessione del credito e introdurre maggiori controlli su questi passaggi.

Ma qual è il motivo che sta alla base di questa ultima decisione? Dare un freno alle cessioni del credito ha l’obiettivo ancora una volta di limitare le frodi intorno ai bonus, in particolare di evitare che vengano trasmesse fatture su lavori che in realtà non vengono mai svolti nel concreto.

Ma oltre a queste misure, nell’ultimo periodo sono stati intensificati i controlli da parte del fisco, soprattutto a proposito della cessione del credito e dello sconto in fattura.

In questo modo vengono limitati i fenomeni di evasione fiscale, tuttavia le associazioni che ruotano intorno all’edilizia denunciano che in questo modo i cittadini non saranno più propensi a svolgere attività di ristrutturazione chiedendo i bonus, a causa della complessità nell’accesso e nella ricezione del credito.

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