Bonus maternità: richiedilo al tuo Comune in 2 mosse veloci!

Bonus maternità: richiedilo al tuo Comune in 2 mosse veloci! Aumenti in vista per gli assegni erogati e in aumento anche la soglia Isee di riferimento!

Il 2022 ha portato importanti novità per quanto riguarda le politiche di sostegno alle famiglie tra le quali la misura più importante senza dubbio è stata quella dello Assegno Unico universale.

Tale assegno ricordiamo è definito Unico perché con il suo obiettivo è quello arrivare sì a potenziare, ma al tempo stesso anche semplificare tutto il complesso delle misure, degli incentivi e delle agevolazioni previste nel nostro sistema a favore dei genitori e a supporto della natalità.

È definito inoltre Universale perché è una misura che è destinata a tutte le famiglie che hanno dei figli a carico fino a 21 anni, sia in totale assenza di Isee o anche quando l’ammontare dell’Isee è più alto di 40 mila euro annui.

Abbiamo detto che è stata una misura volta alla semplificazione perché la sua emanazione ha di fatto sancito la contestuale scomparsa di altri sostegni alla natalità fino ad ora esistenti, che sono stati inglobati nello stesso assegno.

Ci stiamo riferendo nello specifico al bonus mamma domani, al bonus bebè, all’assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori, agli assegni familiari per i nuclei familiari con figli e orfani, alle detrazioni fiscali relative ai figli fino a 21 anni.

Tuttavia bisogna dire che non tutti i bonus a sostegno della famiglia e della natalità sono stati assorbiti dall’Assegno Unico, perché per il 2022 rimane ancora in vigore il bonus asilo nido, che non è stato alterato neanche negli importi, e non ha assorbito neppure il Bonus maternità o assegno di maternità erogato dai Comuni.

Le mamme che non beneficiano di alcun trattamento economico di maternità da parte dello Stato, infatti, possono chiedere, per ogni figlio nato, un assegno a carico dei Comuni.

Questo assegno non solo rimane completamente in vigore per il nuovo anno in favore delle mamme disoccupate, delle lavoratrici autonome e delle dipendenti, ma porta con sé anche delle novità per quello che attiene gli importi erogati.

Bonus maternità: lo stato attuale

Non essendo stato assorbito, il bonus maternità o l’assegno di maternità continua ad essere in vigore per le lavoratrici sopra dette, quindi dipendenti, autonome e disoccupate che non possano contare su un’adeguata assicurazione previdenziale obbligatoria.

Ad oggi, per tutto l’anno in corso, il totale dell’assegno mensile di maternità erogato è di 354,73 euro, elargito a sostegno delle nascite, degli affidi e anche delle adozioni avvenute senza affidamento.

Tuttavia la manovra di bilancio porta con sé importanti novità per questo bonus perché per il 2022 aumenterà l’importo dell’assegno che sarà erogato dai Comuni, così come sarà previsto un innalzamento delle soglie Isee.

Bonus maternità: le novità in generale per il 2022

Perché abbiamo fatto riferimento ai Comuni? Perché laddove le mamme non beneficiano di alcun trattamento economico di maternità da parte dello Stato, possono richiedere questo assegno direttamente al proprio Comune di residenza il quale provvederà ad erogarlo solo nel caso in cui ricorra una di queste tre condizioni:

-nascita di un figlio;

-adozione;

affidamento preadottivo.

In aggiunta bisogna dire che per il 2022, sono previsti degli aumenti per quanto riguardo gli importi degli assegni erogati proprio da Comuni stessi, e un innalzamento nel livello della soglia Isee di riferimento.

Ricordiamo infatti che l’assegno di maternità è una misura rientrante nel settore più ampio delle politiche a sostegno delle famiglie, ma il diritto al godimento della stessa dipende, oltre che da condizioni meramente soggettive legate al richiedente, anche da condizioni di natura economica, essendo il benefico rivolto alle famiglie più bisognose e quindi che hanno un livello di Isee più basso.

Nello specifico per il 2022 l’importo dell’assegno mensile è pari a 354,73 euro, e il limite Isee di riferimento è di 17.747,58 euro annui.

Bonus maternità: la situazione nel 2021

In effetti se si va a confrontare il valore di questi importi con quello che la stessa misura erogava nel 2021, si riesce a comprendere meglio l’ammontare degli aumenti.

Ovviamente non possiamo dire che si tratti di aumenti considerevoli ad ogni modo, in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo adesso, sicuramente anche qualche decina di euro in più al mese possono sempre risultare utili.

Nello specifico per il 2021 l’importo dell’assegno di maternità che veniva erogato per nascite, affidamenti preadottivi e adozioni senza affidamento, era di 348,12 euro mensili, pagato per un massimo di cinque mensilità.

Dunque la misura raggiungeva un sostegno massimo complessivo di 1.740,60 euro, erogato a soggetti il cui livello Isee risultava, sempre per il 2021, non superiore a 17.416,66 euro.

Questo quello che diceva la normativa relativamente all’ammontare dell’assegno e al valore del limite Isee per l’anno appena trascorso.

Bonus maternità: importo assegno e Isee 2022

Come abbiamo detto in precedenza la situazione per il 2022 risulta essere leggermente modificata, nel senso che entrambi i riferimenti monetari hanno visto delle correzioni al rialzo.

A fronte di questa inflazione è evidente che si è dovuto procedere ad aggiornare non solo i contributi, ma anche tutti i trattamenti di natura previdenziale e assistenziale, ivi compresi i parametri di riferimento del nostro bonus maternità erogato dai Comuni.

Lo accenniamo in generale e poi ci torneremo in modo più dettagliato in seguito, l’importo dell’assegno mensile è di 354,73 euro erogabile per cinque mesi, quindi con un valore massimo di 1.773,56 euro, mentre il livello Isee di riferimento, deve essere inferiore a 17.747,58 euro.

Bonus maternità: a chi è rivolto

Ma vediamo nel dettaglio in che cosa consiste questo bonus maternità o assegno di maternità. Questa è una prestazione economica di natura meramente assistenziale di cui possono beneficiare le madri che si trovino in una situazione particolare.

Devono trovarsi in uno stato di disoccupazione e al contempo non devono essere titolari di altri trattamenti di natura economica o previdenziale erogata dallo Stato.

Data la struttura del sostegno, è evidente che l’assegno di maternità è senza dubbio classificabile all’interno delle prestazioni assistenziali, in quanto erogata in favore delle famiglie che si trovino ad affrontare condizioni di maggiori difficoltà economica certificate da un’opportuna dichiarazione Isee.

Ad ogni modo, affinché queste famiglie possano essere ammesse a godere di questo trattamento assistenziale, oltre alla condizione reddituale, è necessario che si verifichi contestualmente questa successiva condizione stabilita direttamente dall’Inps:

“I richiedenti non devono avere alcuna copertura previdenziale oppure devono averla entro un determinato importo fissato annualmente. Inoltre non devono essere già beneficiari di altro assegno di maternità INPS ai sensi della legge 23 dicembre 1999, n. 488.”

Pertanto, laddove quest’ultima condizione sia verificata e questi soggetti non abbiano avuto altro assegno di maternità da parte dello Stato, possono richiedere direttamente questo bonus al loro Comune di residenza.

Bisogna infine ricordare che perché si abbia diritto a questo bonus oltre al rispetto dei requisiti detti precedenza i richiedenti devono essere solo cittadini italiani, o anche comunitari o stranieri, purché però in possesso di un regolare permesso di soggiorno

Bonus maternità: condizioni economiche

L’adeguamento delle prestazioni previdenziali ed assistenziali alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo registratosi a seguito dell’inflazione, ha portato un adeguamento nel valore dei riferimenti economici anche per l’assegno di maternità erogato dai Comuni.

Nello specifico, l’importo dell’assegno viene erogato dal Comune per un periodo di cinque mesi ed ha un importo mensile di 354,73 euro. Questo vuol dire che complessivamente il valore dell’assegno di maternità per tutto il 2022 ha un valore massimo di 1.773,56 euro.

Se eventualmente fosse stato riconosciuto un assegno per un importo inferiore si può richiedere un’integrazione per coprire la differenza.

Sono stati altresì aggiornati i valori monetari di riferimento per questa misura in relazione ai nuclei familiari che hanno almeno tre figli a carico. Per questi, l’importo dell’assegno mensile è di 147,90 euro e viene erogato in favore di quei nuclei che abbiano una soglia Isee inferiore a 8.955,98 euro.

Per chi fosse interessato un video tratto dal canale Simone Chiarelli – YouTube, offre spunti interessanti sul tema.

Bonus maternità: come presentare la domanda

Per ottenere questo sostegno la domanda deve essere presentata al Comune di residenza, entro sei mei dalla nascita o entro sei dall’ingresso del minore nel nucleo familiare, se siamo nei casi di adozione o affidamento preadottivo.

Questo sostegno viene concesso in via prevalente a tutte le mamme disoccupate che non abbiano avuto accesso ad altri tipi di sostegno.

Tuttavia può essere anche erogato in favore di mamme che lavorano le quali però, anche in questo caso, si trovano preclusa la possibilità di accedere ad altre forme di sostegno per la maternità.

Nell’ipotesi che tale assegno venisse accordato questo non è alternativo, ma cumulabile con altri trattamenti di natura previdenziale che possano essere erogati dall’Inps. Inoltre l’erogazione di questo assegno di maternità è compatibile con l’erogazione contemporanea dell’Assegno Unico Universale.

Bonus maternità: come funziona

Affinché si possa essere ammessi a godere di questo beneficio, la domanda deve essere fatta pervenire al Comune di residenza dal soggetto che ne abbia interesse, entro un termine massimo di 6 mesi.

Questo termine inizia a decorrere dalla nascita, o da quando il minore abbia fatto ingresso nel nucleo familiare nei casi di adozione o affidamento.

Abbiamo detto inoltre che, motivo derimente per poter essere ammessi al beneficio, è che il richiedente per nessun motivo sia stato destinatario di altre forme di trattamento previdenziale o assistenziale da parte dello Stato.

L’importo che viene poi materialmente erogato dal Comune, viene sì pagato mensilmente per un determinato numero di mesi nel corso dell’anno, tuttavia, l’importo dell’assegno erogato annualmente può variare nel corso del tempo.

Questo accade perché periodicamente, il valore di tutte le prestazioni di natura previdenziale e assistenziale sono rivalutate nel tempo per tenere conto delle variazioni dell’indice dei prezzi al consumo a seguito dell’Inflazione.

Ricordiamo che proprio quest’anno, per effetto dell’aumento di questo indice a causa dell’inflazione che ha raggiunto un valore dell’1,9%, sia l’importo dell’assegno mensile erogato dal Comune, che il valore della soglia Isee di riferimento, hanno subito delle correzioni al rialzo.

Il pagamento di questo assegno sebbene venga richiesto al Comune, è sempre effettuato dall’Inps anche se è il comune stesso che stabilisce le regole per assicurare il sostegno ai richiedenti.

Bisogna infine ricordare che l’assegno di maternità non fa cumulo con altri redditi e dunque non costituisce reddito imponibile ai fini Irpef.

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