Bonus Renzi 2022: busta paga più ricca col nuovo calcolo?

Il Bonus Renzi 2022 è il rinnovo dell'integrazione IRPEF sulla busta paga o sulla pensione di tutti gli italiani. Ma con un nuovo calcolo in merito agli scaglioni IRPEF, e nuovi problemi all'orizzonte a causa del conguaglio di fine anno.

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Busta paga più ricca col nuovo calcolo?

La prima risposta sarebbe: dipende. Se hai diritto al Bonus Renzi 2022 lo vedrai direttamente non solo nel cedolino del tuo stipendio mensile, ma alla fine dell'anno, col conguaglio.

Con la riforma dell'IRPEF e i nuovi scaglioni di reddito, la certezza di avere questo trattamento integrativo non è più garantito al 100%, perché sono incorsi altre problematiche, tutte di natura fiscale.

Inoltre il Governo Draghi, onde evitare ulteriori aumenti sulla spesa pubblica, ha preferito trasformare questo trattamento non in un credito monetario (cioè in pratica soldi liquidi alla fine del mese) ma in una serie di agevolazioni che potrebbero esserti utili alla fine dell'anno, in sede di pagamenti.

E' una situazione che riguarda pressoché tutti, non solo i lavoratori dipendenti o i pensionati, ma anche lavoratori autonomi e tirocinanti, come vedremo in seguito.

Ovviamente per questi ultimi dipenderà molto anche la cosiddetta No Tax Area, visto che, se non si supera una certa quota, sarà impossibile avere il trattamento in questione.

Per saperne di più ti suggerisco il video di Speedy News Italia, disponibile su Youtube e sul suo canale.

A questo si aggiunge anche la problematica del conguaglio, cioè del ricalcolo delle imposte da versare al netto del tuo reddito. Se lo hai a credito, il problema non si pone. Ma se è a debito, sono guai.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo in cosa consiste il bonus quest'anno per la tua busta paga.

Bonus Renzi 2022: ecco come funziona col nuovo calcolo

Il bonus Renzi 2022 funziona come trattamento integrativo sia per chi ha una busta paga, sia per chi detiene un cedolino pensionistico INPS.

E' stato introdotto con il decreto legge 66/2014, promosso dall'allora Governo Renzi (da qui il nome), e prevedeva solo un extra di 80 euro al mese nel caso di redditi tra 8.000 e 24.000 euro annui.

Se superavi la quota, cominciava a scendere, fino a raggiungere lo zero in caso di redditi superiori a 35.000 euro annui.

Le principali modifiche che ha ricevuto sono quella della Manovra di Bilancio 2020 e quella di quest'anno. Divenuto Bonus IRPEF nel 2021, ha portato all'aumento dell'integrazione a 100 euro mensili, sempre per i redditi tra 8.000 e 24.000 euro.

Mentre per quest'anno la natura del bonus si divide in:

  • credito fiscale per chi ha redditi inferiori a 15.000 euro annui,
  • agevolazioni sull'IRPEF per chi ha redditi superiori a 15.000 euro ma inferiori a 55.000 euro annui.

L'indirizzo del Governo Draghi è quello di agevolare con detrazioni e supporti vari tutti i contribuenti con redditi bassi, così da ridurre il carico fiscale nel lungo periodo.

Anche perché le spese non mancano, specie in un periodo di rincari generali, tra caro bollette, aumento dei prezzi del carburante e cartelle esattoriali.

Anche per questo è cambiato il calcolo stesso sulle buste paga.

Bonus Renzi 2022: ecco come cambia la tua busta paga

La busta paga cambia radicalmente con la riforma sull'IRPEF, perché con i nuovi scaglioni c'è la concreta possibilità di poter avere il bonus Renzi 2022, nel caso in cui l'anno scorso con i precedenti non ne avevi diritto.

Attualmente i limiti di reddito per il calcolo del prelievo IRPEF sono:

  • il 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • il 25% per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro;
  • il 35% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • il 43% per i redditi oltre i 50.000 euro.

Si sono abbassate le quote di prelievo per tutti i redditi bassi, mentre è stata disposta una super aliquota del 43% per tutti i redditi superiori (prima era solo del 41%).

Purtroppo la decisione non è stata esente da critiche, come quella del Sole24Ore in merito al risparmio fiscale previsto proprio per questi ultimi redditi, di quasi 900 euro all'anno rispetto ai 300 euro dei redditi bassi.

Ciò non toglie che con i nuovi scaglioni ora si potrà avere maggior possibilità di avere il credito da 100 euro in più al mese. O anche solo le detrazioni fiscali, visto che sopra il primo scaglione hai diritto ad una serie di agevolazioni.

Bonus Renzi 2022: come faccio a sapere se mi spetta col nuovo calcolo?

Il Bonus Renzi 2022 spetta solo a chi rientra in queste due semplici condizioni, che tu abbia la busta paga o la pensione:

  • accesso tramite trattamento integrativo in forma di credito fiscale,
  • accesso tramite detrazioni IRPEF.

Attualmente, per i redditi annui fino a 15.000 euro, come specifica perfino tg24.sky.it, si potrà avere ancora la rimodulazione del trattamento integrativo, mentre se si va oltre e si raggiunge al massimo il limite di 28.000 euro:

"tale beneficio potrà essere riconosciuto, in presenza di determinati presupposti previsti dalla norma, in sede di dichiarazione dei redditi"

Anche perché il calcolo attuale prevede una componente fissa, in sede di detrazione, che arriva fino a 1.910 euro in caso di redditi fino a 28.000 euro.

Oltre a ciò, la componente variabile passa a 1.190 euro per i redditi poco sopra i 15.000 euro per poi decrescere fino al limite massimo di 28.000 euro.

Nel caso di redditi ancora più alti, si potrà avere comunque un massimo di detrazione fiscale intorno ai 1.910 euro, ma solo se soprà i 28.000 euro. Più ci si avvicina alla soglia massima di 50.000 euro, più questa detrazione decresce, anche se tra 25.000 e 35.000 euro spetta di diritto un aumento di 65 euro sulla detrazione applicabile.

Ma chi prende il bonus Renzi nel 2022? Solo chi ha la busta paga?

Il bonus Renzi 2022 spetta non solo a chi ha la busta paga, ma anche a chi detiene un cedolino pensionistico INPS.

Trattandosi di uno stipendio, si parla prevalentemente di lavoratori dipendenti o di pensionati. In realtà spetterebbe, anche se solo come detrazione, anche ad altre categorie lavorative, quali:

  • lavoratori autonomi,
  • tirocinanti e stagisti,
  • collaboratori continuativi.

Nel primo caso, si prevede una semplice detrazione IRPEF nel caso di redditi non superiori a 4.800 euro, del valore di 1.190 euro.

Nel caso di tirocinanti e stagisti, si potrà avere diritto anche al trattamento integrativo, ma solo se si raggiungerà, come per tutti i casi, la quota minima reddituale per uscire dalla No Tax Area.

Si tratta di una fascia di reddito oltre la quale è possibile attuare un prelievo fiscale, ed è attualmente:

  • 8.145 euro annui per chi è lavoratore dipendente
  • 8.130 euro annui per chi è pensionato,
  • 4.800 euro annui per chi è lavoratore autonomo.

Se non raggiunge questa quota, il bonus non è erogabile.

Come si chiama il Bonus Renzi 2022 in busta paga?

In precedenza il bonus Renzi 2022 era ravvisabile nella tua busta paga con la dicitura  "Credito Art. 1 D.L 66/2014", che fa riferimento al decreto legge della sua prima formazione.

Attualmente sarà visibile con la dicitura "Trattamento integrativo l. 21/2020", a riferimento della legge che lo ha riformato come Bonus IRPEF.

Se non lo trovi, è possibile che non ti spetti a causa del calcolo del tuo reddito lordo, a fine anno. Potresti aver superato la quota limite reddituale, e, nel caso peggiore, potrebbe essere scattato il conguaglio.

Il conguaglio è un calcolo sull'imposta netta a fine anno, al netto delle imposte trattenute nel corso dei mesi.

Ricordiamo che se è a credito significa che la quota delle imposte e del prelievo fiscale è stata superiore a quella invece pagata, mentre se è a debito, è l'opposto.

Diciamo che la fortuna non ti sta arridendo se ti tocca pure il conguaglio a debito, oltre all'assenza del bonus. Per scoprirlo ci penserà l'ufficio competente del tuo posto di lavoro, se sei un lavoratore dipendente.

O direttamente lo vedrai sulla tua Dichiarazione dei Redditi, una volta calcolato il reddito lordo. Come consiglia CAFCisl, conviene aspettare la Dichiarazione 2023, così, se ti tocca il debito, non ti dovrebbe scattare la trattenuta sul tuo stipendio. Mentre in caso di credito, potresti avere il rimborso.