Buoni postali: come chiedere subito il rimborso prima della prescrizione

Buoni fruttiferi postali: quando scadono e quando invece vanno in prescrizione? Ecco come richiedere subito il rimborso prima che sia troppo tardi.

Buoni fruttiferi postali: come funzionano i termini di scadenza e prescrizione? Sempre più spesso nelle cronache si parla di casi di soggetti che, dopo essersi recati presso gli sportelli di Poste per la riscossione dei titoli, si sono trovati di fronte ad una spiacevole sorpresa.

Vengono infatti informati che i buoni a loro intestati erano caduti in prescrizione, quindi non è possibile procedere ad un rimborso dei soldi nè quelli a titolo di deposito capitale già versati all’acquisto, nè quelli degli interessi maturati.

Ecco come fare per evitare questa situazione, come funzionano i termini di validità di questi titoli, e come controllarne scadenza e tenere sotto controllo la data di prescrizione. Soprattutto, vediamo come ottenere subito il rimborso, prima del superamento dei limiti.

Come funziona la scadenza dei buoni fruttiferi postali

I Bfp o buoni fruttiferi postali, sono dei titoli garantiti da Poste Italiane, che assicurano al risparmiatore, l’eventuale restituzione di tutta la quota capitale, compresa degli interessi maturati nei periodi scelti, in qualsiasi momento il titolare lo richieda. Quindi sono investimenti che prevedono pochi rischi per chi decide di acquistare, d’altra parte proprio per questa natura, presentano anche bassi tassi di interesse.

Sono comunque utilizzati da moltissimi italiani e tra i preferiti come strumenti di deposito a risparmio, che spesso vengono donati tra familiari, o cointestati tra genitori e figli. Per questo motivo e i lunghi termini di durata del titolo, spesso può accadere che il titolare si dimentichi di controllare le scadenze e di verificare alcuni vincoli contrattuali come ad esempio la prescrizione. Tutti elementi utili a non perdere il diritto al rimborso totale del credito e degli interessi attivi maturati negli anni.

Bisogna infatti verificare sempre e periodicamente, non solo i termini di maturazione degli interessi, che nel caso in cui non siano ancora stati raggiunti, non daranno diritto al pagamento delle stesse quote; ma anche la data di emissione per calcolare e tenere sotto controllo la prescrizione, che a differenza della scadenza può cancellare ogni diritto alla restituzione dei soldi compresa la quota capitale.

Quando vanno in prescrizione i buoni postali

Per avere la certezza di poter richiedere correttamente la restituzione del 100% del capitale dei buoni postali, bisogna controllare che non siano caduti in prescrizione. Quindi la prima cosa da fare è andare a vedere quando sono stati sottoscritti, di che tipo di Bfp si tratta e a quale serie di emissione appartiene e qual è la loro durata.

Per quanto riguarda i buoni fruttiferi postali emessi fino a fine 2000, “Serie Z”, questi hanno una scadenza trentennale. Tutti quelli che hanno data di emissione posteriore all’anno 2000 scadono invece dopo venti anni. Quindi per calcolare la prescrizione, cioè la data oltre la quale non saranno più rimborsabili, bisogna considerare 10 anni dopo la scadenza.

Il limite quindi per potersi recare allo sportello e farsi rimborsare tutta la quota, del capitale compreso di interessi legali è differente in base all’anno del contratto sottoscritto. Inoltre per avere correttamente il pagamento, il titolare dovrà verificare, oltre che i termini temporali, anche le diverse modalità che sono previste da Poste per questo tipo di operazioni di rimborso. Vediamo quali sono.

Come avere il rimborso dei buoni postali

Per ottenere il pagamento dei soldi investiti in buoni fruttiferi postali, bisogna differenziare, e vedere se si tratta di buoni cartacei o buoni detti dematerializzati. Mentre per i buoni cartacei la titolarità è rappresentata dal contratto che rappresenta titolo in forma scritta, chi lo detiene materialmente è responsabile anche della custodia e dell’integrità dello stesso.

I buoni dematerializzati invece, presentano più vantaggi. Oltre al fatto che possono essere sottoscritti ed acquistati drettamente online dai titolari di un conto corrente Bancoposta o libretto postale, alla scadenza dei termini, gli interessi e la restituzione del capitale avvengono automaticamente, con accredito sul conto corrente indicato all’acquisto. Quindi è evidente che il buono fruttifero postale in forma non cartacea non prevede una vera e propria prescrizione, ma solo la naturale scadenza.

L’altra tipologia invece, è quella più datata e quindi anche più soggetta a scadenze anche già oltrepassate, dunque è importante, nel caso si posseggano uno o più titoli, richiedere al più presto il rimborso di tutte le quote spettanti per non perdere il diritto alla titolarità dei soldi. Per fare questo bisogna recarsi presso lo stesso ufficio postale nel quale originariamente è stato sottoscrito il contratto, e fare richiesta della restituzione presentando il titolo cartaceo del quale si deve essere intestatari.

Nel caso questa operazione venga fatta presso un altro sportello, bisognerà attendere fino a 4 giorni lavorativi prima che Poste possa procedere alla richiesta e alla liquidazione della cifra, per permettere il controllo dei dati. Le modalità di rimborso previste, possono essere: in contanti, ma solo per il limite stabilito dalla legge, e con accredito su iban di libretto o conto corrente postale indicato dal titolare.

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