Busta paga: smontato il bonus Draghi. Nessun rimborso Irpef

Arriva un'amara sorpresa per i lavoratori. Non ci sarà alcun bonus Irpef ricco e succulento nella busta paga di agosto, ma nemmeno a settembre. Non esisterebbe nemmeno il bonus Draghi, quello che con una semplificazione giornalistica era stato battezzato con il nome del premier attuale, più che altro per le tempistiche in cui arrivava questo rimborso, che per una firma che Mario Draghi aveva posto in calce ad un qualche provvedimento.

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Arriva un'amara sorpresa per i lavoratori. Non ci sarà alcun bonus Irpef ricco e succulento nella busta paga di agosto, ma nemmeno a settembre. Non esisterebbe nemmeno il bonus Draghi, quello che con una semplificazione giornalistica era stato battezzato con il nome del premier attuale, più che altro per le tempistiche in cui arrivava questo rimborso, che per una firma che Mario Draghi aveva posto in calce ad un qualche provvedimento.

In altre parole il cosiddetto bonus Irpef o bonus Draghi, che dir si voglia, non è una novità di quest'anno, perché le regole per poter fruire delle detrazioni fiscali per il lavoro dipendente non sono cambiate nel corso degli anni. Generalmente l'erogazione di questi conguagli Irpef avviene nel corso dell'anno di maturazione e non. viene erogato in una sola mensilità. Il datore di lavoro è obbligato a farle, perché questo è quanto prevede la legge. Questa precisazione è diventata quanto mai importante: la circolazione di tutta una serie di notizie ha fatto sì che la natura di queste detrazioni, di questa sorta di bonus Draghi, sia stata fraintesa dalla maggior parte dei lavoratori. A precisarlo è la Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro.

Busta paga, non arriva alcun bonus Draghi!

In altre parole i lavoratori non dovranno aspettari in busta paga alcun bonus Draghi - o bonus Irpef che dir si voglia - da 1.880 euro tutti insieme. Questa cifra, qualora aspetti, arriverà nel corso dell'anno, suddivisa sulle varie mensilità. Nulla da festeggiare, quindi, ad agosto od a settembre. Nessun premio aggiuntivo, nessun bonus in busta paga. Tutto procederà come sempre seguendo la solita strada. Attenzione quindi alle notizie che stanno circolando in rete.

Secondo tali notizie, peraltro attribuite a un’importante organizzazione sindacale, i lavoratori dipendenti, ma anche i pensionati, potranno trovarsi una bella sorpresa: con le buste paga di agosto e settembre, infatti, otterranno - spiega la Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro tramite una nota - un salario più ricco e succoso con il bonus Irpef di quest’anno. Ma da dove arriverebbe questo rimborso? Secondo l’informativa sindacale, si tratterebbe del rimborso delle detrazioni Irpef che potrà essere ricevuto da tutti i dipendenti e per legge non potrà essere inferiore a 690 euro, ma l’importo massimo previsto per quest’anno è pari a 1.880 euro. Per i lavoratori a termine, il rimborso sarebbe di importo non inferiore a 1380 euro.

Secondo gli esperti la confusione sarebbe aumentata anche dal fatto che questo rimborso sarebbe stato attribuito ad un fantomatico bonus Draghi, che nella realtà sarebbe inesistente, perché l'esecutivo, in carica dallo scorso febbraio, non avrebbe introdotto alcun nuovo bonus Irpef, ma non avrebbe nemmeno introdotto delle nuove detrazioni. Quelle di cui usufruirebbero i lavoratori sono in corso ormai da un po' di anni.

Una comunicazione fuorviante e assolutamente inopportuna - spiega Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi Cdl - visto l’effetto sulla platea dei destinatari e la difficoltà economica in cui versa una larghissima parte della popolazione.

Quali sono gli aumenti veri in busta paga? Quelli una tantum che arrivano dal rinnovo del contratto nazionale. Li elenco tutti in questo articolo: Aumenti in busta paga: ecco chi riceverà 230 euro in più.

Cosa arriva in busta paga!

Una domanda che sicuramente i nostri lettori ci porranno è cosa arrivi in realtà nella busta paga. Abbiamo capito che il bonus Draghi è una semplificazione giornalistica, non corretta. Ma come tale deve essere presa. I conguagli Irpef che spettano ai lavoratori dipendenti sono dettati, molto semplicemente, dalle detrazioni fiscali e di lavoro dipendente che sono stati previsti dall'articolo 13 del Testo Unico delle Imposte sui redditi: il riferimento corretto è il D.P.R. n. 917 del 1986. In questa sede è necessario ricordare, per correttezza, che queste detrazioni fiscali arrivano ormai da molti anni (la riforma risale al 1973). Ma soprattutto le detrazioni fiscali che arrivano grazie al lavoro dipendente vengono calcolate dal datore di lavoro, che agisce in qualità di sostituto d'imposta. E vengono erogate ogni mese nella busta paga. Quindi il cosiddetto bonus Draghi - se vogliano continuare a mantere questa definizione non molto corretta - non viene erogato nel corso del mese di agosto. Nessun rimborso Irpef arriverà quindi in questi giorni sulla busta paga.

Altro discorso, senza dubbio, è quello del rimborso che potrebbe arrivare dalla presentazione del Modello 730 da parte del lavoratore dipendente. In questo caso stiamo parlando di un conguaglio che spetta al diretto interessato a seguito di quanto pagato di tasse nel corso dell'anno e quanto avrebbe dovuto pagare in realtà. Stiamo parlando, però, di cifre che sono variabili da contribuente a contribuente, ma che soprattutto non arriveranno mai a valori enormi, tali da rivoluzionare la busta paga.

Ma ci sarà davvero una riforma dell'Irpef che andrà a modificare la busta paga? Faccio il punto della situazione in questo articolo: Draghi bocciato sulla riforma Irpef. Botta sulla busta paga!.

Bonus Irpef in busta paga!

Altro discorso, invece, è il cosiddetto buon vecchio bonus Irpef, quello che fino a luglio 2020 era stato battezzato come bonus Renzi (questo a ragione). Grazie ad un taglio del cuneo fiscale i lavoratori dipendenti continueranno a vedersi qualcosa come 100 euro in più in busta paga. Ad essere sinceri, nella migliore delle ipotesi, rispetto a giugno 2020 l'importo è aumentato solo e soltanto di 20 euro: il vecchio bonus Renzi valeva 80 euro al mese. Il nuovo bonus Irpef - che ha sostituito quello voluto da Matteo Renzi - vale 100 euro: la differenza è 20 euro

In questo caso, ovviamente, non tutti i lavoratori vedranno in busta paga lo stesso importo, che sarà modulato dal reddito lordo precepito, ma soprattutto decresce al crescere dello stesso. Ma proviamo a vedere quanto percepiranno i lavoratori:

  • redditi inferiori a 28.000 euro: 100 euro;
  • redditi compresi tra i 28.000 ed i 35.000 euro: 80 euro;
  • redditi compresi tra i 35.000 ed i 40.000 euro: da 80 euro fino all'azzeramento.

Attenzione alla quarantena, potrebbe non essere più malattia. Spiego tutto in questo articolo: Busta paga: la quarantena Covid non è malattia. Cosa cambia.