Busta paga 2022: come cambia grazie al taglio Irpef

Per il 2022 si prospetta una vera e propria rivoluzione della busta paga. Il taglio dell'Irpef porterà tutta una seria di novità per i lavoratori dipendenti.

Per il 2022 si prospetta una vera e propria rivoluzione della busta paga. Il taglio dell’Irpef porterà tutta una seria di novità per i lavoratori dipendenti. Sarà necessario abituarsi a tutte le novità fiscali, che sono state introdotte proprio quest’anno. La riforma fiscale ha introdotto un micidiale cambiamento delle aliquote Irpef, un sistema diverso per conteggiare le detrazioni e soprattutto arriveranno gli assegni familiari. Una delle prime preoccupazioni, che ha accomunato molti contribuenti, è quella del famoso bonus Renzi, che sembrava dato per cassato. Ma in realtà non è così (del bonus Renzi in busta paga ne abbiamo parlato in questo articolo).

Nel corso di quest’anno arriveranno importanti novità per i lavoratori dipendenti. A beneficiare del taglio Irpef saranno, principalmente, quanti abbiano dei redditi medio alti. Ma subire una vera e propria rivoluzione sarà l’intero impianto, che ruota intorno alla busta paga. Ma proviamo a scoprire quali sono le novità del 2022.

Novità Irpef direttamente in busta paga!

A partire dal mese di gennaio 2022, nel momento in cui verrà predisposta la busta paga, inizieranno ad essere operative tutte le disposizioni, che modificano gli scaglioni e le aliquote Irpef. In questi giorni, è giusto ricordarlo, c’è molta carne al fuoco, a partire da quelle che sono, a tutti gli effetti, le misure e le modalità con le quali devono essere calcolate le detrazioni per il lavoro dipendente, per le pensioni e per tutti gli altri redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente. Cambieranno anche le modalità con il quale viene calcolato il famoso bonus 100 euro, quello conosciuto un po’ da tutti come bonus Renzi.

Una delle novità più importanti, con le quali i contribuenti si dovranno confrontare, è l’abrogazione della detrazione fiscale, che spetterebbe nel caso in cui si dovesse avere un reddito da lavoro dipendente ed assimilato compreso tra i 28.000 ed i 40.000 euro. Al contrario sarà riconosciuto un esonero contributivo parziale, che sarà garantito ai lavoratori che abbiano un reddito inferiore a 34.996 euro. Ricordiamo e ribadiamo, in questa sede, che l’impatto sulla busta paga dei diretti interessati saranno realmente importanti. Le modifiche il Governo, guidato da Mario Draghi ha introdotto, concorrono a determinare una differente misura delle ritenute fiscale e dei bonus che spettano. Ad essere maggiormente premiati saranno quanti siano in possesso di un reddito medio alto.

Tagli Irpef in busta paga: un po’ di esempi!

Cosa cambierà per i lavoratori che ricevono mensilmente la propria busta paga? Proviamo a fare qualche esempio. Nel 2022, rispetto allo scorso anno, quanti abbiano redditi pari a 10.000 euro riusciranno a tenersi in tasca 158 euro in più. Chi, invece, ha un reddito pari a 15.000 euro si porterà a casa la bellezza di 422 euro in più, che lieviteranno a 1.143 euro per quanti abbiano un reddito pari a 40.000 euro. Si ridurrà a 990 euro il guadagno in più per i redditi intorno ai 50.000 euro. Il meccanismo premia, in maniera abbastanza evidente, quanti stiano incassando almeno 55.000 euro l’anno.

Questo importante cambiamento arriverà dal mese di marzo 2022, quando ci saranno i cambiamenti che riguardano i figli a carico e gli assegni familiari. Qualche novità, comunque, dovrebbe essere arrivare nella busta paga di gennaio ed in quella di febbraio. Nei calcoli sarà necessario tenere conto dell’impatto che ci sarà con l’introduzione dell’Assegno Unico Familiare. In questo caso sono state introdotte delle novità realmente importanti e che hanno, sostanzialmente stravolto la busta paga, così come la conoscevamo fino ad oggi. Gli assegni familiari non saranno più erogati con lo stipendio dal datore di lavoro, ma non solo. Saranno abrogate anche le detrazioni fiscali che riguardano i figli a carico. Un particolare sicuramente da tenere in considerazione, almeno nelle famiglie più numerose. L’assegno unico e famigliare non arriverà attraverso la busta paga, ma sarà erogato direttamente dall’Inps.

Ad essere molto importante sarà l’Isee!

Nel corso dei prossimi due mesi sarà necessario gestire la redazione della busta paga con una buona dose di pazienza, ma soprattutto informando anticipatamente i dipendenti.

La mensilità di marzo sarà da gestire con una buona informativa preventiva – afferma Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, intervista dal quotidiano Il Corriere della Sera -, perché conterrà somme percepite in meno dai lavoratori che subiranno una riduzione della somma corrisposta dal datore di lavoro, corrispondente alla perdita delle detrazioni fiscali per i figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare.

Questo significa, in buona sostanza, che ci sarà una busta paga più bassa, ma dovrebbe arrivare anche l’assegno da parte dell’Inps. Sempre che questo sia stato chiesto a tempo ed ora direttamente dal lavoratore. Quello che è necessario tenere coto è che l’assegno unico terrà conto del patrimonio familiare.

Ai fini della liquidazione dell’assegno conteranno anche case e risparmi, così come esposti nell’Isee – conclude De Luca -. Le prime proiezioni non lasciano spazio a un grande ottimismo circa la quantificazione effettiva, che in molti casi risulterà una sorpresa, non sempre positiva.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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