Sai come si calcola l’imposta di registro? 5 cose fondamentali da sapere per non sbagliare

L'imposta di registro è una tassa che riguarda la registrazione di atti ufficiali. Tuttavia sai come si calcola? Ecco 5 cose da sapere per non sbagliare.

L’imposta di registro è una tassa che viene applicata e deve essere pagata in determinate circostanze. Questa tassa è collegata in particolare al settore immobiliare.

Questa tassa è di fatto un’imposta indiretta, che viene quindi pagata allo stato durante la stipula di alcuni atti ufficiali. In alcuni casi si paga l’imposta di registro sugli atti giudiziari, per esempio per poter utilizzare i documenti di un processo. In altri casi la si deve pagare per ufficializzare la scrittura di un documento privato.

Si tratta di una imposta calcolata con diverse percentuali, in base al tipo di atto ufficiale a cui è collegata. In alcuni casi il pagamento di questa somma è obbligatorio, mentre in altre situazioni è possibile attingere ad un esonero al pagamento della tassa, per esempio in alcune tipologie di compravendita immobiliare.

L’imposta quindi si utilizza anche per atti che riguardano trasferimenti: di azienda, di proprietà o di alcuni diritti reali su un immobile o su un patrimonio, oppure per atti formali all’estero, o ancora per scritture private. Il caso più comune di pagamento dell’imposta di registro è quello che riguarda l’acquisto di un immobile, ma anche in caso di registrazione di un nuovo contratto di locazione.

Vediamo in questo articolo 5 cose da sapere per non sbagliare nel pagamento dell’imposta di registro: quando viene applicata, come funziona in caso di acquisto di una prima abitazione, come funziona in caso di cedolare secca, in caso di compravendita di terreni, e quali sono i casi di esenzione possibili.

Quando si applica l’imposta di registro

Come anticipato, l’imposta di registro si deve pagare ogni qual volta sia necessario registrare un atto ufficiale, in determinate situazioni. Si tratta di una piccola somma, calcolata in base ad una percentuale variabile in base al caso specifico. In particolare, la tassa si applica, come spiega l’Agenzia delle Entrate, in questi casi:

  • In caso di atti scritti nel territorio dello stato italiano;
  • in caso di atti all’estero, a proposito di trasferimenti di proprietà, di diritti reali su beni immobili o aziende nel territorio italiano, o con oggetto contratti di locazione;
  • Contratti di locazione e affitto all’interno del territorio italiano;
  • Contratti di trasferimento e affitto di aziende esistenti in Italia, o di diritti reali sugli stessi.

Va tenuto in considerazione, per quanto riguarda i contratti di locazione, che l’imposta è dovuta anche in caso di cessioni, risoluzioni e proroghe. Il primo fattore a cui devi prestare attenzione riguarda la situazione che comporta l’applicazione dell’imposta di registro.

Risulta piuttosto importante quindi, se ti trovi in una delle casistiche viste sopra, stai acquistando casa, oppure stai stipulando come proprietario un contratto di locazione, ricordarti di provvedere al pagamento dell’imposta, per non rischiare di evadere le tasse.

Imposta di registro e prima abitazione

Il secondo punto da tenere in considerazione che riguarda l’imposta di registro ha a che fare con la casa destinata a prima abitazione. Salvo specifiche agevolazioni, che vedremo tra poco, quando decidi di acquistare una casa, devi fare una distinzione per il calcolo della tassa, se si tratta di una prima abitazione o di una seconda casa.

Se stai comprando un immobile da destinare a prima abitazione infatti, devi tenere presente che l’imposta di registro è proporzionale al 2% del valore catastale dell’immobile. Tieni presente che il valore minimo è di mille euro. Questa percentuale è piuttosto ridotta, rispetto a quella che si applica se devi comprare una seconda casa.

Se stai pensando quindi di acquistare una abitazione che non sarà la tua dimora abituale, ma una seconda casa, tieni presente che il calcolo dell’imposta di registra sarà piuttosto diverso. La percentuale in questo caso aumenta, per arrivare al 9% del prezzo o del valore catastale della casa.

Si tratta di una percentuale decisamente più alta, ma tieni in considerazione che dovrai provvedere a pagare anche altre imposte, oltre a quella di registro, se acquisti una casa. Tieni anche presente che attualmente esiste un nuovo bonus prima casa 2022, con acquisto o affitto senza tasse: si tratta di agevolazioni specifiche per il mercato immobiliare, per cui l’imposta di registro potrebbe anche essere gratuita.

Imposta di registro e cedolare secca

L’imposta di registro, come anticipato, si applica anche nel caso di un nuovo contratto di affitto. Tieni presente che tutti i contratti di affitto per obbligo di legge vanno registrati, ovvero presentati al fisco. Per farlo, il proprietario e l’inquilino devono accordarsi sul prezzo e sulle modalità con cui viene utilizzata la casa.

Tra tutte le modalità con cui si può stipulare un contratto, il proprietario di una casa può scegliere la cedolare secca, per l’affitto agevolato. Si tratta di un regime fiscale particolarmente vantaggioso per i proprietari di casa, che pagano tasse ridotte sul contratto di affitto, ma anche per gli inquilini, che possono vedere scendere il prezzo mensile per l’affitto.

La cedolare secca può essere scelta per affitti brevi, con tassazione ridotta al 21% o al 10% in base al tipo di contratto stipulato. Cosa accade a questa tassa, nel caso di cedolare secca? Il terzo punto importante da sapere riguarda proprio questa casistica. Con la cedolare secca non si paga questa tassa per registrazioni, proroghe, e risoluzioni del contratto di locazione, ma si dovrà pagare per la cessione del contratto di locazione.

Imposta di registro sui terreni

Un altro caso da analizzare riguarda l’imposta sui terreni. Allo stesso modo di come questa tassa viene applicata per la compravendita di immobili, può essere applicata anche per i terreni. Per chi acquista un terreno agricolo ad esempio, questa tassa è al 15% del prezzo del terreno, a cui si aggiungono anche altre tasse per la compravendita.

Esiste però un’eccezione: è possibile acquistare un terreno agricolo e pagare una imposta di registro ridotta, all’1%, in caso di piccola proprietà contadina, per cui è prevista una specifica agevolazione. Anche in questo caso è consigliato fare attenzione a quando è obbligatorio pagare l’imposta.

Esenzioni dall’imposta di registro

Dopo aver visto quando va pagata questa tassa, vanno anche tenute in considerazione alcune situazioni in cui si è esonerati dal suo pagamento. Il caso principale riguarda l’acquisto di una prima casa da parte di giovani sotto i 36 anni di età, che aderiscono al bonus prima casa under 36, per tutto il 2022: è possibile ottenere l’esonero dal pagamento di diverse tasse.

Una di queste è proprio l’imposta di registro, che insieme ad altre tasse viene esclusa nel momento dell’acquisto di un’abitazione destinata a prima casa. Tieni in considerazione quindi che se sei un giovane che stai acquistando casa tramite mutuo con la banca, potrai ricevere da un lato una garanzia da parte dello stato, dall’altro lato un esonero al pagamento di alcune imposte, tra cui quella di registro.

Tuttavia per poter accedere a questo esonero dovrai necessariamente rientrare tra i beneficiari del bonus, ovvero non dovrai superare un reddito annuo calcolato in base all’ISEE di 40.000 euro, non aver superato 36 anni di età, e provvedere all’acquisto di una abitazione destinata a prima casa.

L’ultimo consiglio quindi riguarda proprio questo aspetto: tieni presente che non dovrai pagare l’imposta se seguirai tutte le indicazioni per ottenere un mutuo agevolato.

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