L' Imposta Municipale Unica, abbreviato in IMU, è una tipologia di imposta diretta, di tipo patrimoniale. Quindi, questo tributo non colpisce il reddito delle persone, ma grava sul patrimonio immobiliare del cittadino appartenente ad un Comune italiano.
Questa imposta è stata ideata con lo scopo di sostituire un' altra imposta, ossia l' imposta comunale sugli immobili (ICI), dal Governo Monti, attraverso l' emanazione del decreto legge numero 201 del 2011, denominato decreto "Salva Italia", successivamente modificato e convertito in legge dalla Legge numero 214 del 2011.
La scadenza per il pagamento della seconda rata di saldo dell' IMU si avvicina. Nello specifico, bisognerà pagare la seconda rata dell' IMU entro e non oltre il 16 dicembre 2021. Nel proseguimento di questa guida andremo ad espletare qual è l' importo dovuto e, soprattutto, come si calcola.
Le aliquote sulle quali occorrerà calcolare l' importo del saldo dell' IMU da versare sono quelle evidenziate ed approvate dal proprio Comune di appartenenza ed approvate, entro e non oltre la data del 28 ottobre 2021, sul sito del Ministero dell' Economia e delle Finanze.
In questo articolo andremo a vedere insieme quali sono le aliquote IMU, come si calcola l' IMU, qual è la scadenza fissata per la seconda rata di saldo dell' IMU, l' esenzione per abitazione principale e le altre tipologie di esenzione ed infine concluderemo andando a vedere quali sono le agevolazioni previste dalla legge.
Le aliquote IMU
Per iniziare il calcolo dell' IMU da versare nelle casse del proprio Comune di appartenenza, dobbiamo partire andando a conoscere le aliquote che sono state previste da questi ultimi.
E' la legge che stabilisce le aliquote di base, che poi potranno essere modificate, nei limiti di quanto stabilito da questa, dai Comuni italiani, i quali possono decidere di aumentare o di diminuire le aliquote IMU, sempre rispettando i dettami di quanto stabilito dalla legge.
In sostanza, la legge che si occupa di stabilire le aliquote di base è il decreto legge numero 145, emanato il 30 dicembre del 2018, il quale si occupa di definire anche i limiti di intervento dei Comuni in merito alle aliquote IMU stesse.
Andando al sodo, però, ecco quali sono le aliquote di base stabilite dalla legge:
- 4 per mille per le abitazioni principali
- 2 per mille per i fabbricati rurali ad uso esclusivo del coltivatore diretto
- 7,6 per mille per tutti gli altri casi
Queste aliquote di base possono essere modificate dai Comuni, all' interno di questi limiti previsti dalla legge:
- Aumento o diminuzione del 2 per mille per le abitazioni principali
- Riduzione dell' 1 per mille per i fabbricati rurali ad uso esclusivo del coltivatore diretto
- Aumento o riduzione del 4 per mille per gli immobili locati, per gli immobili che non producono un reddito fondiario e per gli immobili il cui possesso è in mano ad un soggetto passivo ires
- Aumento o riduzione del 3 per mille per tutti gli altri casi
Questi aumenti e queste riduzioni apportate dai singoli Comuni italiani in merito all' importo dell' IMU da versare, devono essere approvate con la delibera del Consiglio comunale e successivamente pubblicate sul sito del Ministero dell' Economia e delle Finanze, entro e non oltre il 28 ottobre di ogni anno.
Qua sotto puoi trovare un video di Rinalda Borra, la quale spiega in maniera fresca ed esuriente il tema del saldo dell' IMU in scadenza il 16 dicembre 2021.
Come si calcola l'IMU
Dopo aver visto le aliquote IMU definite dal Mef e perfezionabili dai singoli Comuni di appartenenza, nei limiti consentiti dalla legge, andiamo adesso a vedere come si calcola l' IMU.
Per fare il calcolo dell' IMU online hai bisogno di avere a portata di mano alcuni elementi che ti aiuteranno a perfezionare il conteggio delle somme da versare al Comune di appartenenza per il saldo della seconda rata dell'IMU che risulta in scadenza a breve, il giorno 16 dicembre 2021.
Nello specifico, questi elementi sono: il Codice Catastale del Comune, la categoria catastale e la tipologia dell' immobile, le pertinenza dell' immobile, la cifra della rendita catastale non rivalutata, la percentuale di possesso sull' immobile, il mese di inizio del possesso sull' immobile, il mese della fine del possesso sull' immobile, la percentuale di esenzione IMU, l' aliquota IMU e conoscere se l' immobile risulta o meno di tipo storico oppure in stato di inagibilità.
La rendita catastale non rivaluta non deve essere mai confusa con il valore di mercato dell' immobile e la puoi trovare nell' ultima dichiarazione dei redditi oppure sul sito dell' Agenzia del Territorio. Per calcolare il valore della rendita catastale non rivalutata per i terreni agricoli bisogna considerare il reddito dominicale non rivalutato.
Inserendo la percentuale di possesso sull' immobile, se questa non risulta del 100% e, quindi, non sei l' unico proprietario dell' abitazione, allora dovrai ricordarti di compilare il campo relativo alla comproprietà dell' immobile in questione.
Attenzione, perché, nel conteggiare i mesi del possesso sull' immobile, qualora i giorni risultino di una durata uguale o maggiore a 15 giorni, allora nel calcolo dell' IMU si considera un mese per intero.
Ad esempio, se hai acquistato un immobile il 19 settembre, allora dovrai iniziare il calcolo dell' IMU dal mese di ottobre. Se, invece, hai acquistato un immobile il 12 settembre, allora dovrai iniziare il calcolo dell' IMU già dal mese di settembre stesso.
Se il tuo immobile risulta come abitazione principale, non dimenticarti di spuntare la casella apposita. Se, invece, non ti ricordi di farlo la detrazione a te spettante sarà di soli 200 euro.
Se il tuo immobile è stato dichiarato inagibile, non dimenticarti di spuntare l' apposita casella per avere le detrazioni a te spettanti, stabilite dalla legge. La stessa cosa vale anche per la compilazione del campo relativo all' interesse storico e artistico dell' immobile in questione.
Per effettuare il calcolo dell' IMU, dunque, bisogna partire dal valore della rendita catastale non rivalutata e provvedere a fare una rivalutazione pari al 5% del valore stesso. Successivamente, bisognerà moltiplicare il valore ottenuto per il coefficiente di ogni immobile sul quale si deve pagare l' IMU. Infine, a tale importo saranno applicate le aliquote IMU stabilite dai Comuni di appartenenza e pubblicate sul sito del Ministero dell' Economia e delle Finanze.
Ecco quali sono i coefficienti da utilizzare per calcolare l' IMU.
Coefficiente di 160:
- per fabbricati di categoria A (abitazioni), esclusa la categoria A/10 (uffici e studi privati);
- per fabbricati di categoria C/2 (magazzini e locali di deposito);
- per fabbricati di categoria C/6 (stalle, scuderie, rimesse e autorimesse senza scopo di lucro);
- per fabbricati di categoria C/7 (tettoie).
Coefficiente di 140:
- per fabbricati di categoria B (uffici pubblici e case di cura senza scopo di lucro);
- per fabbricati di categoria C/3 (laboratori per arti e mestieri);
- per fabbricati di categoria C/4 (locali sportivi senza scopo di lucro);
- per fabbricati di categoria C/5 (stabilimenti balneari e acque curative senza scopo di lucro).
Coefficiente di 80:
- per fabbricati di categoria A/10;
- per fabbricati di categoria D/5 (istituti di credito, di cambio e assicurativi).
Coefficiente di 65:
- per fabbricati di categoria C/1;
- per fabbricati di categoria D (sale cinematografiche), esclusa la categoria D/5.
Dopo aver calcolato l' importo da versare come saldo IMU al proprio comune di appartenenza, considerando anche, quindi, i coefficienti e le aliquote previste dalla legge, bisogna concludere il calcolo con l' arrotondamento dei centesimi di euro.
Nello specifico, questo arrotondamento andrà fatto in questo modo:
- Se il terzo numero decimale dopo la virgola è un numero compreso tra il numero 0 e il numero 4, allora bisognerà arrotondare l' importo dell' IMU sull' immobile per difetto;
- Se, invece, il terzo numero decimale dopo la virgola è un numero compreso tra il numero 5 e il numero 9, allora bisognerà arrotondare l' importo dell' IMU sull' immobile per eccesso.
Qualora tu sia in possesso di più immobili su cui dovrai pagare l' IMU, allora l' arrotondamento andrà effettuato sul calcolo finale di tutti gli immobili sommati tra di loro, con l' arrotondamento all' euro, con le stesse modalità del terzo numero decimale che abbiamo visto poco sopra.
Ad esempio, se il totale dell' IMU sugli immobili risulta di 326,49 euro, allora l' IMU da versare sarà di 326,00 euro; se, invece, il totale dell' IMU sugli immobili risulta di 326,50 euro, allora l' IMU da versare sarà di 327,00 euro, tralasciando in entrambi i casi i numeri decimali che si trovano dopo la virgola.
Le scadenze IMU
Le scadenze IMU fissate per quest' anno sono le seguenti:
- 16 giugno 2021 per il pagamento della prima rata di anticipo dell' IMU;
- 16 dicembre 2021 per il pagamento della seconda rata di saldo dell' IMU.
Se il giorno in cui è stata fissata la scadenza esce di sabato, di domenica o in un altro giorno festivo, la scadenza slitta in maniera automatica al primo giorno lavorativo utile.
Nella scadenza IMU del 16 dicembre 2021 occorrerà procedere con il saldo dell' IMU, andando a pagare il restante 50% dell' imposta da pagare. Si paga attraverso la compilazione gratuita del modello f24 e tramite una di queste modalità di pagamento:
- online, tramite una carta di credito;
- con il servizio di home banking fornito dalla propria banca;
- presso gli sportelli adibiti presenti sul territorio.
Esenzioni IMU per abitazione principale
Il decreto legge denominato "Salva Italia" dava una definizione per abitazione principale, ascrivendola come l' immobile iscritto al catasto come unica unità immobiliare, dove il possessore dimora e stabilisce la propria residenza anagrafica.
Successivamente, con le modifiche sopravvenute mediante l' introduzione dell' art. 4 del decreto legge numero 16 del 2012, a tale definizione di abitazione principale, è stato aggiunto l' intero nucleo famigliare al singolo possessore.
Andando direttamente al nocciolo della questione, ecco quali sono le esenzioni IMU:
- Esenzione IMU per abitazione principale, escluse quelle che appartengono alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e, quindi, classificate come immobili di lusso;
- Esenzione IMU per immobili che appartengono alle categorie catastale D;
- Esenzione IMU per immobili che appartengono alle cooperative edilizie e che sono segnate come abitazione principale dei soci assegnatari;
- Esenzione IMU per gli alloggi sociali;
- Esenzione IMU per casa assegnata ad un coniuge, in caso di separazioni o in casi simili;
- Esenzione IMU per la singola abitazione adibita all' uso delle Forze armate;
- Esenzione IMU per i terreni agricoli utilizzati in maniera esclusiva dai coltivatori diretti per gli scopi a lui associati;
- Esenzione IMU per attività appartenenti al settore balneare;
- Esenzione IMU per attività appartenenti al settore turistico.
Agevolazioni IMU
Ecco le agevolazioni IMU:
- Riduzione del 50% per pensionati all' estero;
- Riduzione del 50% per immobili in comodato d' uso a parenti;
- Riduzione del 50% per immobili dichiarati come storici o artistici;
- Riduzione del 25% per immobili in locazione a canone concordato;
- Riduzione di 200 euro per abitazioni principali che non possono beneficiare dell' esenzione.