Abolizione del Canone RAI: chi non è d’accordo con la proposta

Si torna a parlare di abolizione del canone RAI: ecco chi non è d’accordo con la proposta e quali sono le motivazioni.

In questo periodo si è tornati a discutere dell’eventuale possibilità di andare verso una completa abolizione del Canone Rai.

Stiamo parlando della proposta avanzata da parte della Lega di avviare un percorso di riduzione progressiva dell’importo fino alla sua completa eliminazione entro cinque anni. 

Tale proposta legata all’abolizione del canone RAI andrebbe a prevedere un ammortamento del 20% della tassa già a partire dal prossimo anno, dal 2024. 

Ma cosa comporterebbe effettivamente questa prospettiva? Andiamo a vedere in questo articolo quali potrebbero essere le conseguenze dell’abolizione del canone RAI e chi invece sembra non essere d’accordo con la proposta avanzata dalla Lega di abolire il canone.

Una riduzione graduale del Canone Rai

Stando a quanto previsto dal programma proposto dalla Lega, a partire dal prossimo anno, il Canone TV per le famiglie potrebbe passare dall’attuale importo di 90 euro alla riduzione in 72 euro

Successivamente, l’idea è quella di andare ulteriormente a ridurre l’importo del canone a 57 euro, poi a 46 euro e infine raggiungerebbe lo zero. 

Al momento, infatti, è importante ricordare che l’abbonamento radiotelevisivo italiano viene addebitato direttamente sulla bolletta, per un importo di 9 euro al mese per 10 mensilità.

Entro l’anno prossimo, quindi, il Governo Meloni dovrà individuare una possibile soluzione per andare ad escludere il Canone Rai dalla bolletta della luce, nel rispetto delle direttive avanzate dall’Unione Europea in merito al libero mercato dell’energia.

Chi non è d’accordo con l’abolizione del Canone RAI

Dopo l’avanzamento della proposta da parte della Lega della possibilità di avviare un piano di abolizione del canone RAI, iniziamo quindi a manifestarsi le varie opinioni dei diversi partiti politici in merito al futuro del canone.

In questo scenario, quindi, emerge che non tutti sono concordi nell’abbandonare la tassa del canone RAI. 

Tra le opinioni contrastanti dei diversi partiti riguardo all’eventuale abolizione, Stefano Candiani, membro della Camera dei deputati, del partito della Lega, ha affermato più volte che “gli italiani non sono un bancomat” e non dovrebbero essere costretti a sostenere i costi di “Mamma Rai” unicamente dalle loro tasche. 

Dall’altro lato, Maurizio Gasparri di Forza Italia, sottolinea che il finanziamento del canone rappresenta a tutti gli effetti una tutela per la democrazia e la libertà.

È proprio su questa posizione che sembrano concordare anche molti altri partiti politici, considerando appunto che il Canone TV, come servizio pubblico, dovrebbe essere finanziato dallo Stato.

Leggi anche: Canone rai fuori dalla bolletta? Cosa potrebbe succedere con la riforma del Fisco.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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