Canone Rai, sai che molti potranno non pagarlo più? Ecco chi

Consulta la guida per conoscere i dettagli sul Canone Rai! Eri a conoscenza del fatto che ci sono degli esenti? Soprattutto, ci sono dei cambiamenti in atto.

Se non vuoi perdere le ultime novità sul Canone Rai, devi assolutamente consultare questa guida! Segui passo passo i temi affrontati, poiché si è discusso di cancellazione o posticipazione del pagamento. Insomma, quando si tratta di innovazioni sulle imposte obbligatorie è bene utilizzare canali di informazione validi per conoscere tutte le notizie utili. Al momento, è fondamentale e necessario capire come il Governo Draghi stia gestendo anche la suddetta questione.

Sei pronto a scoprire se finalmente sarai tra gli esenti o se potrai pagare in modo più conveniente?Soprattutto in cosa consistono le categorie speciali? Scorri l’articolo! 

Canone Rai, di cosa si tratta?

In un clima fortemente colpito dalla crisi umanitaria della Pandemia di coronavirus, il Governo Draghi le sta studiando tutte per venire incontro ai cittadini. Tra le tante questioni, salta fuori la possibilità di modificare aspetti essenziali del saldo del Canone Rai, per rendere la situazione più vantaggiosa, ma si parla addirittura di cancellazione. Ma sostanzialmente, in cosa consiste la tassa?

La ratio che la disciplina è data dal fatto che si tratta di un onere da pagare in ragione della possessione di strumenti che permettono l’ascolto di radioaudizioni tv. Quindi, chi detiene questi mezzi di comunicazione è obbligato a soddisfare il pagamento dell’imposta.

La normativa che ha da sempre contraddistinto il pagamento ha fatto si che finora si pagasse da un nucleo familiare una volta l’anno, con il criterio che il gruppo in questione abbia la stessa residenza, oltre che abitazione.

Quindi, l’elemento della residenza anagrafica è importante, perché è da qui che è possibile mandare l’avviso dell’utenza sulla base dell’energia elettrica utilizzata, perché la tassa arriva insieme alla bolletta! Insomma, entra di soppiatto nelle case dei telespettatori, ma in ogni caso è necessario adempiere al dovere perché comunque si usufruisce di un servizio essenziale.

La conseguenza di questa situazione è che non si può pagare con il bollettino postale, stessa cosa per chi vive all’estero, ma ha ancora la residenza nel nostro Paese, e possiede una casa con l’apparecchio che riceve le trasmissioni.

Ovviamente, ci possono anche essere casi di persone che non ne posseggono. Allora, è necessario inviare ogni anno il modulo di esenzione, per permettere agli archivi digitalizzati dell‘Agenzia delle Entrate di possedere tutte le informazioni necessarie a gestire nel modo più opportuno la questione. La vera protagonista nella gestione del servizio è proprio quest’ultima, l’energia elettrica è solo il tramite per trattare la riscossione del danaro.

Motivi del perché si paga il canone RAI

Capire perché si paga una tassa non è una cosa da poco. Fare le cose senza saperne la ragione non è coerente con i dettami e i principi dello Stato Sociale nel quale la nostra società vive. Un sistema del genere attua degli interventi indirizzati a garantire migliorie nelle condizioni di benessere dei cittadini, quindi di conseguenza ci sono delle ragioni valide del perché esiste questo onere.

Possiamo introdurre le motivazioni riprendendo uno dei confronti più importanti del momento legati alla tematica. Protagonisti sono Matteo Renzi e Carlo Calenda, i quali si scontrano sulla cancellazione dell’imposta o sulla privatizzazione. Intervenire su un argomento del genere significa avere la volontà di gestire un servizio di questa portata in modo confacente alle condizioni vissute dai contribuenti.

Al di là delle visioni dei politici, anche noi da bravi critici del sociale, sfruttiamo il nostro spirito di analisi per vedere il mondo con gli occhi di chi vuole conoscere il mondo attraverso la finestra digitale che ha rivoluzionato la percezione della visione e degli altri sensi, senza lasciarsi impressionare da argomenti futili.

 La ragione più importante risiede nella frase di Marshall Mcluhan sul mondo della comunicazione. Secondo questo importantissimo studioso, ciò che più conta nella comunicazione non è il messaggio, ma il modo. Ad oggi, siamo consapevoli che le modalità di trasmettere informazioni e contenuti della televisione, è la più potente che esista. In parte questo mezzo vede un rivale nei social media, ma ancora la televisione è Regina dell’informazione.

Pagare il Canone Rai significa abbracciare questa concezione, garantendo quella base economica necessaria alla crescita del canale per eccellenza della cultura. Vuol dire avere una rete Nazionale che unisce, senza la fame degli ascolti vissuta da altri canali, e pubblicità che possano fuorviare l’obiettivo della rete.

Anche Rai 3 è molto apprezzato, ma essendo un Canale dedicato alla cultura di un pubblico molto colto,  è chiaro che l’intento di essere il più popolare possibile viene meno. Per questo Rai 1 sembra essere il valido candidato a detentore della cultura del nostro Paese. Perché: intrattiene, informa e condivide cultura!

Questo non può che essere un valido mezzo anche per soppiantare l’eccessivo grado di analfabetismo che vige in Italia. Laddove non arrivano i libri, ci pensa la Rai! Quindi, l’obiettivo è fare televisione di qualità, e non imporsi sulla società italiana con contenuti mirati alla spettacolarizzazione e mercificazione dei valori.

Guida per effettuare il pagamento

Come già detto, la tassa viene comunicata e apposta sulla bolletta dell’energia che i cittadini ricevono di consueto per effettuare il pagamento di tutte le imposte. La somma totale all’anno è di €90,00, la quale può essere rateizzata in 10 pagamenti da €9,00 per garantirne il saldo e una gestione che possa venire incontro alle esigenze dei telespettatori.

Il periodo da cui si inizia a sborsare denaro inizia dal mese di gennaio, per giungere fino ad ottobre. Come si versa? Viene usato, da chi è titolare di un contratto elettrico domestico, il cosiddetto modello F24. Stessa cosa per chi paga il canone con fornitura di elettricità mediante reti non interconnesse con la Rai.

C’è chi paga mediante la modalità di addebito sulla propria pensione, cioè il valore in denaro viene scalato in automatico, ma per fare ciò bisogna farne richiesta. 

A chi? Al proprio ente pensionistico entro la data del 15 novembre, ma con le condizioni di avere l’abbonamento alla televisione e una pensione che non supera € 18.000 rispetto al periodo precedente a quello nel quale viene fatta domanda, cioè l’anno prima.

Invece, come si dovranno comportare coloro che lavorano all’Estero ma hanno residenza e apparecchi per ricevere radiotrasmissioni in Italia? Possono saldare la tassa attraverso un bonifico indirizzato al bilancio statale, indicando come dati due codici. Il primo è il C.F. del contribuente, il secondo è il cosiddetto codice di tributo.

Quali sono le novità per il 2022?

Durante il mese di dicembre 2021 si è chiacchierato molto su questa tassa, specialmente in riferimento al fatto di abolirla dalle bollette. Ciò era stato proposto in ragione del PNRR, cioè il Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa, documento fondamentale per il nostro Paese che deve trovare le risorse per rinascere vista la crisi economica e umanitaria causata dalla pandemia di coronavirus. La stessa Unione Europea ha sollecitato l’Italia a conformarsi alle normative sulla concorrenza predisposte.

La conclusione della questione però è lontana da questo obiettivo, perché la decisione sull’abolizione è stata rimandata. Inoltre, si è anche parlato di far pagare la suddetta tassa anche ai possessori di strumenti, quali tablet, pc e smartphone abilitati a usufruire di piattaforme di streaming, nelle quali c’è anche la Rai. Ma ancora in merito a ciò, niente è stato confermato, si tratta di una proposta senza decisioni certe.

Invece, la rateizzazione sopra menzionata e il pagamento dei €90,00 è decisa, ma si tratta di una mossa importante. Non si tratta soltanto di apportare una modalità di pagamento conveniente alle persone, ma anche di porre in essere quei mezzi utili a combattere l’evasione fiscale, perché in questo modo la pratica è favorita molto meno.

Il fondamento legislativo di questa scelta risiede nella Legge del 28 dicembre 2015,  la n. 208, da ciò si evince una diminuzione del fenomeno dal 27% al 5%.

Di conseguenza, anche la somma annuale è minore, prima era di €110,00. In questo modo l’Italia ha un primato rispetto agli altri Paesi europei, paga meno di tutti il canone della rete nazionale. Basta riprendere il costo del Regno Unito che paga 185£ l’anno, mentre la Francia €138,00.

Sorge spontaneo chiedersi, ma dove vanno questi soldi? Quelli che finanziano la tv sono circa €75,00, il resto è canalizzato nel Fondo per l’Editoria gestito dalla Presidenza del Consiglio, ma per le antenne locali, è il MISE che se ne occupa.

Di sicuro, se già a inizio 2022 sono cambiate molte cose, nel 2023 ci saranno altre innovazioni, specialmente in riferimento alla gestione fondi e alle Direttive della Commissione Europea. Si tornerà ai bollettini e al modella F24 senza bolletta della luce? Lo scopriremo solo vivendo, ma adesso occorre capire chi sono gli esenti!

Canone Rai: ecco chi è esente!

Quando entra in gioco la possibilità di non pagare, ecco che si aprono bene le orecchie! E’ chiaro che se si hanno i requisiti, perché non sottrarsi da un pagamento che pesa sulle tasche? Per capire la questione, è necessario comprender che esiste un altro tipo di canone, quello denominato Speciale RAI.

Di che si tratta e chi lo paga? Sostanzialmente è lo stesso canone, ma adatto al caso specifico. Diciamo che per legge lo devono saldare coloro che gestiscono gli strumenti di ricezione in attività pubbliche che vanno al di fuori della gestione domestica. La ragione di ciò è data dal fatto che ci sono delle somme, cioè delle tariffe differenti rispetto all’uso privato. Certamente, la situazione di un albergo non è la stessa di una casa, ma anche tra strutture simili.

Ad esempio, gli alberghi a 5 stelle con 100 stanze pagano circa € 6.789, o quelli che ne hanno molte meno, come 25 , sborsano €1.018 sempre in riferimento all’anno. Adesso, non interessa sapere dettaglio nel dettaglio quanto pagano questi soggetti particolari, ma capire che ogni caso viene gestito in modo opportuno. In base alle esigenze ci sono anche soluzioni semestrali o trimestrali.

Come si fa a rientrare in questo gruppo? Comunicando i dati alla sede territoriale Rai di competenza che si occupa della gestione dell’abbonamento. C’è chi però, non paga del tutto e può richiedere l’esenzione mediante il modulo di esenzione già citato all’inizio dell’articolo.

Si tratta di chi non ha gli apparecchi ricevitori nella propria abitazione, di pensionati che hanno 75 anni e non ricevono più di €8.000 all’anno, e se si è diplomatici o membri delle forze armate. Si fa tutto a portata di clic nel sito dell’Agenzia delle Entrate, mediante SPID

Se vuoi approfondire la condizione dei Bonus esistenti per i pensionati, consulta il video di Mondo Pensioni, potrà esserti d’aiuto per conoscere il quadro generale degli incentivi di cui potrai usufruire se ne hai le caratteristiche.

Infine, ci sono altre esenzioni del Canone speciale RAI. Di chi si tratta? Tre gruppi che detengono il diritto di non pagare, e si tratta di categorie che hanno determinate funzioni dalle quali si evince perché non hanno l’obbligo in questione. Si tratta di enti statali, comunali e provinciali, scuole di ogni ordine e grado compresa l’università, e centri per gli anziani.

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