Canone Rai e altre scadenze: una pioggia di tasse a gennaio!

Gennaio è un mese di tasse e adempimenti fiscali. Dal canone Rai all'IRAP non pagata, ecco tutte le scadenze dei prossimi giorni.

Dopo la tregua degli ultimi due mesi dell’anno, dovuta alle dieci rate annuali, torna il canone rai. A tenere banco in questo gennaio di tasse è la polemica con l’Unione Europea. Da tempo la commissione ha criticato lo spostamento in bolletta del canone che finanzia in parte le attività della televisione nazionale, ma il governo non sembra intenzionato a rispettare le indicazioni di Bruxelles

Il nuovo amministratore delegato della Rai Fuortes ha anche sottolineato come, alla cifra attuale di  90 euro all’anno, il canone Rai sia il più basso d’Europa. Per ora quindi il canone rimane in bolletta, ma in un futuro prossimo la situazione cambierà, a meno che l’Italia non decida di continuare ad ignorare le indicazione dell’Europa, rischiando una procedura di infrazione. 

I risultati del canone in bolletta sono evidenti. La lotta all’evasione ne ha giovato e gli introiti per lo stato sono aumentati, anche se la situazione finanziaria della Rai non è migliorata di molto. A gennaio però non c’è soltanto il canone da pagare. Il primo mese dell’anno infatti riserva una lunga serie di scadenze per i contribuenti. 

Dall’IVA alle varie imposte di bollo tra cui quella per le automobili, fino all’adempimento dell’IRAP ingiustamente non pagata per effetto dei vari aiuti arrivati alle imprese durante il primo periodo della pandemia da Covid-19. A questo proposito, il governo ha recentemente cambiato anche le regole del ravvedimento operoso, metodo tramite cui andrà restituita l’imposta regionale sulle attività produttive non pagata. 

Canone Rai, perché non sarà più in bolletta

Sono ormai sette anni che il canone Rai è stato inserito nella bolletta dell’elettricità. Il ragionamento dietro a questa scelta, fatta dall’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, era il seguente: il canone è obbligatorio di fatto per chiunque abbia un’utenza elettrica in casa. Per aggirare l’evasione e al contempo abbassare l’importo del canone, basta aggiungerlo agli oneri di servizio delle bollette elettriche. 

In questo modo ogni famiglia avrebbe pagato il canone a priori, senza più la possibilità di evaderlo. La misura ha avuto da subito un effetto sensibile, riducendo drasticamente il numero di evasori. In pochi anni il numero dei paganti è salito da 15 milioni a 22 milioni, mentre il tasso di evasione del canone Rai è sceso dal 23% al 5%. 

Il canone Rai in bolletta funziona, anche e soprattutto per ridurne l’entità. Come sottolineato dall’amministratore delegato della televisione pubblica Carlo Fuortes, risulta essere con i suoi 90 euro il più basso d’Europa, specialmente se confrontato con quelli francese (138 euro), tedesco (220 euro) e Svizzero (l’equivalente di 312 euro). 

Ma di recente ci sono stati problemi con questa norma. Uno dei paletti imposti dall’Unione Europea per ottenere gli ingenti fondi del piano Next Generation EU tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguardava la trasparenza della bolletta elettrica. Nelle bollette italiane ci sono infatti numerose voci, come gli oneri impropri o gli oneri di sistema, che non riguardano la spesa energetica.

Sono di fatto tasse, contributi che tutti pagano per mantenere le linee elettriche pubbliche o finanziare progetti di energia sostenibile. All’Unione Europea non piace che le bollette elettriche siano così poco trasparenti, e quindi ha richiesto all’Italia che questi oneri venissero rimossi. 

Il governo sta procedendo a rimuovere queste spese, anche per abbassare l’importo della bolletta elettrica alzatosi a causa del caro energia. Fa però eccezione il canone Rai. Anche per quest’anno il canone rimarrà in bolletta, ma questa situazione è destinata a cambiare. Anche se i soldi recuperati dall’evasione del canone sono molti, non possono competere con i 120 miliardi che l’Unione Europea fornirà al nostro paese nei prossimi anni, a patto che rispetti il PNRR.

Canone Rai, chi ne sarà esente

Anche per quest’anno quindi il canone Rai rimarrà fortunatamente impossibile o quasi da evadere, ma ci sono determinati casi in cui anche in presenza di un’utenza elettrica, non si è obbligati a pagare il canone. Alcuni di questi casi sono ordinari, e riguardano situazioni particolari o categorie deboli, altri sono straordinari e legati alla pandemia. 

Nei casi ordinari rientrano queste esenzioni. Non devono pagare il canone:

  • Gli anziani sopra i 75 anni con un reddito inferiore agli 8.000 euro.
  • Chi non possiede una televisione, un pc, uno smartphone o qualsiasi altro dispositivo in grado di ricevere le trasmissioni televisive e radiofoniche Rai nella casa in cui ha un’utenza elettrica. 
  • Chi è titolare di un’utenza elettrica nella seconda casa di proprietà. Quindi niente doppio canone per le seconde case. 
  • Chi ha un’invalidità prevista nella legge 104 e risiede nelle case di riposo.
  • Altri casi particolari, come i militari non italiani e il personale diplomatico.

Nel 2021 era poi stata istituita un’esenzione speciale dovuta alla situazione pandemica, per tutte le attività produttive titolari di un’utenza speciale che rientrassero in alcuni criteri. Nel decreto si diceva che:

L’esonero integrale dal versamento per l’anno 2021 del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del terzo settore.”

Questa esenzione non è però stata confermata per il 2022, nonostante lo stato di emergenza per il diffondersi del Coronavirus nel nostro paese sia stato esteso fino al 31 marzo 2022. Il canone per le attività, in particolare per le grandi strutture ricettive, ha cifre molto più alte di quello per le famiglie e per le case private. 

Canone Rai, come pagarlo e scadenze

Anche quest’anno quindi il canone Rai rimarrà in bolletta. I 90 euro totali verrano spalmati su dieci rate nelle prime dieci bollette elettriche dell’anno. Per pagarlo sarà sufficiente pagare la bolletta con i metodi tradizionali.

Esistono comunque alcune scadenze da rispettare, in particolare se si vuole usufruire delle varie esenzioni che la legge mette a disposizione. Per quando riguarda gli anziani con più di 75 anni e con un reddito inferiore a 8000 euro, è necessario presentare due domande di esonero, una entro il 30 aprile (in realtà entro il 2 maggio, dato che la scadenza cade di sabato) e una entro il 31 luglio. Le due domande sono relative al primo e al secondo semestre di pagamento. 

Anche per quanto riguarda chi dichiara di non avere in casa una televisione e quindi di essere esentato dal pagamento del canone, le date da rispettare per presentare le domande d’esonero sono due. La prima va presentata entro il 31 gennaio e esonera dal primo semestre di pagamenti. La seconda invece esonera dal secondo semestre e può essere presentata tra il primo febbraio e il 30 giugno. 

Canone Rai e scadenze, tutte le tasse da pagare a gennaio

Il canone Rai non è però l’unica scadenza del mese di gennaio. Numerose imposte e tasse vanno pagate entro la fine del mese, e per quest’anno si aggiunge anche un’ulteriore scadenza. È quella per le imprese che non hanno pagato l’IRAP durante la pandemia ma che non avevano diritto a questa esenzione. 

La prima data da segnarsi è domani 20 gennaio, ultima giornata per la trasmissione telematica della dichiarazione trimestrale IVA, e relativo versamento della stessa imposta calcolata in base alla dichiarazione. Anche in caso di mancate operazioni nell’ultimo trimestre, la comunicazione rimane un obbligo. 

Sempre domani 20 gennaio sono previste altre scadenze. Per i soggetti per cui è stato disposto il pagamento a rate del canone Rai, questa è la data ultima per presentare all’agenzia delle entrate propri dati anagrafici. 

Il 25 e il 26 gennaio si susseguono due scadenze ravvicinate. La prima è la presentazione degli elenchi riepilogativi per gli operatori intercomunitari. La seconda invece è l’ultimo giorno utile per la regolarizzazione del versamento IVA del 2021 non effettuato. 

L’ultimo giorno del mese infine raggruppa una lunga serie di adempimenti fiscali. Bisogna versare le somme non trattenute dai sostituti d’imposta a seguito della presentazione del modulo 730. 

È la scadenza per il pagamento delle concessioni governative, del canone Rai per i soggetti per cui non è possibile l’inserimento in bolletta e dell’imposta di registro sui contratti d’affitto. Infine, sempre il 31 gennaio è previsto il pagamento del bollo e del superbollo auto. 

Canone Rai e scadenze, le nuove norme sul ravvedimento operoso

La data del 31 gennaio è anche l’ultima proroga del versamento dell’IRAP erroneamente non versata dalle aziende nel 2020. In periodo pandemico infatti un provvedimento del governo aveva esentato molte attività produttive dal pagamento dell’imposta regionale. Alcune però avevano usufruito di questo aiuto pur avendo già superato per altri motivi la soglia limite imposta dall’Unione Europea per gli aiuti di stato alle aziende. 

Così il governo ha deciso di riscuotere comunque l’imposta, dando però tempo agli inadempienti accidentali di mettersi in regola. Decreto dopo decreto, queste scadenze sono state rimandate fino a raggiungere la data del 31 gennaio. 

Il metodo per pagare l’imposta è il ravvedimento operoso, che però dal 2022 è leggermente cambiato rispetto al passato. Con un decreto del 13 dicembre scorso il ministero dell’Economia ha infatti alzato i tassi del ravvedimento operoso, che dal 1 gennaio sono del 1,25%. 

Questo cambiamento però non riguarderà chi rientra dall’IRAP non pagata. Fa infatti riferimento soltanto a chi utilizzerà il ravvedimento operoso per tasse non pagate a partire dal 1 gennaio 2022. Per rientrare dall’IRAP non pagata a causa della pandemia, si terrà ancora conto dei tassi precedenti, che erano solamente dello 0,01%. 

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