Caro Carburante: l'elemosina del Governo non è sufficiente!

Nonostante l'aumento del carburante abbia toccato somme superiori a un euro al litro, portando il prezzo a circa 2,30 euro al litro e in autostrada anche ai 3 euro al litro, l'aiuto arrivato dal Governo è una vera e propria elemosina ed è pure temporanea, infatti il decreto parla di "40 giorni". Nessuna nazione in Europa ha fatto così poco e per così poco tempo, sul rincaro carburante, per i propri cittadini. Scopriamo i dettagli.

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Mentre il mondo fa fronte ad un aumento non indifferente (e che con il passare del tempo si innalza sempre più)  delle quotazioni di petrolio, con il Brent quotato a 111, 37 dollari al barile e il Wti a 108, 25 dollari, di conseguenza si assiste anche ad un aumento indiscriminato del prezzo del carburante in tutta Europa, ma in nessuna nazione l'aumento ha raggiunto i livelli italiani, con il carburante che ha toccato i 2,50 euro a litro e in autostrada ha superato anche i 3 euro. 

Le scorse settimane, tutti i paesi europei si sono impegnati strenuamente in misure tempestive per diminuire il prezzo del carburante e andare incontro alle famiglie, come tagliare le accise (lo spiega dettagliatamente la nostra collega Imma Duni in questo articolo) o bonificare dei sostegni economici, l'Italia non sembrava assolutamente avere un piano, mentre i cittadini tra inflazione, caro energetico e caro carburante, piombavano sempre di più in una difficoltà economica enorme. 

Questo è accaduto fino a qualche giorno fa, quando il nostro Governo, che fino a questo momento ha solo fatto uso di belle parole e risonanti dichiarazioni, non aveva ancora un piano in merito al caro carburante. Solo venerdì scorso è stato varato un decreto del taglio alle accise sulla benzina.

Taglio delle accise sul carburante, non c'è nulla da esultare!

Attenzione, però, prima di esultare a vuoto, sappiate che a fronte di un aumento di più di un euro a litro di carburante, il Governo (che ha inviato milioni e milioni e milioni di armi in Ucraina, giusto per non dimenticare, e che sta pensando di costruire il teatro di Mariupol mentre Amatrice è ancora un cumulo di rovine) ha previsto un misero taglio delle accise di 0,25 centesimi di euro. Si avete capito bene.  

La decisione del governo è arrivata solo dopo varie minacce di sciopero da parte delle associazioni di categoria, dopo che imprese e Figisc sono salite sulle barricate, solo allora il Governo dei proclami si è degnato di fare qualcosa di concreto, tagliando le accise di soli 25 centesimi.

Ma questo taglio è sufficiente? No, non lo è per i cittadini ed è un danno addirittura per i distributori. Vediamo i motivi.

Taglio delle accise sul carburante, i gestori potrebbe avere perdite maggiori

I gestori che hanno delle giacenze (che hanno pagato a prezzi elevati e con le accise vecchie) si ritroveranno a doverle vendere a meno 25 centesimi e farci su un guadagno di soli 3 centesimi al litro.  Questa ulteriore perdita economica, per i distributori, può portare davvero al fallimento ed essere la mazzata definitiva, perché le perdite che si prospettano sono molto, molto gravi

La normativa, infatti, è arrivata tardi, non è arrivata tempestivamente. È arrivata quando i gestori delle pompe di benzina si trovavano già in difficoltà finanziaria. 

I gestori non chiedono di eliminare il taglio deciso sulle accise, ma di pareggiarlo con un credito d'imposta di uguale valore per tutto il carburante che è in giacenza. Altrimenti è impossibile ritrovarsi ai conti e qualcuno ci perderà sempre (cittadini o gestori). Al momento non si sa cosa deciderà il governo su questo aspetto.

L'elemosina del Governo non servirà ad aiutare i cittadini in difficoltà né le imprese

Innanzitutto bisognerà attendere ancora qualche giorno, che l'ennesimo decreto legge di questo governo venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Probabilmente già da domani o da mercoledì, potremo notare il calo del carburante ai distributori.

Il decreto legge che taglia le accise, predispone anche una "sterilizzazione degli aumenti di energia per le famiglie sotto i 12mila euro di Isee", la possibilità di rateizzare i propri debiti per le aziende in difficoltà (ma questo che aiuto è? I debiti restano lì comunque!) e prelevare fino al 10% in più di imposte dalle società energetiche (per farne? non si sa).

Taglio accise: una pioggia di critiche inondano il Governo Draghi

Le misure prese dal governo valgono quasi 4 miliardi e mezzo, ma ciò non basta. Imprese, sindacati, cittadini, partiti, tutti si lamentano delle decisioni prese dal Governo. Troppo poco, misure assolutamente insufficienti ad alleviare le difficoltà degli italiani.

Non solo la somma è limitatissima, un'elemosina appunto, è anche a limite, temporanea! Durerà per 40 giorni. Quaranta giorni.

E poi? Cosa accadrà? Perché è stato messo un tetto temporale così breve, se già si sa che l'inflazione, e dunque anche il prezzo del petrolio, sarà un'inflazione a medio e lungo termine? Perchè è stato posto un limite così basso se già si sa che la guerra e la dipendendenza energetica dalla Russia, con le conseguenti sanzioni, non faranno altro che peggiorare la situazione?

E dobbiamo anche ringraziare il magnanimo Draghi, perché la bozza iniziale parlava di 30 giorni. Solo un mese di misera elemosina governativa. 

Le società di carburanti non ci stanno!

Assopetroli e Assoenergia spiegano che con il taglio delle accise i carburanti in giacenza, pagati dai distributori ai vecchi prezzi e con le vecchie accise, causeranno loro una difficile perdita se non ci saranno indennizzi o crediti d'imposte. 

Ci si chiede: ma il Governo è consapevole delle difficoltà dei cittadini o fa finta di non vedere?

Durissime le parole di Assoutenti che parla di un provvedimento che sembra arrivare dai governanti di un altro pianeta, che non servierà ad aiutare né imprese, né famiglia. Siamo all’assurdo. È una presa in giro per gli italiani. Questa ridicola riduzione non apporterà alcun beneficio.

Dello stesso pensiero il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, "si tratta di una colossale presa per i fondelli che non porterà alcun vantaggio né a imprese né a famiglie". Le accise versate allo stato ad oggi sono quasi 73 centesimi. Il Governo avrebbe dovuto almeno dimezzarle, se avesse davvero voluto fare qualcosa per questo paese. 

Secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori, il presidente Massimiliano Dona afferma che il “taglietto” delle accise «è una vergogna! Se la riduzione fosse confermata si tratterebbe di una presa in giro degli italiani. Una beffa e un insulto per chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese".

Il diesel torna a costare meno della benzina

Una delle note positive di questo "taglietto" alle accise è l'aver fatto tornare il diesel al di sotto della benzina. Sabato IP ha ridotto i prezzi consigliati della benzina di 6 cent/litro e quelli del diesel di 10 cent. Per Q8 rispettivamente -5 e -10, per Tamoil -6 e -8. 

Nonostante questa piccola discesa dei prezzi dei carburanti, il prezzo resta ancora alto, troppo alto.

Ci si attende, speriamo non invano, che il Governo si appresti a fare molto di più in termini di quantità di riduzione sui costi, in termini di tempo, e, soprattutto che si possano aiutare anche le imprese, con un credito d'imposta almeno pari al taglio delle accise, in modo che non debbano subire un'ulteriore perdita rispetto a quello che già stanno subendo.