Cartelle esattoriali non pagate? Ecco quali sono tutte le conseguenze

Non è mai piacevole ricevere la notifica di una cartella esattoriale. Anche se non vuol dire ricevere subito un pignoramento, è bene non sottovalutarla e sapere quali sono tutte le conseguenze di una cartella esattoriale non pagata.

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Ricevere una cartella esattoriale è sempre molto spiacevole anche se ciò non vuol dire che si è immediatamente sul punto di ricevere un pignoramento.

La notifica di una cartella di pagamento non deve essere sottovalutata né, tantomeno, dimenticata. Tra la notifica e le azioni di pignoramento trascorre diverso tempo; in alcuni casi anche anni. Bisogna anche considerare che, in alcuni casi, il debito potrebbe decadere grazie a sanatorie o prescrizioni.

Tuttavia, non bisogna adagiarsi sugli allori! Infatti, è sempre bene farsi trovare preparati e sapere cosa succede quando non si pagano le cartelle esattoriali. Spieghiamo, quindi, quali sono tutte le conseguenze del mancato pagamento della cartella esattoriale.

Cosa succede quando non si paga la cartella esattoriale

La notifica della cartella esattoriale non si deve mai prendere sotto gamba, in quanto non si tratta di un normale sollecito. La cartella esattoriale rappresenta un vero e proprio titolo esecutivo che determina l’esistenza di un debito.

Inoltre, con la cartella di pagamento il creditore può agire per vie esecutive e recuperare le somme spettanti. In che modo? Pignorando i beni del debitore.

Ѐ chiaro per quale motivo è bene non sottovalutare la notifica di una cartella esattoriale? Sicuramente sì, tuttavia dobbiamo anche fare alcune precisazioni. Dalla notifica della cartella di pagamento all’avvio del pignoramento dei beni passa diverso tempo: da mesi ad addirittura anni. Pertanto, è vero che non bisogna prendere sotto gamba le notifiche, ma non bisogna neppure aspettarsi il pignoramento dei beni il giorno dopo.

Infatti, la cartella esattoriale, oltre ad essere un titolo esecutivo è anche un atto di precetto. Ciò vuol dire che si tratta dell’ultimo avviso prima dell’avvio del pignoramento dei beni.

Cosa accade, quindi, quando non viene pagata la cartella esattoriale? L’azione esecutiva non verrà eseguita dal creditore, bensì dall’Agente della Riscossione che ha notificato la cartella di pagamento e che è, appunto, il delegato a riscuotere quanto dovuto dal debitore.

Quando si tratta di crediti erariali è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, quando, invece, si tratta dei crediti degli enti locali, allora gli agenti di riscossione possono essere anche società private autorizzate.

Quando non si paga una cartella esattoriale il debitore ha solo responsabilità civili. Le conseguenze a cui va incontro il debitore sono due: le azioni cautelari e le azioni esecutive. Spieghiamole dettagliatamente qui di seguito.

Azioni cautelari e azioni esecutive

Iniziamo spiegando cosa sono le azioni cautelari. Si tratta, molto semplicemente, di azioni volte ad evitare che il debitore si disfi del patrimonio per rendere impossibile qualsiasi azione di pignoramento. Pertanto, per evitare possibili conseguenze di questo tipo l’esattore può disporre del:

  • Fermo amministrativo dell’auto;

  • Ipoteca.

Nel primo caso, con il fermo dell’auto, si impedisce al debitore di utilizzare il veicolo in modo tale da evitarne il deprezzamento in vista di un ipotetico pignoramento e della vendita all’asta del bene. Se non si rispetta il fermo il debitore rischia di incorrere in sanzioni molto salate.

Va detto, però, che in linea di massima il fermo amministrativo resta finché il debito non viene pagato senza passare automaticamente al pignoramento dell’auto.

La seconda azione cautelare è l’ipoteca che può essere applicata ad uno o più immobili del debitore. Quando si può ipotecare un bene? L’ipoteca è ammessa quando il debito è superiore a 20.000 euro. L’ipoteca rimane per 20 anni, salvo rinnovo e non costituisce un pignoramento. Il suo scopo è solo quello di consentire l’eventuale pignoramento dell’immobile anche in caso di vendita o donazione dello stesso.

Passiamo a parlare delle azione esecutive. Si tratta proprio della fase successiva alle azioni cautelari: il pignoramento dei beni.

Quali beni possono essere pignorati? L’esattore può pignorare il conto corrente del debitore, ma solo entro alcuni limiti dettati dalla legge. Si può pignorare lo stipendio, sempre nel rispetto di precisi limiti, così come la pensione. L’esattore può decidere di pignorare anche gli immobili. In quest’ultimo caso, sono necessarie alcune precisazioni.

Ѐ ammesso il pignoramento degli immobili e la loro vendita all’asta quando il debito complessivo è superiore a 120.000 euro e il valore di tutti i beni sommati non deve essere superiore a 120.000 euro. Inoltre, l’esattore non può pignorare la casa quando questa è l’unico bene di proprietà del debitore, dove vi risiede e quando non sia accatastata come abitazione di lusso (A/1, A/8 o A/9).

Cartella esattoriale, ecco come opporsi

Il debitore ha anche la possibilità di opporsi alla cartella esattoriale, in quanto potrebbe essere viziata oppure errata. Il debitore, in presenza di vizi o errori, può impugnarla.

Come fare? L’opposizione si deve presentare rispettando i seguenti termini:

  • Entro 30 giorni, se si riferisce al mancato pagamento di multe stradali;

  • Entro 60 giorni, se si riferisce al mancato pagamento di imposte e tributi;

  • Entro 40 giorni, se si riferisce al mancato pagamento di contributi previdenziali o assistenziali.