Cartelle esattoriali: Draghi le condona fino a 5mila euro!

Prevista la cancellazione automatica dei carichi fino a 5mila euro che riguarderà un potenziale di 16 milioni di cartelle. La Politica in pressing della politica per dilazioni per i versamenti in scadenza a fine mese e la quarta rottamazione.

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Inizia l’operazione per lo stralcio automatico delle vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro per singolo ruolo che riguarderà, in base alla relazione tecnica al decreto Sostegni, una platea di 2,5 milioni di contribuenti e quasi 16 milioni di cartelle cancellate secondo la stima de Il Sole 24 Ore del 21 marzo.

La circolare 11/E/2021 dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che il limite dell’importo non considera le spese per gli interessi di mora, di procedura e l’aggio (importo che gli esattori percepiscono sulle somme riscosse per il servizio prestato).

L’annullamento dei debiti verrà ad essere effettuato per i contribuenti in possesso dei requisiti i cui codici fiscali non sono segnalati dall’Agenzia delle Entrate all’Agenzia per la riscossione. Nel caso di coobbligazione, non ci sarà alcun annullamento se il codice fiscale di almeno uno dei coobbligati rientra tra quelli segnalati dall’Agenzia delle Entrate. 

Il condono non sarà per mini-cartelle visto che il limite dei 5mila euro che porterà alla cancellazione automatica sarà valutato non in funzione del valore totale dell’importo addebitato in cartella ma con riferimento alla singola partita affidata o i singoli carichi. 

Cosi, ad esempio supponendo che una cartella composta da più voci di debito relative diverse sanzioni (ad esempio multe stradali) per 3.000 euro e altri importi dovuti ad imposte locali per 3500 euro, che potrebbero comunque determinare la cancellazione automatica anche se il valore complessivo della cartella è pari a 6.500 euro.

Condono cartelle esattoriali: il reddito imponibile

Il reddito relativo al 2019 non dovrà essere superiore a 30mila euro. Il reddito complessivo non dovrà comprendere la rendita derivante dall’abitazione principale e gli oneri deducibili. Altri elementi che risultano menzionati dalla circolare dell’Agenzia sono quelli che, per espressa previsione di legge, incidono in materia di agevolazioni fiscali: reddito soggetto a cedolare secca sugli affitti e il reddito soggetto a imposta sostitutiva dei soggetti forfettari che devono essere sommati al reddito imponibile, e non al reddito complessivo.

In base a questi criteri andrebbe aggiunto anche l’importo dell’Ace (aiuto alla crescita economica) che concorre alla determinazione del reddito di riferimento per le agevolazioni fiscali per cui l’articolo 4 del Dl 41/2021 consente di escludere voce dal computo. La circolare dell’Agenzia individua specificamente le sezioni compilate nei modelli dichiarativi. Risulteranno, invece, ininfluenti gli altri redditi non soggetti a tassazione ordinaria.

Condono Cartelle: cosa accade se paghi rate in scadenze antecedenti

Dal primo settembre sono ripartite le notifiche su un milione di cartelle dopo la pausa determinata dall’emergenza Covid-19, altri 3 milioni di invii sono previsti per i mesi fino a dicembre (per 4 milioni di contribuenti) e circa 25 milioni di cartelle partirebbero da gennaio.

Il rischio quindi è che le eventuali somme pagate prima della data di formale cancellazione del ruolo, prevista il 31 ottobre 2021, non saranno rimborsate penalizzando i contribuenti che pagherebbero prima della scadenza di ottobre.

È stabilito infatti che restano definitivamente acquisite all’erario le somme che saranno versate prima della data formale dell’annullamento. Per evitare disparità di trattamento, così come avvenne per l’analogo condono del 2018 (importo fino a mille euro), si dovrebbe considerare che le somme versate, che rientrano nell’annullamento, siano rimborsate o siano imputate alle rate da corrispondere per altri debiti inclusi nella definizione anteriormente al versamento.

Condono cartelle esattoriali: beneficiari ed esclusi

Potranno usufruire del condono circa 16 milioni di cartelle appartenenti a persone fisiche e società di capitali (società di capitali, società di persone, enti non commerciali che nel 2019 hanno avuto un reddito imponibile non superiore ai 30.000 euro.

In proposito uno dei chiarimenti della circolare 11/E del direttore delle Entrate sullo stralcio dei debiti ha stabilito le modalità tecniche dell’attuazione della norma prevista dal decreto Sostegni (articolo 4 del Dl 41/2021).

Oltre ai requisiti indicati per poter beneficiare dello stralcio saranno esclusi dal provvedimento tutti coloro che devono somme che derivano da sentenze di condanna da parte della Corte dei conti, o sia debitori per sanzioni comminate dall’autorità penale, importi recuperati a titolo di aiuti di Stato illegittimi e le risorse proprie Ue, compresa l’Iva all’importazione.

Cartelle esattoriali: ecco gli obiettivi del condono

L’obiettivo dello stralcio automatico, sullo stile di quanto già fatto nel 2018 per importi fino a 1.000 euro ma senza limiti reddituali, è svuotare il magazzino dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione di contributi difficilmente esigibili per favorire l’attività verso altri crediti da riscuotere.

L’agenzia delle Entrate ha comunicato che risultano 986 miliardi di euro di debiti ancora non riscossi di questi il 41% (405 miliardi) è riferito a debiti che sono stati intestati a soggetti deceduti, falliti, nullatenenti o con attività cessate.

Insomma, inesigibili cosi come si stima lo siano il 90% dei debiti presenti nel magazzino dell’Agenzia. Fin qui le considerazioni sull’attuale condizione e i criteri che stanno inducendo ad un certo tipo di percorso che però dovrà considerare la serialità dei contribuenti nell’accumulo e nei mancati pagamenti che come aveva recentemente riportato Il Sole 24 Ore riguarderebbe ben 7,2 milioni di contribuenti - debitori seriali. 

Lo stralcio sarà automatico e non comporterà quindi nessuna attività da parte della platea di contribuenti interessata. Se ne occuperà direttamente l’Agenzia delle Entrate. Il contribuente potrà verificare direttamente, a partire dal 31 ottobre (entro il 30 settembre avverrà la restituzione dei codici fiscali che non rientrano nei limiti di reddito e successivamente si procederà alla cancellazione entro il 31 ottobre), accedendo alla propria situazione debitoria sull’area riservata del sito secondo le modalità indicate dall’Agenzia. 

Saranno considerate tutte le posizioni prese in carico dall’Agenzia dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 e con importo residuo fino a 5mila euro al 23 marzo 2021. L’importo massimo sarà comprensivo del capitale e degli interessi maturati per ritardata iscrizione al ruolo e sanzioni. Esclusi dal computo, invece, gli aggi e gli interessi di mora o eventuali spese procedurali. 

Condono cartelle esattoriali: quali i criteri di calcolo?

Il 31 ottobre saranno stralciati automaticamente tutti i debiti che al 23 marzo 2021 presentano un importo residuo fino a 5mila euro (affidati alla riscossione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010). Il limite di 5mila euro va però calcolato in relazione agli importi dei singoli carichi e non complessivamente.

È quindi possibile che nella stessa cartella siano presenti carichi rientranti nelle condizioni previste dal condono e altri esclusi perché hanno un importo residuo maggiore. Potrebbe anche verificarsi di avere debiti potenzialmente rientranti nei criteri del condono che potrebbero essere sottoposti ad un controllo e quindi procedere in autonomia. 

Il calcolo varrà per contribuenti con redditi fino a 30.000 euro nel 2019. Nel caso delle persone fisiche si considereranno le Certificazioni Uniche 2020 e le Dichiarazioni dei redditi (730) che saranno presenti nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate alla data del 14 luglio 2021.

Per quanto riguarda le società si farà riferimento alle dichiarazioni dei redditi che presentino nel frontespizio l’indicazione del periodo d’imposta la data del 31 31 dicembre 2019. I contribuenti che attesteranno un calo consistente della redditività nel 2020 a causa della pandemia non rientrano nella platea che sarà interessata al condono delle cartelle.

Niente Ace nell’imponibile di 30mila euro

Come detto, una condizione per lo stralcio automatico sarà rappresentata dal reddito imponibile 2019 che non dovrà essere superiore a 30mila euro (comprensivo del reddito soggetto a cedolare secca e reddito dei forfettari) ma non dovrà invece tener conto dell’importo dell’Ace ossia l’agevolazione introdotta nel 2011 con l’obiettivo di favorire il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese e del sistema produttivo italiano.

L’agevolazione fu soppressa proprio nel 2019 con la relativa legge di bilancio 2019 ed è stata reintrodotta con la legge di bilancio del con decorrenza 2019.

Condono cartelle esattoriali: continua il pressing della politica

Continua il pressing da parte della politica circa la quarta rottamazione e un’ulteriore sospensione dei termini di notifica e di pagamento. In proposito è intervenuta ieri la viceministra all’Economia Laura Castelli (M5S) che ha ribadito come il provvedimento di stralcio rappresenti il primo passo verso la direzione, auspicata dai parlamentari, che dovrà portare a ripulire nel tempo il magazzino dell’Agenzia di tutto qui crediti ormai inesigibili.

Uno stralcio che, secondo la Castelli, dovrà essere seguito dalla rottamazione quater e altri provvedimenti di saldo e stralcio con l’obiettivo di supportare i contribuenti onesti che sono stati colpiti nelle proprie attività dalla crisi pandemica e versano ancora in un momento di difficoltà.

Quindi la politica, con in testa Lega e M5S, chiede un ampliamento dell’attuale condono procedendo ad una pulizia sistematica e strutturale di tutti i crediti inesigibili che comporterebbero soltanto un inutile dispendio di energie.

Inoltre, andrebbero ricercate le risorse necessarie a superare il meccanismo dell’aggio (remunerazione per la riscossione). Intervento che sarebbero possibili attraverso l’inserimento dei principi genarli sulla riscossione all’interno del disegno di legge di delega fiscale e nella legge di Bilancio.

Sempre il Movimento 5 Stelle, attraverso il suo capogruppo in commissione Finanze al Senato Fenu, ha chiesto al Governo una proroga di 60 giorni per tutti i contribuenti che entro il 30 settembre dovranno saldare il conto delle rate sospese a causa della pandemia (8 marzo 2020-31 agosto 2021).